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Criticare, giudicare e adirittura recensire questa pellicola non e' facile come apparentemente sembra. Primo perche' non rientra in un genere standard (anche se sicuramente non e' un horror) ed e' difficile riconoscerne il genere di appartenenza: thriller, drammatico, socio-psicologico ? La risposta in realta' non esiste. Secondo, criticare il film non e' mai facile perche' dipende sempre da caratteri soggettivi : c'e' chi preferisce giudicarne la forma ovvero la regia e la fotografia, la capacita' tecnica del regista/autore e chi -come me- preferisce giudicare il contenuto, i messaggi e le emozioni che esso vuole trasmettere allo spettatore.
Antichrist, sin dalla prima sequenza, si preannuncia un film complesso nella sua messa in scena e volutamente provocatorio nelle immagini proposte. Altresi, si presta a molteplici interpretazioni anche il leit motif, per cosi dire, della storia, il suo filo conducente sara' l'interpretaziione dell'antichristo.
Il film inizia, prosegue e finisce seguendo un ritmo lento che non riesce a catturare in pieno e coinvolgere emotivamente lo spettatore. La storia, e' quella di una coppia che perde disgraziatamente il figlio e il marito della donna la portera' nel loro rifugio, cioe; una casa dispersa in un bosco dove cerchera' di liberarla dalle sue paure e dai sensi di colpa. La donna pero' si rivelera' essere il vero Antichrist, sprofondera' in una lenta ma progressiva pazzia e nella paranoia e tentera' persino di uccidere il proprio marito. Un elemento base del film e' sicuramente il sesso, anche se mostrato sforzato e volutamente provocante. Il sesso e' visto come uno sfogo, una chiave per liberarsi anche momentaneamente dai sensi di colpa e nel contempo il sesso e la liberta' sessuale estrema sono tipicamente attribuiti- secondo la Cristianita'- alla matrice diabolica, sono segno del possesso del "diavolo". Secondo elemento, il bosco, elemento della forza malefica e diabolica della natura, la vera csa del Antichrist e' la natura. Il terzo elemento sul quale si basa il film e' la psicologia e le immense sfumature del dolore. Il dolore puo' portare alla depressione oppure alla progressiva pazzia, come nel caso della protagonista.
Un motivo, ma forse il piu' significativo, che non mi ha fatto apprezzare questo film e' la lettura del Antichrist nel immagine della donna. Una visione tipicamente sessista e misogina, che come dai tempi del medioevo incarna nella donna tutte le sfymature possibili del "Male" e quindi del Antichristo. La Donna e' la fonte della malignita' che progressivamente si impossessa di lei. Questa e' la principale visione del regista danese. La donna come causa di tutti i mali. L'uomo giustamente invece cerca di imporre la sua volonta' sulla donna, cerca di guarirla=comandarla/sottometterla. Lei invece vuole vederlo soffrire e si vuole vendicare, quindi prima lo tortura (passandogli la ruota nella gamba) e poi in preda al delirio totale cerca invano di ucciderlo. Lui "giustamente" si difende e a sua volta la uccide "liberandosi del male". Pensandoci bene, il messaggio che passa Lars della donna e' completamente negativo. Donna=pazzia, malvagita', sadismo, paranoia.
Uomo= comprensione, sentimenti di compassione e affetto, disponibilita' verso la donna, aiuto.
Se l'argomento fosse stato trattato in modo diverso si sarebbe sicuramente fatto apprezzare di piu'.
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