Un film che sfiora il capolavoro.
Ben lontano dalla "bi-espressività" attribuitagli in passato anche se, diciamoci la verità, i suoi occhietti semichiusi sembrano risentire ancora oggi delle ore passate a scrutare il nemico sotto il caldo sole del West, l'Eastwood regista stupisce per l'eleganza delle scene, la poesia delle inquadrature e dialoghi stupendi, soprattutto quando a farli sono due mostri sacri come il sopracitato e un eccellente Morgan Freeman.
Peccato per il finale.
Sappiamo tutti (o quasi) che per "far piangere" non ci vuole molto e che ben più difficile è stupire e commuovere evitando i drammoni strappalacrime tanto cari al cinema d'oltreoceano.
Ma il vecchio Clint non ci riparmia niente: una paralisi totale, una gamba amputata, una famiglia di avvoltoi che girano intorno al letto della moribonda con in testa cappellini di Topolino. Mi sembra eccessivo.
Si poteva evitare, senonché l'ideale innato nei cuori americani del vincere a tutti costi ha ancora una volta la meglio: pur di non vedere la povera ragazzina (che poi tanto ragazzina non è) perdere il suo incontro più importante e magari tornare a fare la cameriera con un sogno infranto nel cuore, la si fa diventare vittima di un pugno dato a gong suonato dal simbolo vivente dell'antisportività, che ha tra l'altro una mira così buona da farle fare un centro perfetto sullo sgabello dell'angolo rosso.
Ma la cosa più bella è un'altra: la giustificazione di questo tristo destino la trova Meggie stessa, su quello che sarà presto il suo letto di morte: bisogna proteggersi sempre. Insomma non è certo colpa di Miss Fracassaossassassina, che dal canto suo continuerà a lottare, ricevendo semplici minacce di squalifica, ovazioni accorate e l'approvazione di un ammiccante manager. La colpa è tutta sua. Non doveva abbassare la guardia. Insomma, in un momento in cui ci si aspetterebbe come minimo qualche impropero (magari in gaelico) a denti stretti, poco ci manca che sul cuscino compaia un'aureola.
E non finisce qui. La scena dell'ospedale sfiora il livello dei film del sabato di canale 5. L'uomo che va e viene nell'ombra e compie il suo lavoro indisturbato senza che nessuno se ne accorga regge poco. D'accordo è il messaggio quello che conta, ma Clint! Mi cadi su questi particolari?
In conclusione: un film sicuramente da vedere. Ma con qualche riserva.
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