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Ultimo aggiornamento giovedì 27 giugno 2019
Gli X-Men sono considerati degli eroi nazionali ma le ambizioni di Charles rischiano di mettere a repentaglio la loro vita. In Italia al Box Office X-Men - Dark Phoenix ha incassato nelle prime 11 settimane di programmazione 2,6 milioni di euro e 913 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Siamo nel 1992 e gli X-Men vivono un periodo di pace grazie alla scelta del professor Xavier di inviare i suoi migliori studenti in missioni di soccorso internazionale. Quando lo chiama il presidente degli Stati Uniti per salvare un equipaggio intrappolato in una navicella nell'orbita terrestre, prossima a essere distrutta da una sorta di tempesta di energia, il team composto da Ciclope, Jean Grey, Nightcrawler, Storm e Quicksilver accetta di rischiare la vita nonostante Mystica, loro leader sul campo, consigli prudenza. Nella concitazione del soccorso, Jean rimane però indietro e finisce investita da un'energia aliena. Miracolosamente la assorbe e sopravvive, ma scoprirà di aver fatto proprio un potere spaventoso.
I capitoli finali di una serie capitalizzano sui precedenti, ma il patrimonio degli X-Men cinematografici era già stato largamente delapidato da X-Men: Apocalisse.
Visto l'esiguo numero di battute messe in bocca a Ciclope e i suoi coetanei in X-Men: Dark Phoenix, i giovani protagonisti non possono che sembrare copie sbiadite delle prime e più mature incarnazioni dei loro personaggi, quelle che hanno lanciato la serie nel 2000 con i primi film di Bryan Singer.
Inoltre sul fronte dei protagonisti più rodati, ossia James McAvoy e Michael Fassbender entrati in scena in X-Men - L'inizio, è inevitabile il deja-vu quando Xavier e Magneto per l'ennesima volta ripropongono il loro scontro filosofico e fisico, con gli studenti dell'uno e dell'altro a battersi fra loro. D'accordo la ciclicità, la chiusura del cerchio e via dicendo, ma di fronte a un bagaglio di storie sterminato e ricchissimo tornare sempre sullo stesso punto risulta in una colpevole pigrizia.
L'unico personaggio su cui X-Men: Dark Phoenix cerca di costruire qualcosa è ovviamente Jean Grey, che eredita da Mystica il ruolo di figura femminile complessa e pericolosa. Il suo potere è però incontrollabile e lei è nel mirino degli alieni D'Bari, guidati dall'affascinante Jessica Chastain che cerca di manipolarla. Purtroppo questa razza aliena ha motivazioni che si riassumono in meno di un post-it, tanto da far rimpiangere i bestiali Chitauri, che almeno vantavano un design e una tecnologia. Gli D'Bari non hanno nemmeno armi proprie e attaccano corpo a corpo in modo kamikaze anche avversari dietro mitragliatrici pesanti, pronti a rischiare tutto pur di arrivare al potere di Jean. E di quest'ultimo non viene poi rivelato un granché: tutta la mitologia costruita a fumetti sulla Forza Fenice è ridotta a una fumosa energia aliena in cerca di un ospite.
Non va per niente meglio con i sottoposti di Magneto, che ha ottenuto una sorta di isola neutrale dove insegnare ai suoi discepoli. Tra questi solo due entrano in azione e non hanno quasi battute. Una è una telepate agguerrita che combatte anche con i coltelli oltre che con la mente, ma vanta comunque una certa presenza scenica, l'altro invece è uno dei mutanti più cheap mai visto sullo schermo e il suo solo potere sembra essere il controllo delle lunghe trecce. Impossibile non confrontare i combattimenti con quelli degli ultimi Avengers: Endgame, e proprio non c'è gara, anche se per lo meno la battaglia finale su un treno in corsa, un classico nella storia del cinema, regala qui un efficace lavoro di squadra e un uso dei poteri non banale.
Ancora una volta gli X-Men sono supereroi dalle aspirazioni drammatiche, che non si sporcano con facili battute, infatti in X-Men: Dark Phoenix se ne contano solo due, entrambe di Quicksilver una all'inizio e una alla fine del film. In mezzo dilaga una però un'eccessiva seriosità che non aiuta a conquistare le simpatie del pubblico a questi personaggi.
Lungamente rimontato dopo le riprese, il film non riesce a schivare un senso di dismissione, nonostante sia stato girato prima dell'acquisizione di Fox da parte di Disney e scritto ancora senza sapere che i diritti dei mutanti Marvel sarebbero tornati alla casa madre. Se Kevin Feige aspettava di vedere l'eventuale successo di questo prima di decidere le future sorti degli X-Men, il verdetto è a questo punto già scritto: l'universo Marvel Cinematografico è pronto ad accoglierli e a donargli nuova vita, perché l'attuale saga ha finito la corsa ormai senza fiato.
