L'Anticristo di Lars è un'opera intensa e molto formale, che fa della narrazione piuttosto che del narrato il suo punto di forza. Il prologo che apre il film è la dichiarazione d'intenti dell'autore: l'attenzione è tutta sulla forma, sulla scelte di regia che se da una parte rimandano al primo von Trier, dall'altra sembrano rinnegare tutto ciò che il regista danese ha realizzato negli ultimi tempi. La fotografia livida e ricercatissima, le riprese a rallentatore, la scelta di precisissimi dettagli piuttosto che la (solo apparente) scarna casualità del Dogma, tutto questo sparisce davanti ad una ricercatissima scelta di stile che è anche un atto d'amore ad un certo cinema europeo (il film è dedicato a Tarkovsky). Fra l'altro non è neanche il caso di banalizzare la trama che ai più è sembrato solo un pretesto: alla storia, invece, proprio perché infrange una costante di von Trier (la donna succube e martire è qui ritratta spietata e colpevole) bisogna dedicare più di una riflessione, perché se è vero che il complesso impianto teorico sembra non risolversi del tutto, è altrettanto vero che al termine Anticristo che fa da titolo bisognerà pur trovare un senso. Se al pubblico di Cannes è saltato in testa l'immediata risposta religiosa e provocatoria della pellicola (se il creato è frutto di Dio ed è il creato a proporsi come incarnazione del male, ne consegue che la natura perversa mostrata nel film è l'Anticristo e dunque il male nasce in nuce nel bene), a me piace pensare che von Trier abbia voluto ancora una volta giocare con la sua smisurata ego e se è vero che è difficoltoso riconoscere in questo film la cifra stilistica a cui l'autore ci aveva abituati, mi vien da pensare che l'Anticristo sia il film stesso nel porsi come anti-von Trier, cioè come negazione, glorificazione ma soprattutto superamento di una carriera, un atto coraggioso e necessario per un uomo travolto dalla depressione e bisognoso di nuovo slancio. Alla fine, l'estrema formalità, l'uso del digitale, gli effetti speciali, l'astrazione totale dal mondo (i protagonisti non hanno nome e si muovono per lo più in un bosco chiamato Eden!) sono tutti segnali che qualcosa è cambiato, che l'antiLars si è manifestato.
Se il nuovo percorso è irreversibile ce lo dirà solo il tempo. Nel frattempo, vale assolutamente la pena vedere questo film che potrebbe essere un nuovo modo di fare horror, atipico e classico insieme (gli espedienti del genere ci sono tutti), affermazione e negazione al tempo stesso. Proprio come la definizione Anticristo: positivo e negativo insieme. Una favola, certo, ma non dimentichiamoci con quale regista abbiamo a che fare.
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arielmusico
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martedì 2 giugno 2009
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dalla parte dei mendicanti
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aquila volpe capriola corvo lui lei trivella forbice strega satana natura morte crudeltà "inutilità della psicanalisi", malleus maleficarum, rogo: tutti punti fondamentali su cui pensare, oppure da guardare e basta. il rovesciamento continuo del ruolo del cattivo è di un fascino assoluto, corrisponde a certa realtà che necessita del pensiero e non della mera sopravvivenza. bastardo è appellativo che si potrebbe applicare a lars von trier così come quello di creatura salvifica: l'invasione delle donne maledette anche se se ne è appena ammazzata una è un segno di stravittoria sul maschio che porta la femmina in visibilio. gli farai anche del male tutta la vita ma il femminile (perfino "femminile" è maschile!) ti sopraffarrà per l'eternità.
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aquila volpe capriola corvo lui lei trivella forbice strega satana natura morte crudeltà "inutilità della psicanalisi", malleus maleficarum, rogo: tutti punti fondamentali su cui pensare, oppure da guardare e basta. il rovesciamento continuo del ruolo del cattivo è di un fascino assoluto, corrisponde a certa realtà che necessita del pensiero e non della mera sopravvivenza. bastardo è appellativo che si potrebbe applicare a lars von trier così come quello di creatura salvifica: l'invasione delle donne maledette anche se se ne è appena ammazzata una è un segno di stravittoria sul maschio che porta la femmina in visibilio. gli farai anche del male tutta la vita ma il femminile (perfino "femminile" è maschile!) ti sopraffarrà per l'eternità. caro Lars del cranio in frigorifero, non si può mai smettere di essergli grati. antichrist è un film che fa bene, come tutto quello che non diventa inutile appena passano i titoli di coda.
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