Titolo originale | L'argent |
Anno | 1983 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Robert Bresson |
Attori | Christina Patey, Vincent Risterucci, Caroline Lang, Christian Patey, Sylvie Van Den Elsen Michel Briguet, Béatrice Tabourin, Didier Baussy, Marc Ernest Fourneau, Bruno Lapeyre. |
Tag | Da vedere 1983 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,20 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 22 luglio 2016
Vincent, onesto lavoratore, spaccia inconsapevolmente un biglietto da 500 franchi falsi. I veri colpevoli lo accusano e finisce per tre anni in prigione. Il film è stato premiato al Festival di Cannes,
CONSIGLIATO SÌ
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Vincent, onesto lavoratore, spaccia inconsapevolmente un biglietto da 500 franchi falsi. I veri colpevoli lo accusano e finisce per tre anni in prigione. Quando esce è ormai solo (la figlia è morta e la moglie lo ha lasciato) e uccide per denaro una coppia di albergatori. Accolto da una signora anziana nella sua casa, il giovane fa una strage massacrando lei e gli altri ospiti. Poi si consegna alla polizia. Parabola sulla maledizione del denaro ( argent in francese significa denaro) accolto a Cannes nell'83 con qualche dissenso, ma anche con il premio Speciale della Giuria. Erano diversi anni che il regista de Il diario di un curato di campagna e de Il diavolo, probabilmente, taceva.
L'ultimo film di Robert Bresson è una parabola pessimista sul denaro, descritto come origine di tutti i mali del mondo. Il tipico stile minimalista e antispettacolare dell'autore, qui mal si coniuga con una sceneggiatura palesemente didascalica e in difetto d'equilibrio. Se inizialmente si prova un certo interesse per la concatenazione d'eventi scaturita da una ragazzata adolescenzi [...] Vai alla recensione »
Bresson nel suo altimo film pone l'accento ancora su un'umanità falsa e bugiarda; si arriva ad una situazione tragica per un'inezia : il protagonista perde tutto, lavoro, famiglia, libertà,speranza e ragione, questo fa scattare un meccanismo di morte sartriana dove l'omicidio viene completamente svuotato di significato e di gravità.
Film di una lucidità, di una intransigenza estreme, realizzato con un linguaggio prosciugato fino alla geometrica astrazione. L’argent conferma la passione morale di un grande maestro e, insieme, la più cristallina scrittura cinematografica. Tutto ciò, grazie anche ai preziosi contributi della geniale fotografia di Pasqualino De Santis, della misura sorvegliatissima di tutti gli interpreti, della [...] Vai alla recensione »
Questo vecchio incrollabile, Robert Bresson, è uno di quei saggi poco concilianti che appartengono alla parte più spinosa e meno frivola della cultura francese. Puoi immaginare che abbiano dormito a Port-Royal o sonnecchiato all'Accademia, ma sai che i loro sogni (per quanto tu abbia poca voglia di vederli) non ti deluderanno mai, non ti tradiranno.