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Canto di Natale, il libro

Il racconto di Charles Dickens che ha ispirato il film animato A Christmas Carol.
di Fabio Secchi Frau

La recensione ****

giovedì 3 dicembre 2009 - Libri

La recensione ****
Nella Londra vittoriana si consuma una storia, anzi La Storia del vecchio e avido Scrooge che è stato visitato dai tre fantasmi del Natale nel giorno della vigilia. Charles Dickens posa sul tavolo la sua penna ironica e poggia fra le pagine della letteratura britannica e mondiale il racconto morale di un brutto sogno. Una storia poco plausibile e totalmente fantasy, con la quale tutti, prima o poi, abbiamo avuto occasione di misurarci. Dickens, si sa, è un autore squisito e descrive, con questa bella favola, la difficile meditazione sul valore della vita, del Natale, dei sentimenti e, più in generale, dell’umanità, andando a colpire quelle che sono le comuni insicurezze umane (la morte e quindi il poco tempo a nostra disposizione) e i pericolosi desideri materiali di ogni uomo. L’iperbolico e onirico viaggio nel tempo e nello spazio di Ebenezer Scrooge, formerà, nel futuro cliché artistici e, allo stesso tempo, metterà a nudo i dubbi dell’uomo attraverso lo scontro/incontro fra ciò che è materiale e ciò che è spirituale. Ed è proprio con l’arrivo dei tre fantasmi che le cose diventano interessanti non solo per il lettore, ma anche per il canuto e pingue protagonista che partecipa alla loro vivace, bonaria e oscura presenza. Fra ideali sociali e l’allure della ghost story, Canto di Natale, canta davvero e non c’è nulla di spaventoso in questo racconto, eccetto l’emozione che ne scaturisce. È un peccato che non esistano eredi letterari di Charles Dickens nella letteratura inglese odierna. Solo lui aveva la magia di scrivere la storia di un uomo, per raccontare quella di tutti noi.

In sintesi
Fiocchi di neve scendono sull’illuminata Londra nella notte della vigilia di Natale. Ed è proprio quella notte che Ebenezer Scrooge riceverà la visita del fantasma del suo defunto socio, il lucroso e dannato Marley che lo informerà della visita di altri tre spettri: gli spiriti del Natale passato, presente e futuro. I tre lo tormenteranno tutta la notte, fra visioni, allegorie e viaggi nel tempo, cercando di offrirgli la possibilità per riscattare la sua vita e la sua anima. Cambierà, ricomincerà ad amare e a gioire della presenza altrui nel nome di un amore che si era spento nel suo cuore.

L’autore
Charles Dickens nasce il 7 febbraio 1812 a Landport e muore a Gadshill il 9 giugno 1870. Secondo di 8 figli di un impiegato all’Ufficio Stipendi della Marina Britannica, si trasferisce a Londra e a Chatham, dove ha la sua prima educazione alla scuola del figlio di un pastore battista. Dopo aver frequentato la Wellington House Academy, lavora come praticante nello studio legale Ellis & Blackmore, ma il mestiere di avvocato non gli piace e così trova un posto come stenografo presso tribunale e uffici legislativi, assurgendosi anche al lavoro di cronista parlamentare. È in questo periodo che si sposa e che comincia a lavorare come scrittore. Pubblica: “I quaderni postumi del Circolo Pickwick”; drammi come “The Strange Gentleman”; l’operetta “The Village Coquettes”; “Oliver Twist”; “Il Circolo Pickwick”; “Nicholas Nickleby”; “La bottega dell’antiquario”; “David Copperfield”; “Grandi speranze” e il racconto “Canto di Natale”. Morì a causa di un’emorragia cerebrale.

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