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Una coppia sta facendo sesso in piena notte e, nel mentre, il figlio si sveglia e si affaccia dalla finestra per guardare la neve che cade, ma scivola e finisce di sotto morendo. Un mese dopo la madre non si è ancora ripresa dalla tragedia e il marito psicoterapeuta decide tentare la sorte violando i protocolli e aiutarla a superare la depressione. I due però finiranno per entrare in una spirale di follia e tragedia senza fine.
Lars Von Trier con questo primo episodio della trilogia della depressione lascia intendere di essere uno che non le manda a dire confezionando una pellicola spietata e dannatamente folle, senza alcun compromesso di sorta. Arreca un disturbo e un'angoscia nello spettatore non indifferenti, grazie a delle scene psicologicamente fortissime e che fanno distogliere lo sguardo dallo schermo più e più volte. Il film, oltre che per le scene di sesso e violenza molto esplicite, si muove un sacco per simboli e metafore che oltre a rendere più intrigante il tutto lasciano un alone di mistero e un pizzico di libertà di interpretazione a chi lo sta guardando. Cos'è questo anticristo? Beh, a ognuno la sua visione delle cose, cercare di spiegarlo non ha molto senso. Quel che è certo è che questo è un film che non mi sento certo di consigliare a tutti: chi è facilmente impressionabile è bene che ne stia alla larga e in ogni caso una pellicola tanto spinta non può piacere a tutti. Film come questi o si amano o si odiano, certamente non lasciano indifferenti.
Per farla breve film estremo e originale, ottima la regia e davvero complimenti ai due attori (Willem Dafoe e Charlotte Gainsbourg) per essere riusciti a reggere il fardello.
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