Titolo originale | Moneyball |
Anno | 2011 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 126 minuti |
Regia di | Bennett Miller |
Attori | Brad Pitt, Jonah Hill, Robin Wright, Philip Seymour Hoffman, Chris Pratt, Kerris Dorsey Kathryn Morris, Stephen Bishop (II), Ari Zagaris, Sergio Garcia, Olivia Taylor Dudley, Erich Hover. |
Uscita | venerdì 27 gennaio 2012 |
Tag | Da vedere 2011 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
MYmonetro | 3,70 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento domenica 1 marzo 2015
Un lavoro intelligente e convincente di realismo sportivo. Il film ha ottenuto 6 candidature a Premi Oscar, 4 candidature a Golden Globes, 3 candidature a BAFTA, ha vinto 2 NYFCCA, 3 candidature e vinto un premio ai Critics Choice Award, 2 candidature a SAG Awards, Il film è stato premiato a AFI Awards, In Italia al Box Office L'arte di vincere ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 297 mila euro e 103 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Gli Oakland Athletics sono una buona squadra di baseball che però non può competere con i budget stratosferici di squadre come ad esempio i New York Yankees. Quando al termine di una buona stagione il general manager Billy Beane si vede portar via i suoi tre migliori giocatori, la loro sostituzione diventa impossibile, soprattutto con i pochissimi soldi a disposizione. A questo punto però Beane incontra Peter Brand, giovane laureato in economia che gli dimostra come si possa costruire una squadra vincente basandosi sulle statistiche invece che sui nomi altisonanti. Beane abbraccia la filosofia del ragazzo e rifonda la squadra con nomi sconosciuti o apparenti scarti, lasciando basiti tutti i collaboratori degli Oakland Athletics, compreso l'allenatore Art Howe. All'inizio le cose non sembrano funzionare, ma pian piano il "sistema" messo in piedi da Beane Brand comincia a dare frutti insperati...
L'idea giusta nell'uomo sbagliato. Così potremmo sintetizzare l'idea portante de L'arte di vincere, seconda regia di Bennett Miller presentata al Toronto Film Festival. Questa è la bellezza intrinseca del personaggio principale, Billy Beane, interpretato alla perfezione da Brad Pitt: un uomo che è stato sconfitto come giocatore dal sistema vigente nel mondo del baseball e che da dirigente tenta con ogni mezzo di cambiarlo quando ne vede la reale opportunità. Una figura tutt'altro che eroica quella tratteggiata dalla penna di Steven Zaillian e Aaron Sorkin e per questo molto interessante: Beane è ossessionato dal suo lavoro, anche nel successo continua inconsciamente a sentirsi uno "sconfitto" - non guarda mai le partite allo stadio, sente dentro di sé di non portare fortuna alla squadra - e lo spirito di rivalsa che lo attanaglia non è ben chiaro neppure a lui. La star, colonna portante del film, gli regala carisma e anche una certa dose di ambigua rabbia repressa, che ad esempio viene sfogata dal costante assaggiare ogni cosa che gli capita a tiro. Accanto a Pitt un efficacissimo Jonah Hill, dopo Cyrus nuovamente alle prese con un ruolo soltanto incidentalmente comico. Utilizzato con poca sapienza invece Philip Seymour Hoffman, eccessivamente sacrificato nella parte dell'allenatore Howe.
L'idea di fondo de L'arte di vincere è molto forte, oseremmo dire "politica" nel senso inteso più ampio del termine, così come lo concepisce Aaron Sorkin: un sistema correttamente eseguito e basato sull'interazione di un gruppo di individui può essere più valido del singolo che eccelle. Miller mette in scena questo messaggio e gli uomini che tentano di renderlo verità con ottima professionalità, aiutato dalla fotografia elegante di Wally Pfister.
L'arte di vincere non deve essere confuso per un semplice film sportivo, quando invece è una storia basata su chi resta nelle retrovie e vede lo sport come comunità, spinta etica, ideale raggiungimento dell'eccellenza. La visione del baseball che il film ci propone è molto interessante, per niente scontata, e dietro di essa ovviamente c'è l'America come ognuno vorrebbe che fosse. Magari anche ferita e rabbiosa, ma sempre disposta a credere nel miglioramento collettivo.
