Un drone che sfrutta onde acustiche fra resti del porto erodiano
CESAREA (ISRAELE), 25 SET - Il passato remoto e il
futuro della tecnologia si sono incrociati nel porto di Cesarea
quando un team di esperti italiani ha scandagliato i resti
sommersi del porto costruito 2000 anni fa da re Erode ricorrendo
ad una sorta di 'rete' internet subacquea, molto pionieristica
nel suo genere, basata non su wi-fi ma sulla utilizzazione di
onde acustiche.
L'iniziativa, chiamata 'Archeosub', è nata dall'unione di due
progetti: uno dalla Sapienza di Roma che con l'azienda Wsense si
è occupata della rete di comunicazione subacquea, e l'altro
dell'Università di Firenze e della sua collegata Mdm che ha
sviluppato un drone autonomo di ultima generazione, Zeno.
Nella dimostrazione fornita al Dipartimento israeliano delle
antichità è stata scandagliata una parte del fondale all'imbocco
del porto di Cesarea al cui ingresso si trovavano due statue
enormi, perdutesi nel tempo. Gli studiosi vogliono capire se il
declino del porto sia da attribuirsi a un cataclisma, oppure
alla cattiva manutenzione.
(ANSA)