Il giovane favoloso |
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Un film di Mario Martone.
Con Elio Germano, Michele Riondino, Massimo Popolizio, Anna Mouglalis, Valerio Binasco.
continua»
Biografico,
durata 137 min.
- Italia 2014.
- 01 Distribution
uscita giovedì 16 ottobre 2014.
MYMONETRO
Il giovane favoloso
valutazione media:
3,60
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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UN VERO CAPOLAVORO TUTTO ITALIANOdi Luigi ChiericoFeedback: 36971 | altri commenti e recensioni di Luigi Chierico |
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domenica 26 ottobre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
“O patria mia,vedo le mura e gli archi…degli avi nostri,ma la gloria non vedo”, scriverebbe ancor oggi,dopo 200 anni il nobile favoloso poeta Giacomo Leopardi a cui l’ ottimo regista Mario Martone ha dedicato quest’opera,completa in ogni sua componente. Un film in cui certo eccelle l’interpretazione di Elio Germano nella parte di G. Leopardi e,a seguire,di Massimo Popolizio,il padre,e di Michele Riondino,l’amico Ranieri,ma su cui non cui si può fare a meno di soffermarci sono: la luce,la fotografia,il doppiaggio,la ricostruzione ambientale,la scelta dei testi del poeta magnificamente declamati e la musica. La fotografia del pluripremiato Renato Berta non è spettacolare perché il tema trattato non lo permetteva,è invece molto efficace e superlativa nella scelta della luce negli interni e negli esterni: Bellissima la foto di Firenze che si riflette sull’Arno,del terrazzo su Torre Annunziata e tante a lume di candela. La colonna sonora è solo armonia e canto,brani scelti da opere classiche italiane. I panorami,le strade,i ruderi romani sono italiani. Recanati e la casa del conte Monaldo Leopardi e la siepe “che di tanta parte il guardo esclude” è tutta lì, tramandata ai posteri,all’Infinito. Roma, Firenze,Napoli come Recanati conservano il fascino del tempo che fu. Soltanto in questa Italia è possibile girare un film del genere;anche l’angelo,una poetessa Saffo bellissima,una statua che parla a uomini e donne d‘ogni età,d’ogni origine. Il mare ed il Vesuvio con la sua eruzione in una Napoli povera ma generosa,dove il calore umano e la fede si confondono con la cattiveria. La scena delle lucciole notturne incontrate per strada,prese ed uccise da una certa gioventù, preannuncia ben altra più grave violenza che non conosce pietà,neanche dinanzi al dolore e alla tragedia. Per le strade lastricate corre Giacomo con suo fratello, corrono le carrozze. Da questo film biografico ci si aspettava tanta poesia,invece se ne declamano poche, pochissimo rispetto alla mole di produzione del poeta e scrittore,ma tutto il film è una poesia. Quando però Giacomo “Sedendo e mirando interminati spazi” declama,con la voce prestargli dall’attore,la poesia “L’Infinito”, il numeroso ed attento pubblico cade in un silenzio assoluto,i cuori si fermano, l’emozione è grande e strappa l’applauso. Un vero capolavoro tutto italiano che solo l’Italia si può permettere di offrire al suo pubblico. Poeta pessimista o “Maestro di vita eroica” come fu definito nel 1937?, un secolo dopo della sua morte,avvenuta ad appena 39 anni. Sono stato diffidente nell’andare a vedere questo film,ritenendo che sarebbe stata ancora una volta sostenuta a spada tratta la tesi sulla sua natura pessimista trasfusa in tutte le sue opere come argomentato da tanti critici. Pensavo che il film non mi sarebbe piaciuto sostenendo,al contrario,che Leopardi non era pessimista,ma deluso dalla vita: “O natura o natura perché non rendi poi quel che prometti allor, perché di tanto inganni i figli tuoi?” Il coraggio del Giovane poeta, nell’ affrontare ogni genere di avversità non consente una diversa’analisi. Certo, in pectore,fu un Silvio Pellico,suo contemporaneo,e allorché gli animi che erano in fermento giunsero al 1848 e alle successive guerre di indipendenza tanti italiani sarebbero tornati a dire,come egli scrive ”Alma terra natia,la vita che mi diedi ecco ti rendo”!. Il Canto de “La ginestra” accompagna lo spettatore grato al poeta ed al regista.chibar22@libero.it
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