L'ARTE DI VINCERE disponibile in DVD o BluRay |
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Ispirato al libro “Moneyball: The Art of Winning an Unfair Game” di Michael Lewis che tratta la vera storia di una squadra di baseball, gli Oakland Athletics, "L’arte di vincere" è uno dei migliori film d’argomento sportivo che riesce a coniugare una precisa ricostruzione storica con l’analisi di certe trame esistenziali.
A metà strada tra Soderbergh e Stone, il giovane Miller con questa pellicola, dopo lo splendido Truman Capote,si appresta a divenire il loro degno erede. Per far fronte all'impari lotta contro i grandi club, Billy Beane (Brad Pitt) manager degli Oakland Athletics, squadra di baseball dal budget molto limitato, decide di affidarsi ad un giovane e pingue statistico (Jonah Hill) seguace della bizzarra [...] Vai alla recensione »
Come in The Social Network Aaron Sorkin usa un aspetto specifico per raccontare altro sulla società e sull’America. Se nel film di Fincher, la metafora era l’incomunicabilità e l’influenza dei nuovi media attraverso Facebook, in Moneyball sono la seconda possibilità, il credere nel nuovo, il non arrendersi mai, a essere analizzati sotto la [...] Vai alla recensione »
Gli Oakland Athletic's squadra minore della Major League hanno appena perso le finali dell American League contro i New York Yankees.A fine stagione la squadra vende i suoi pezzi migliori a squadre con un budget di tre volte superiore.Questo fatto si ripete ciclicamente e spinge Billy Bean (Brad Pitt) eccentrico e stralunato Genaral Manager di Oakland a cercare nuove soluzioni per rendere la squadra [...] Vai alla recensione »
Billy Beane è il general manager degli Oakland Athletics, una squadra di baseball non di prima fascia, che non può disporre di un badget milionario. A fine stagione, trovandosi nella situazione di dover sostituire un paio di giocatori di punta della squadra, assume il giovane Peter Brand, laureato in economia specializzato in analisi tecniche e statistiche.
Un Pitt in stato di grazia interpreta il ruolo di Billy Bean, general manager degli A's (Auckland Athletics), squadra di prima lega di baseball. E' la storia (vera) di Billy, ex grande promessa del baseball americano, che scelse di diventare professionista rinunciando all'università, coinvolge e affascina, commuove anche. E' uno spaccato dello sport nazionale americano, [...] Vai alla recensione »
Il film inizia con una importante, ma scontata, partita: New York Yankees vs. Oakland Athletics. Ciò che fin da subito il film evidenzia non è tanto l'azione di gioco,il tifo, l'atmosfera che si respira prima e dopo il match, ma il grande divario che vi è tra il budget di una e dell'altra squadra. Un distacco di quasi 100 mln che, sul campo, non lascia speranza a squadre [...] Vai alla recensione »
Obiettivamente un gran film in tutti gli aspetti, regia e cast soprattutto. Soggettivamente ho visto il film con delle aspettative, che sono la rovina del cinema per chi va a vedere un film la prima volta. A parte tutto comunque il film è di qualità tralasciando alcuni elementi soggettivi che non mi hanno soddisfatto al 100%. Brad Pitt si dimostra un grande attore, uno dei pochi attori [...] Vai alla recensione »
2001. Gli Oakland Athletichs sono sconfitti in finale dai New York Yankees. Il general manager della squadra Billy Beane (Pitt) per il nuovo anno, per quanto riguarda la scelta dei giocatori, decide di affidarsi ai maldestri calcoli scientifici del neolaureato in economia Peter Brand (Hill). La stagione inizia malissimo ma gli Athletics riescono a risollevarsi e addirittura a battere il record [...] Vai alla recensione »
Stella mancata del baseball, come General Manager degli Oakland Athletics, riesce a sopperire alle carenze finanziarie della società ideando un sistema statistico-analitico per creare una squadra efficiente (idealmente la migliore) assemblando giocatori poco noti (poco costosi) ma massimamente funzionali. Dopo un iniziale empasse, la sua scelta si rivela vincente ancorchè rivoluzionaria. [...] Vai alla recensione »