Primo film dopo l'acquisizione della Fox da parte della Disney e insieme ultimo di un reboot insperato della serie dedicata ai mutanti del professor X. Su X-Men: Dark Phoenix si concentra un carico di aspettative e di doveri fuori norma: la delusione commerciale di X-Men: Apocalisse ha rischiato di mettere fine alla saga dei mutanti Marvel. Le prime impressioni di fronte al teaser di Dark Phoenix inoltre hanno rilevato troppe somiglianze con l'altro capitolo più deludente secondo i fan, ossia X-Men: Conflitto Finale.
Molti sono i particolari che legano il terzo film dedicato agli X-Men e Dark Phoenix. Entrambi sono tratti dalla medesima storia a fumetti, The Dark Phoenix Saga, che vede la dottoressa Jean Grey trasformata in una macchina di morte inarrestabile, una forza psichica e crescente, capace di spazzare via uomini ed edifici.
La scelta di rilanciare la serie per un (ultimo?) nuovo episodio si deve all'insistenza di Simon Kinberg, già sceneggiatore degli insuccessi di cui sopra, ma anche dell'apprezzato X-Men: giorni di un futuro passato, reset di X-Men: Conflitto Finale, da quel momento cancellato dal canone della saga, e unico film in cui sono presenti i protagonisti di entrambe le linee temporali degli X-Men. I fan sperano in un capitolo finale finalmente all'altezza, che renda merito alla Fenice Nera e alla sua potenza distruttrice e che prepari il campo al passo successivo, l'incontro tra i Mutanti e il resto del Marvel Cinematic Universe. Protagonista di X-Men: Dark Phoenix è la dottoressa Jean Grey, fedele assistente del Professor X che nasconde un micidiale potere psichico. A far scattare il suo inarrestabile superpotere sarà un incontro con una razza aliena, avvenuto nello spazio durante una missione intrapresa dagli X-Men per conto del governo americano. In questo X-Men: Dark Phoenix riprende la storia a fumetti, dove X-Men: Conflitto Finale raccontava di un potere insito in Jean e tenuto nascosto dal Professore. In linea con le differenze tra le due serie X-Men, Sophie Turner costituisce un differente canone di bellezza rispetto a Famke Janssen: meno altera e inarrivabile, più orientato ai teenager e meno agli adulti. Diviene così ancor più terrificante la mutazione della innocente Jean nella Fenice Nera: un'evoluzione della galleria di ragazze indemoniate che ha popolato decenni di cinema dell'orrore, come la protagonista di Carrie o la ragazza posseduta di L'esorcista. Le immagini viste nel trailer sembrano rifarsi a quel tipo di conflitto interiore, con Jean disperata per aver causato la morte con il suo nuovo potere.
Iniziata nel 2011 con X-Men: L'inizio, la serie "prequel" dedicata ai mutanti Marvel ha convinto da subito: cast brillante e inatteso - star come Jennifer Lawrence, Michael Fassbender o James McAvoy - e una leggerezza contagiosa, quasi frivola, a sostituire l'epicità chiassosa con cui X-Men: Conflitto Finale si era congedato. La trilogia precedente aveva comunque segnato profondamente l'immaginario collettivo, specie grazie a un notevole secondo capitolo (X-Men 2), e quindi la nuova incarnazione dei mutanti non poteva non tenere conto di quanto fatto in precedenza. La volontà di far tornare in scena il Professor X di Patrick Stewart e il Wolverine di Hugh Jackman, unita a quella di riscrivere il capitolo finale, ha condotto a X-Men: Giorni di un Futuro Passato. Sia a livello somatico che tematico i personaggi presenti in entrambe le trilogie è come se recassero i segni invisibili di un passaggio che X-Men: Giorni di un Futuro Passato contestualizza a livello narrativo come meramente cronologico. In un futuro remoto, gli X-Men della serie prequel diventeranno quelli noti e amati: Magneto "sarà" Ian McKellen, Professor X "sarà" Patrick Stewart, eccetera; senza contare i viaggi temporali di Wolverine, talmente legato all'interpretazione di Hugh Jackman da divenire il trait d'union tra le saghe e insieme il viatico, in Logan, per quella dei nuovi mutanti minorenni (The New Mutants, in uscita sempre nel 2019). A Dark Phoenix, quindi, l'ingrato compito di sostenere questo peso e di chiudere degnamente un'epopea che ha attraversato il terzo millennio (il primo X-Men cinematografico è del 2000). Quanto al Marvel Cinematic Universe, per ora Kevin Feige si è limitato a rileggere lo script e supervisionare il tutto. Ma le voci ricorrenti parlano di un reset radicale in vista, con un cast nuovo di zecca: si parla addirittura di Avengers: Endgame e delle Gemme dell'Infinito come dispositivo ideato per introdurre ai nuovi Mutanti.