FERNALDO DI GIAMMATTEO
Ha una buona preparazione musicale perché il padre, violinista, insegna in una università del Kentucky, a-Bowling Green. Ama il cinema al punto che, interrotti gli studi nel Kentucky, si trasferisce a Los Angeles e frequenta con assiduità il corso quadriennale della University of Southern California. Gira short di ogni tipo, e fa per ognuno tutti i mestieri. Il saggio finale, ampliato e ingrandito a 35 mm, diventa un vero e proprio film che, giovandosi degli effetti speciali del compagno di studio Dan O'Bannon, apre la strada a quello che sarà il tema dominante del cinema di un cinefilo puro e folle, talvolta ironico: l'angoscia e l'orrore della vita osservati con uno sguardo tagliente. Il film s'intitola Dark Star (1974), che è il nome di un'astronave pilotata da quattro tecnici senza lavoro.
Dopo un noir metropolitano -Distretto 13 - Brigata della morte (1976) - Carpenter affonda direttamente le mani nell'horror, con Halloween - La notte delle streghe (1978), la strage scatenata da un pazzo la vigilia dei Santi, e con Fog (1980), una piccola comunità punita per aver commesso un tempo il male. L'orrore degli effetti speciali è tangibile, a volte intollerabile, ma sovente è attenuato da un velo di ironia, e da trovate visive interessanti (come la soggettiva che accompagna quasi tutto il percorso dell'assassino in Halloween). Sul pericolo incombente, terribile e ineludibile, si organizzano le storie di La cosa (1982), remake di La cosa da un altro mondo diretto da Christian Nyby trent'anni prima, e di Christine - La macchina infernale (1983), ma intanto Carpenter ha travasato in un film di fantascienza iperrealistico tutte le sue ossessioni (che sono le ossessioni del mondo meccanizzato e civilizzato):, 1997, fuga da New York (1981). Nelle opere successive, accuratamente strutturate anche se non sempre persuasive (modesto è Il seme della follia,1995, nonostante le ambizioni), la paura si mischia alla beffa e al sarcasmo, in un gioco di indubbia originalità espressiva. Il più divertente è Grosso guaio a Chinatown (1986), il più tetro e ossessivo Il signore del male (1987). Strampalati appaiono Essi vivono (1988) e Avventure di un uomo invisibile (1992): i mostri sono tra noi, inutile dar la colpa agli altri. O addirittura, siamo noi.
Fernaldo di Giammatteo, Dizionario del cinema. Cento grandi registi,
Roma, Newton Compton, 1995