Bella prova per gli attori, in un film sul baseball praticamente senza gioco. Peccato che il film sia pieno di difetti. In primo luogo è eccessivamente lento, con una prima parte troppo diluita e un cambiamento di *posizione* troppo repentino. In secondo luogo è troppo tecnico: è vero che di baseball ce n'è poco ma quello che c'è è quasi incomprensibile [...] Vai alla recensione »
il film basato sul libro "Moneyball" racconta la storia vera della squadra di baseball Oakland Athletics e su come il suo general manager Billy Beane (Brad Pitt), dopo la cessione dei suoi giocatori più forti, anziché seguire le indicazioni degli anziani osservatori del club, non potendo disporre di grosse somme di denaro, decide di avvalersi del contributo di un giovane laureato [...] Vai alla recensione »
Come spesso capita nei film tratti da eventi sportivi anche in questa pellicola firmata da Bennett Miller e datata 2011 ma risalente alla stagione 2001, c’è molto di più del semplice baseball, molto più del “batti e corri” o degli spogliatoi frequentati da masticatori di tabacco, c’è invece tutto un sottobosco di luoghi comuni e di sogni infranti, a partire da quelli di Brad ‘Billy Bean’ Pitt, che [...] Vai alla recensione »
Nelle cifre stanno racchiuse tutte quelle storie di cui spesso non ci curiamo, quei profili che sottovalutiamo, che sottostimiamo, che scorrono via invisibili sotto il nostro pregiudizio. Ed è nella profondità delle cifre che sta la grandezza di Moneyball (in traduzione italiana L’arte di vincere). Un titolo che racchiude la formula del successo degli Oakland Athletics, la strategia [...] Vai alla recensione »
Billy Beane è un ex giocatore di baseball dal talento cristallino, purtroppo non ha sfruttato al meglio le proprie chances da giocatore e prova a rifarsi come general manager, ovvero colui che gestisce il mercato della squadra, in questo caso gli Oakland, un team dal basso budget capace di competere con le grandi potenze del baseball; per fare un paragone col nostro tanto amato calcio, è [...] Vai alla recensione »
Billy Beane (Brad Pitt) è il GM degli Oakland Athletics, squadra di buon livello ma con un budget basso. Ogni anno il suo lavoro viene vanificato dalla strapotenza economica degli avversari che puntualmente offrono cifre innarivibili ai migliori giocatori della sua squadra, lasciandola indebolita e da ricostruire. La svolta: incotra Peter Brand (Jonah Hill), giovane laureato in economia,che [...] Vai alla recensione »
È possibile ingabbiare il baseball in una griglia di statistiche, equazioni, software che cacciano i giocatori secondo le loro reali prestazioni in campo, mettendo da parte scout esperti e la passione per il gioco e lo spettacolo? Questa è la domanda che sembra non trovare una risposta fino alla fine, riuscendo ad appassionare e tenere alta la tensione per oltre due ore, e che attraversa [...] Vai alla recensione »
Dopo l’ottima stagione disputata dagli Oakland Athletics, Billy Beane, General Manager della squadra di baseball, vede portarsi via i suoi migliori giocatori da team più blasonati e aventi un potere contrattuale decisamente maggiore rispetto al proprio, al cospetto di un budget a disposizione molto più alto. Ormai disilluso nell’effettuare la campagna acquisti, l’incontro con il giovane Peter Brand [...] Vai alla recensione »
La squadra di baseball degli Oakland Athletics arriva ad un passo dallo sconfiggere i plurititolati e ipermilionari New York Yankees. Il fatto è che le maggiori squadre della lega a suon di dollari si portano via tutti i migliori giocatori della squadra. Il general menager (ex promessa del baseball) dovrà ripartire da zero con l'aiuto di un sistema statistico ordito da un giovane [...] Vai alla recensione »
Billy Beane (Brad Pitt) vuole vincere. Ma nel suo passato vede sconfitte: come giocatore è stato una promessa mancata, il suo matrimonio non ha funzionato, la squadra di cui è general manager non ha vinto il campionato. Nonostante questo Billy Beane non si arrende. Vuole dimostrare che ce la può fare, anche se la sua squadra, gli Oakland hanno perso i tre giocatori più [...] Vai alla recensione »
