The Artist |
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Un film di Michel Hazanavicius.
Con Jean Dujardin, Bérénice Bejo, John Goodman, James Cromwell, Penelope Ann Miller.
continua»
Drammatico,
durata 100 min.
- Francia 2011.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 9 dicembre 2011.
MYMONETRO
The Artist
valutazione media:
4,19
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Accettiamo il cambiamento accantonando l'orgogliodi andrejuveFeedback: 5008 | altri commenti e recensioni di andrejuve |
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mercoledì 30 dicembre 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
“The Artist” è un film muto del 2011 diretto da Michel Hazanavicius, ambientato in America a cavallo tra gli anni ’20 e ’30 del secolo scorso. George Valentin è uno dei più famosi attori di cinema muto, ogni sua pellicola riscuote grandissimi successi ed è amato da tutto il pubblico. Dopo la presentazione di uno dei suoi film, durante una delle sue numerose interviste da, una giovane ragazza si scontra accidentalmente con George e lui, sempre disponibile con i suoi ammiratori, accetta con il sorriso “l’incidente”. La ragazza si chiama Peppy Miller, è una grande fan di George e il giorno successivo decide di partecipare a dei provini per assumere il ruolo di comparsa all’interno di un film che vede proprio come protagonista George. Col passare del tempo la carriera di Peppy comincia a decollare e viene ingaggiata per ruoli sempre più importanti e prestigiosi. Nel 1929 inizia a farsi strada il sonoro all’interno delle pellicole cinematografiche e Al Zimmer, produttore cinematografico, ritiene che questo sia il cinema del futuro e chiede a George di abbandonare il cinema muto intraprendendo questa nuova strada. George rifiuta l’offerta e decide di dirigere lui stesso un film muto che lo vede come protagonista. Nel frattempo Peppy Miller è diventata la nuova star di Hollywood e nello stesso giorno vengono proiettate sia la pellicola muta di George che quella sonora interpretata da Peppy. Quest’ultima avrà la sua definitiva consacrazione mentre per George inizierà un declino diventato inesorabile anche a causa del famoso crollo delle borse del 1929. I tempi sono cambiati ma il protagonista non sembra accettare la realtà e, col passare del tempo, si isolerà sempre di più. La pellicola innanzitutto focalizza l’attenzione sull’introspezione psicologica di George, il quale drasticamente vede la sua vita stravolta senza neanche avere il tempo di metabolizzare e capire cosa stia accadendo attorno a lui. George è un uomo orgoglioso, non accetta alcun consiglio ed è fermamente convinto di essere sempre e comunque una celebrità che non vedrà mai spegnere le luci della sua ribalta e del suo successo. Vive col costante pensiero malinconico nei confronti di un passato che non ritornerà più e dal quale deve necessariamente distaccarsi per ricominciare a vivere una vita gioiosa, gratificante e spensierata. Questo atteggiamento è sintomo di un senso di inquietudine che attanaglia l’essere umano, il quale spesso è tormentato da incubi e paure, in questo caso rappresentate dal cinema sonoro, nei confronti delle quali vuole creare una barriera invalicabile. In realtà l’unico modo per sormontare e superare questo senso di angoscia è affrontando i timori interiori che condizionano l’esistenza dell’uomo. L’egocentrismo e la megalomania di George non permettono a quest’ultimo di prendere in considerazione i consigli e i suggerimenti delle persone che lo circondano, considerate come dei corpi inanimati che agiscono esclusivamente al suo servizio e che sono costrette ad idolatrarlo per sempre. Purtroppo il suo carattere lo porterà ad allontanarsi dalle persone che gli hanno sempre voluto bene e che hanno cercato invano di aiutarlo. Tutta questa situazione comporta nell’essere umano un inevitabile stato di depressione e di sconforto totale che può sfociare in conseguenze irreparabili. E’ solo riconoscendo i propri limiti e le proprie debolezze che si può ricominciare a vivere. Inoltre è fondamentale sapere ascoltare gli altri accettando qualsiasi forma di aiuto e tutto ciò non è sintomo di debolezza o di inferiorità, ma di intelligenza e maturità. George interpreta l’altruismo di Peppy come una dimostrazione di pietà e di compassione nei suoi confronti, in quanto egli non conosce il significato della solidarietà e della generosità. In realtà Peppy nutre il desiderio di infondere a George una gioia di vivere che quest’ultimo ha terribilmente perduto, affinché ritrovi la motivazione e la voglia di reagire alle difficoltà e alle problematiche che sono sorte nell’arco della sua esistenza. Ma senza l’umiltà e la presa di coscienza degli errori commessi è impossibile riuscire ad attuare un radicale cambiamento all’interno della propria vita. In questo senso il passaggio dal cinema muto a quello sonoro rappresenta la metafora della forza di volontà che l’uomo deve possedere per mutare la propria esistenza adattandosi alla fatale, inesorabile, costante e inarrestabile evoluzione a livello personale, anagrafico, sociale e tecnologico. L’egoismo e la presunzione comportano un’incapacità di attuare un’autocritica e di analizzare lucidamente e obiettivamente gli sbagli compiuti. Il film poi riesce a rappresentare in maniera realistica ed affascinante il mondo del cinema muto caratterizzato da una forte espressività e gestualità degli attori i quali, senza ombra di dubbio, dovevano possedere doti eccelse. Il regista descrive la fine di un’era che se da un lato può creare un senso di malinconia, sottolineato dal fatto che la pellicola stessa è muta, dall’altro ha rappresentato un passo avanti notevole, oltre ad una sorta di rivoluzione che ha radicalmente cambiato la visione del mondo cinematografico. Un grande film che riesce ad emozionare lo spettatore grazie ad un altalenarsi di sentimenti di gioia e di felicità misti ad altri di tristezza ed inquietudine. Le musiche che si susseguono nell’arco dell’intera pellicola sono sempre attinenti alle emozioni e alle sensazioni che si delineano all’interno delle singole sequenze. Nella cerimonia degli Oscar del 2012 il film ha ricevuto cinque statuette tra le quali spiccano quelle come miglior film, migliore regia e migliore attore protagonista ad un superbo Jean Dujardin, eccezionale nell’interpretare George Valentin. Bravissima anche Bérénice Bejo nei panni di Peppy Miller. Un film da vedere.
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