Anno | 2002 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia, Spagna |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Gabriele Salvatores |
Attori | Diego Abatantuono, Sergio Rubini, Martina Stella, Bebo Storti, Alessandra Martines Maria Jurado, Juanjo Puigcorbé, Antonia San Juan, Ugo Conti, Rubén Ochandiano, Orazio Donati, Ottaviano Dell'Acqua, Iván Hermés, Ian McNeice, Ramón Salazar. |
MYmonetro | 2,44 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 16 ottobre 2014
Sandro è un regista di film porno a cui piomba tra capo e collo la figlia diciassettenne Luce, che non è al corrente del suo lavoro. Il film ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello,
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Ibiza. Sandro è un regista di film porno a cui piomba tra capo e collo la figlia diciassettenne Luce. Lui se ne è sempre occupato poco ma, soprattutto, lei non sa qual è il lavoro paterno. È quindi necessario portare avanti la lavorazione dell'ultimo film cercando di non dare nell'occhio. Angelino gestisce un piccolo bar sulla spiaggia, smercia un po' d'erba e sogna una casa e un figlio. Quando si trova tra le mani una valigetta con quattro chili di cocaina crede di poter cambiare vita. Il commissario dell'isola ha invece un figlio in costante rotta di collisione con lui dopo la morte della madre. Le vicende dei tre uomini si intrecciano.
Se c'è qualcuno che soffre di una pericolosa amnesia sembra essere proprio il regista. Chi scrive ne è stato sostenitore convinto fino a Mediterraneo che, pur con i suoi difetti, reggeva fino allo stonato finale. Già con Puerto Escondido il controllo delle operazioni sembrava essere sfuggito di mano al regista in favore del primattore Abatantuono (debordante). Si imponeva una virata che si indirizzava prima alla fantascienza (Nirvana) con qualche pretesa di troppo e poi al grottesco dark di Denti. Ora, alla soglia dei cinquanta, Salvatores sembra dimentico del passato remoto e prossimo e mescola senza passione le accelerazioni visive di Sud al vecchio Diego che non può risparmiarsi la battuta a sfondo calcistico e le scenette da farsa di serie B per nascondere tette e culi dei suoi pornoattori all'innocente (?) figlioletta. Il tutto con reminiscenze messicane (alcune strade e zone aride sembrano le stesse) con l'immancabile (o quasi) droga.
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Sinceramente non ho compreso se questa pellicola ha qualcosa da dire oppure è solo un triste resoconto della direzione comportamentale umana intrapresa nel tempo "modero""Boh....
Chissa' perché questi autori de sinistra sono tutti uguali: sesso, droga e r'n'r. Il mondo lo vedono solo così' loro. Poi eventualmente le cosine volgono al meglio così' certo pubblico e' pure accontentato e la cassetta salva. Salvatores e abbatantuono avete stra stufato. Purtroppo siete dei pigmei, fate un prodottino furbetto e locale.
Un buon prodotto del regista Salvatores, anche se non uno dei migliori a mio avviso. Diviso in due parti collegate fra di loro: nella prima i protagonisti sono Diego Abatantuono, Sergio Rubini e una giovane (e aggiungo anche pessima) Martina Stella, in una storia in bilico tra il grottesco e il comico. La seconda parte invece ospita due nuovi personaggi in conflitto, ovvero un padre poliziotto [...] Vai alla recensione »
Film discreto con un grande Sergio Rubini che riesce a salvare la situazione. Ma quanti anni aveva qui la Stella... 16? Mamma mia..terribile..in questo film è agli esordi, e si vede!
I temi della fuga e del rifiuto alle convenzioni borghesi sono sempre stati componenti primarie della filmografia di Gabriele Salvatores, non fa eccezione Amnèsia, che intreccia le storie di tre atipiche famiglie residenti nell'isola di Ibiza. Il plot, ambientato ai giorni nostri, è incentrato appunto sulle vicende dei personaggi del variegato cast, che s'intrecciano, talora s'incrociano o certe volte [...] Vai alla recensione »
A Ibiza una famiglia è così: il padre Diego Abatantuono fa il regista di film pornografici, la figlia diciassettenne Martina Stella è incinta (non sa di chi, comunque è decisa ad avere il bambino). Un´altra famiglia è così: il padre Juango Puigcorbé fa il capo della polizia locale, uomo d´ordine, vedovo gay amante d´un ragazzo biondo, il figlio Ruben Ochandiano è un ribelle iroso brutale che lo ricatta [...] Vai alla recensione »
Si direbbe che, da un po' di anni a questa parte, Gabriele Salvatores stia aspettando di fare il "suo" film. Frattanto ha diretto Nirvana, Denti e ora Amnèsia. Che sono buoni film, però imperfetti, come frenati non si sa da che: misti di scene riuscite, di ottime intuizioni e di altre cose che sembrano rimaste impigliate nella macchina da presa. In Amnèsia si ritrova il gusto di Salvatores per l'altrove, [...] Vai alla recensione »
Amnèsia è tre film in uno. Il primo è la storia di un italiano imboscato in quel di Ibiza che diventa per caso i proprietario di una valigia di cocaina: non sarebbe il suo mestiere (in fondo è un buon diavolo), ma tenta di spacciarla per svoltare un'esistenza grama. Il secondo ha come protagonista un regista di film porno (ma acculturato; "ho sempre girato in pellicola", dice) che un bel giorno si [...] Vai alla recensione »
Amici di vecchia data, quelli che appartengono alla stessa tribù, e padri e figli a Ibiza. "Vicinati" impensabili (poliziotti e spacciatori, cineasti porno e parigine romantiche), complicità istintive, incomprensioni croniche. Rinunce impigrite e sobbalzi avventurosi (rivendere quattro chili di cocaina trovati per strada, fare da padre al proprio nipotino senza padre), generazione zero e generazione [...] Vai alla recensione »
Luce (Martina Stella), minorenne fiorentina di genitori divorziati, aria da collegiale, messa incinta da un cinquantenne qualsiasi, va a Ibiza. Perché? Pausa di riflessione. Non sa dove sbattere la testa. Vacanza. Perché nel cinema italiano la pillola si usa ancora meno che nella vita (vedi anche Quore) e ci si mangia le mani on the road. Perché la ragazza sta dentro "un'eclissi di Luce".
Il titolo si riferisce a una celebre discoteca di Ibiza. Potrebbe anche riferirsi all'amnesia di Salvatores, che aveva promesso un nuovo grande film (ma non glielo fanno fare) e invece naviga alla deriva con i compari dei vecchi film, personaggi e attori, amici e sostenitori. In fondo la sua è una carovana del cinema. E questo è il racconto dello "stato delle cose" generazionali: un regista di porno [...] Vai alla recensione »
Perché Gabriele Salvatores non si gode i risparmi? O perché non li usa per aprire un ristorante a Marrakech o a Trani, a Castellorizo o a Puerto Escondido o a Marzamemi? In uno dei posti, cioè, dove ha girato i suoi film, per lo più estivi, sulla fuga nel privato dei reduci dell'estremismo di sinistra milanese. Inizialmente quarantenni, poi cinquantenni, domani questi sessantottardi saranno sessantenni. [...] Vai alla recensione »