In Italia fa 297.000 € di incassi ma che è candidato a 6 Oscar ; ma come vengono promossi i film nel nostro paese ? Bella metafora dell'arte di perdere incarnata da un grande Brad Pitt nei panni di un general manager che a causa dei suoi ancoraggi negativi e nel tentativo di trasformare il "sistema" che muove il baseball, non riesce a mettere pienamente la faccia [...] Vai alla recensione »
nella vita come nello sport la buona riuscita dipende da più fattori intrinseci,coincidenze opportunità tempi giusti,incontri con persone predisposte,come in questa storia vera narrata in un libro e portata sullo schermo,beane e brand hanno cambiato la filosofia del baseball,unendo le loro idee, senza dimenticare che lo sport è businness e i giocatori mere pedine di scambio [...] Vai alla recensione »
Sarebbe stato molto facile per il regista Bennet Miller (che aveva diretto il meraviglioso Truman Capote nel 2005) mettere insieme una bella storia di sport (vera) e Brad Pitt e farne un bel blockbuster con lacrimoni, rivalse, perdenti che diventano vincenti, ecc. Invece Miller sceglie di raccontare una bella storia di sport (vera) mostrandoci il dietro le quinte, tutto quello che non si vede sul campo, [...] Vai alla recensione »
Film sulla formazione e sulla crescita di una piccola e scalcagnata squadra di baseball. Nel suo genere è ben fatto ma il suo limite è di essere troppo tecnico (adatto solo per gli amanti del baseball e delle tecniche di compra-vendita dei giocatori) e troppo lungo tanto da risultare noioso. Brad Pitt, fisicamente parlando, è sempre molto in forma ma non basta affatto a risollevare il film.
Ciao. Interessante pellicola impegnata/simil-sentimentale su uno sport (il baseball) che non ho mai particolarmente apprezzato. La trama è incentrata su una particolare "sfida al sistema" portata avanti da un general manager, Billy Beane (Brad Pitt - molto efficace in un ruolo determinato, senza eccessi attoriali ma ha fatto di molto meglio) che [...] Vai alla recensione »
Il secondo film del regista Bennett Miller narra l’appassionante storia di Billy Beane. Billy è il General Manager degli Oakland Athletics, squadra di baseball della Major League dal passato glorioso ma dal presente dissestato, ed è stato una giovane promessa dello sport nazionale americano, senza però rispettare le grandi aspettative che in lui erano riposte.
Un ottimo film, un grande Brad Pitt ,forse nella sua interpretazione più matura.La dimostrazione che lo sport può essere rappresentato senza troppa enfasi e con poca retorica. Una sorpresa positiva che vale ampiamente il prezzo del biglietto.
quello di Capote. Hoffman é proprio sacrificato in un piccolissimo ruolo. Pur non conoscendo il baseball il film si fa seguire: Siamo nel 2001 La squadra di baseball degli Oakland Athletics rischia molto con la perdita di alcuni campioni che vengono ceduti. Il general manager Billy ha il compitodi ricostruire una squadra competitiva ma senza il budget necessario.
come scritto da qualcuno sotto un gran film su stampo mediamente classico fotografia, regia, e recitazione di pitt sopra la media se la storia è vera come è stata raccontata è una grandissima storia in ogni caso l'unione di sport, management, show business, interessi personali, sentimenti e un filo di humor sono assolutamente perfettamente amalgamati sarà uno di quei film che si rivedranno spesso [...] Vai alla recensione »
Buon film, solido, classico, fluido nel racconto ma mai banale o scontato. Come nella miglior tradizione del cinema americano (e hollywoodiano), non cerca di dimostrarci qualcosa, non usa i personaggi come manichini che incarnano delle tesi, ma ci racconta una storia. E lo fa con diversi piani di lettura, senza essere pretenzioso. Buoni interpreti, anche se è vero che Philip Seymour Hoffman sembra [...] Vai alla recensione »
Classico film sul baseball basato su una storia vera. Fondamentalmente nulla di particolare ma ben interpretato da tutti gli attori e da un bravissimo Brad Pitt.
