Birdman |
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Un film di Alejandro G. Iñárritu.
Con Michael Keaton, Zach Galifianakis, Edward Norton, Andrea Riseborough, Amy Ryan.
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Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 119 min.
- USA 2014.
- 20th Century Fox Italia
uscita giovedì 5 febbraio 2015.
MYMONETRO
Birdman
valutazione media:
3,64
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Da perdere il fiato. Immensodi Dodo780Feedback: 400 | altri commenti e recensioni di Dodo780 |
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martedì 15 settembre 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Riggan Thomson (Michael Keaton),celebre in tutto il mondo per la sua interpretazione del supereroe Birdman, è alle prese con una nuova sfida: produrre, dirigere e interpretare un’opera teatrale. Una sfida con il pubblico (ma soprattutto con se stesso) per dimostrare di essere grande, con la modernità e con il passato in un ultimo,disperato tentativo di sentirsi vivo.
“A thing is a thing, not what is said of that thing”. Potrebbe bastare questa frase che il protagonista ha lì, scritta su un pezzo di carta fissato sullo specchio del suo camerino, a racchiudere l’essenza dell’ultimo, maestoso lavoro di Iñárritu. Il regista messicano mette in scena il dramma moderno di un ex-celebrità, costretta all'oblio per aver seguito le proprie idee nell'affannosa ricerca Baumaniana dell’individualità, seguendola in un lunghissimo e teatrale piano sequenza dove i personaggi si avvicendano, agiscono e reagiscono in un susseguirsi di scambi tra realtà e finzione. Riggan è costantemente in bilico tra la voglia di essere apprezzato (e non semplicemente amato) e il ricordo dei gloriosi anni ‘90 in cui i suoi film incassavano miliardi, in un esercizio funambolico dove l’equilibrio è regolato dagli attori non protagonisti in modo strepitoso, perfettamente caratterizzati da una sceneggiatura che li rende manifestazione tangibile dei dubbi e le ossessioni di Riggan. Da un lato Mike Shiner (Edward Norton), giovane attore dal talento smisurato, costantemente“mascherato” e capace di essere se stesso solo sul palcoscenico, che spinge Riggan verso l’anima della recitazione, ricordandogli che “la popolarità è la cuginetta zoccola del prestigio”. Dall'altro lato Sam Thomson (Emma Stone), tossicodipendente appena uscita dalla riabilitazione che mostra quale sia oggi il potere,un’arma a doppio taglio tra tweet e visualizzazioni Youtube nella trasformazione da(super)eroe a celebrità, che nella società liquido-moderna diviene famosa con la stessa velocità con cui viene posta nel dimenticatoio. E sempre Sam che mostra su un rotolo di carta igienica la frivolezza della nostra esistenza e delle nostre ossessioni, mentre ci perdiamo nei suoi occhioni verdi e i tra i suoi capelli dorati. Il dorato e il blu che dominano la fotografia di Lubezki alternandosi in un continuum tra Golden Age e periodo blu, rendendola malinconica e avvolgente,di stampo Picassiano. In un finale che è un crescendo, con la batteria a dareil ritmo e una telecamera che non stacca mai per tutto il film, cresce l’ansia e la drammaticità del tutto, in una sintesi tra Thompson e il suo alter-ego, nella consapevolezza che “ci sarà sempre un noi”, perché lui è Birdman, è anche Birdman.
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