L'argent

Un film di Robert Bresson. Con Christina Patey, Vincent Risterucci, Caroline Lang, Christian Patey, Sylvie Van Den Elsen.
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Titolo originale L'argent. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 85 min. - Francia 1983. MYMONETRO L'argent * * * - - valutazione media: 3,34 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

l'ultimo saggio morale Valutazione 5 stelle su cinque

di jacopo-bologna


Feedback: 788 | altri commenti e recensioni di jacopo-bologna
martedì 16 marzo 2010

Bresson nel suo altimo film pone l'accento ancora su un'umanità falsa e bugiarda; si arriva ad una situazione tragica per un'inezia : il protagonista perde tutto, lavoro, famiglia, libertà,speranza e ragione, questo fa scattare un meccanismo di morte sartriana dove l'omicidio viene completamente svuotato di significato e di gravità. Come in ogni film di Bresson si arriva alla totalità solamente per deduzione perchè l'autore ci mostra solo i dettagli ed i particolari, l'inizio e la conseguenza di un'azione mai il nucelo, mai lo svoglimento; non musica ma rumori, nessun elemento spettacolare : grande assente qui è la suspense. Bresson attraverso questo saggio ci mostra come la fede in Dio ce l'abbiano solo i miserabili, quelli che vengono ingiustamente definiti " dimenticati da Dio" e che però non lo hanno dimenticato di certo, loro ( il carcerato che prega sempre per i suicidi perchè possano avere anche loro un pò di misericordia e che il loro gesto estremo sia considerato una liberazione, non una debolezza imperdonabile). Per l'autore l'umanità ha abbandonato il Dio silenzioso e invisibile per dedicarsi ad un Dio più accessibile il quale culto non comporta impegni morali : l'argent appunto; è un'umanità arrresa che va verso il grande punto di domanda come fossero dei morti viventi (Bresson non psicologizza nessuno dei personaggi), come corpi deambulanti che proseguono il loro cammino per inerzia. La decadenza spirituale e della civiltà in genereè da sempre il protagonista del forte cinema morale di Bresson. Emblematica metafora la scena finale dove la gente fissa il vuoto, perchè è il vuoto che li sovrasta ( ce l'hanno dentro quel vuoto, un vuoto riempibile solo attraverso la fede ed i valori ), loro guardano fuori, ma il problema è dentro di loro : trovare la forza e la motivazione per combattere la solitudine e l'estraniamento verso il mondo circostante.

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