Bel film, grande Brad Pitt ma credo che agli oscar non sia il favorito
'L'arte di vincere', pellicola con una solida sceneggiatura, a tratti scontata, che tuttavia non fa pesare questo difetto alternando la narrazione lineare di una stagione di baseball americana a scene riflessive, romantiche, comunque lontane, almeno visivamente, dal campo e dagli spogliatoi. Prima di tutto menziono con grande sorpresa Jonah Hill, che interpreta con intelligienza [...] Vai alla recensione »
Tratto dalla vera storia della squadra americana di baseball degli Athletics, questo film ne traccia le linee generali che l'hanno portata a sfiorare il campionato e a scrivere un record di vittorie. Il protagonista (Pitt) è un general manager ed ex giocatore promessa che non ha mai sfondato, che sa assumersi le proprie responsabilità fino in fondo, nache quando tutto e tutti sembrano [...] Vai alla recensione »
Un film ben diretto e ben interpretato da Pitt. Tutta la vera filosofia dello sport,la passione,il coraggio di farlo davvero pulito,con tutte le forze,la tenacia di un uomo,di non arrendersi,e l'amicizia,di ungiovane economista ad aiutarlo a rifare una squadra di giocatori sconosciuti,ma con l'orgoglio di farcela e mai arrendersi. In questo film c'è il vero sport,quello puro,la vera [...] Vai alla recensione »
Le nuove idee sono sempre un po osteggiate, distrattate, dato che mettono in discussione il sistema di pensare.....di vivere?? di fare economia?? Un po complicato capire i meccanismi del baseball, sport a noi italiani quasi sconosciuto, quindi si apprezza poco le originalità del pensiero portato in campo....da vedere:)
Bel lavoro e bella interpretazione di Brad Pitt. Due ore intense che raccontano una parte del mondo che sta' dietro lo sport professionistico americano. Un ex giocatore fallito ora manager di una società minore desidera con tutto se stesso di portare la squadra alla vittoria del campionato. Per riuscirci non esita a scompigliare le carte, cambiando totalmente strategia e rischiando il tutto [...] Vai alla recensione »
Un bel film sul mondo del baseball, o meglio il dietro le quinte, la gestione dei soldi delle società, dei giocatori e soprattutto della voglia di dimostrare che non servono i nomi per fare una grande squadra.
'L'arte di vincere', pellicola con una solida sceneggiatura, a tratti scontata, che tuttavia non fa pesare questo difetto alternando la narrazione lineare di una stagione di baseball americana a scene riflessive, romantiche, comunque lontane, almeno visivamente, dal campo e dagli spogliatoi. Prima di tutto menziono con grande sorpresa Jonah Hill, che interpreta con intelligienza [...] Vai alla recensione »
un bel film ma non eccezionale. l'inizio è molto lento, non cattura la massima attenzione dello spettatore.. la prima volta mi son distratta tante di quelle volte che ho dovuto fermarlo e riniziare a vederlo... senza la bellissima interpretazione di brad pitt le critiche non sarebbero state cosi clementi, la trama è carina, ma insomma, diciamoci la verità, in italia non siamo [...] Vai alla recensione »
- Come fai a non essere romantico col Baseball? - Billy Beane (Pitt) è il general manager e talent scout degli Oakland Athletics. Dopo essere stato eliminato dalla competizioni l'anno prima dai New York Yankees e dopo aver perso i suoi gioielli, Billy prova un nuovo approccio al mercato, cercando di creare una squadra forte, con l'ausilio delle statistiche fornite da un ragazzo di venticinqu [...] Vai alla recensione »
Un film ben scritto e ottimamente recitato. Lo sport visto dall'ufficio di un GM ( General Manager ) che vuole cambiare le cose. Sorkin come al solito è ispirato e scrive una sceneggiatura straripante. Attenzione a questo film, potrebbe essere la sorpresa degli Oscar ( da noi non ha avuto successo ma negli USA il baseball è uno degli sport nazionali più seguiti).
bellissimo,mi è piaciuto moltissimo,credo che sia tra i migliori film di quest'anno.Lo consiglio a tutti .
Da molte, troppe stagioni ormai,si assiste ad un generale impoverimento nell'industria cinematografica hollywoodiana: si ha l'impressione che l'avvento del 3D abbia cancellato ogni possibilità di pellicole di contenuto e di storie “nuove” che non siano dei sequel, prequel, spin off o simili. Non a caso infatti hanno avuto un successo ben oltre le aspettative [...] Vai alla recensione »
Buona storia raccontata in modo decente con un Brad Pitt in stato di grazia, finale non dei migliori.
a me non è piaciuto!! 2 ore di solo monoespressivo Pitt. su un'idea trita e ritrita... mah!
poteva esser meglio, sopratutto nella tecnica di regia. troppo incentrato sul personaggio di Brad Pitt, che è bravo ma monocorda
La vera storia di Billy Beane, il general manager degli Oakland Athletics che nel 2002 cambiò per sempre le regoie del baseball Usa. Non tanto sul diamante, quanto sui libri contabili: via supposte ma strapagate star e fiducia incondizionata a statistiche, calcoli e “la scienza di vincere”. Aiutato da un utile nerd (Jonah Hill, candidato all’Oscar), il manager ha il volto di Brad Pitt (ottima e sorniona [...] Vai alla recensione »
Un film bello e imprevedibilmente divertente come L'arte di vincere (Moneyball) bisognerebbe raccomandarlo a chi pensa che non essere laureati a 28 anni è roba da sfigati. È la storia del general manager di una squadretta di baseball californiana che persi i suoi pochi campioni emigrati verso i club più ricchi della Lega, decide di ricostruirla sulla base di numeri, statistiche e inefficienze del sistema. [...] Vai alla recensione »
Tattica, spirito di squadra, campagna acquisti, monte ingaggi, preparazione atletica, veterani ricostruiti e giovani predestinati: non stiamo parlando, però, di Mazzarri o Luis Enrique bensì del bello-e-bravo Brad Pitt nei panni del general manager degli Oakland Athletics. «L’arte di vincere» è candidato a cinque nomination, tutte meritate perché si tratta di un film bell’e pronto per entrare nella [...] Vai alla recensione »
La sabermetrica è un metodo, approntato da certo Billy James, che analizza il baseball su basi statistiche. In pratica non misura il valore di un giocatore (migliore battuta, carisma ecc), ma la sua capacità di aiutare la squadra a far punti. Nel 2002 Billy Beane, dal 1995 General Manager degli Oakland Athletics, abbracciando tale teoria fece infilare venti vittorie di fila - un record assoluto - alla [...] Vai alla recensione »
Torna Bennett Miller, il regista del notevole Capote con Philip Seymour Hoffman. Stavolta racconta come il manager di una squadretta di baseball trasforma un gruppo di mezzi brocchi in una macchina da guerra, ma paradossalmente lo fa riunendo un plotone di pezzi da novanta che va da Brad Pitt (protagonista e produttore) agli sceneggiatori Steven Zaillian (Schindler’s List) e Aaron Sorkin (The Social [...] Vai alla recensione »
Il cinema anglosassone sta lavorando magnificamente sui generi, utilizzandoli come veicoli creativi per divulgare al grande pubblico nozioni complesse. Se La talpa di Thomas Alfredson si è servita del format dello spy movie per parlare di alienazione e dell’involuzione contemporanea del maschile, L’arte di vincere di Bennet Miller, già regista di Truman Capote – A sangue freddo, trasforma lo sport [...] Vai alla recensione »
Una sorta di Udinese-story nel baseball americano: è la storia di Billy Beane, manager che ha saputo allestire una squadra competitiva assemblando giovani sconosciuti e vecchi talenti incompresi. Film molto classico, in cui lo sport diventa metafora del Sogno Americano: roba vista in molte occasioni, ma bisogna dare atto a Bennett Miller di padroneggiarla con una certa classe.
Le statistiche e il loro presunto reale significato sono al centro di questo film, adattato dal saggio di Michael Lewis Moneyball. Ma il film è anche uno dei migliori in circolazione sul baseball. Nel 2002, Billy Beane (Brad Pitt), un giocatore che ha avuto una carriera deludente, è diventato general manager della squadra di Oakland. Un piccolo team confrontato con i colossi di New York e Boston.
Un americano che perde? Una contraddizione in tennini. Per il “loser”, di solito, c’è posto solo nella parte iniziale di film e romanzi: ci deve essere, ci sarà sicuramente il riscatto, proprio a un passo dal finale, il più delle volte quando tutto sembra irrimediabilmente perduto. L’arte di vincere racconta “anche” di questo, ma lo fa in modo sottile, non urlato, non spettacolarizzato.