Fabrizio Gifuni e Massimiliano Bruno sono gli ospiti d'eccezione della quarta puntata del programma condotto da Mario Sesti.
In questa puntata di Splendor - Suoni e visioni, Mario Sesti accoglie sui divanetti gialli del Teatro Rossellini il regista e attore Massimiliano Bruno, l'attrice Claudia Potenza, il compositore Pivio De Scalzi, la scrittrice Susanna Tartaro e l'interprete di cinema e teatro Fabrizio Gifuni.
Nato come attore e autore televisivo e poi diventato scrittore e regista di commedie, Massimiliano Bruno si definisce "irrequieto". "Avevo iniziato con Paola Cortellesi e Claudio Santamaria nei teatri, ero sempre quello che scriveva testi e spettacoli oltre a recitare. Però - ha raccontato Bruno - era la scrittura quello che pagava di più. Quindi ho cominciato a lavorare in tv, nelle fiction e poi nel cinema con Brizzi e Martani, con i quali abbiamo aperto tutto un filone di commedie a partire da Notte prima degli esami". È da poco in libreria il suo romanzo "Non Fate Come Me", per lui significativo perché "questo è il primo momento in cui ho cominciato a dire dei no. Cambiare ruoli, ho capito poi, era un modo per assecondare il mercato, un modo di fare l'artigiano mentre ora ho ricominciato a fare l'artista".
Nel film diretto da Michela Andreozzi Nove lune e mezza, Claudia Potenza non è solo madre, il suo personaggio è ben più peculiare e "racconta uno spaccato sociale interessante di quello che spesso una madre non riesce a comunicare".
Ci sono voluti dodici giorni a Aldo e Pivio De Scalzi per passare dal progressive rock e dalla musica che facevano con le loro band ad essere compositori di colonne sonore: è questo il tempo che Ferzan Ozpetek gli ha concesso per concepire le musiche del suo (e loro) primo film: Il Bagno Turco. "Non avevamo mai fatto colonne sonore e non avevamo una metodologia, dodici giorni ci sembrava un tempo buono poi ci siamo resi conto di quanto fosse difficile". Sono cambiate molto le cose visto che per l'ultimo film a cui hanno collaborato, Ammore e Malavita dei Manetti Bros ci sono invece voluti un paio d'anni. Ad oggi hanno creato quasi 130 colonne sonore, continuando a preferire le collaborazioni con registi che conoscono la musica: "In quei casi - ha svelato Pivio - è quasi sempre gente preparata, con idee pronte. Con loro è più facile trovare una modalità di dialogo ragionevole".
"Haiku e sakè. In viaggio con Santoka" è il libro di Susanna Tartaro, antologia di haiku (componimento poetico caratterizzato da un numero fisso di sillabe che accosta immagini e parole) di Santoka, autore mai tradotto: "Quello che mi ha interessato in lui è quell'elemento di malinconica rottura e di solitudine. Santoka diceva di voler stare 'solo con altri', cioè sentirsi solo assieme quando si è assieme ad altri, che non è diverso da quel che proviamo al computer sui social network". Tutto parte dall'esperienza di un blog, chiamato Daily Haiku: "Lì - ha spiegato - unisco i componimenti poetici alle notizie, perché penso che la poesia contemporanea o classica dialoghi con la realtà e, come il cinema, mi parli della mia quotidianità. Santoka, questo monaco zen scombiccherato e sfigatissimo (non è nemmeno riuscito a suicidarsi), era spesso ubriaco di sakè e ha scritto degli haiku bellissimi, che io faccio dialogare con quel che succede nella mia vita".
Fabrizio Gifuni è il protagonista di Dove non ho mai abitato, l'ultimo film di Paolo Franchi: "Quello che interpreto è un uomo abituato a costruire case per gli altri e man mano che le costruisce è come se demolisse la propria. Vive tenendo i sentimenti, le emozioni e la sua vita privata a una certa distanza". Nel corso della storia verrà sorpreso da sentimenti per un altro architetto (interpretato da Emmanuelle Devos) che sembrava voler tenere a distanza: "Era forse un po' di tempo che al cinema non si vedeva una grande storia d'amore protagonista assoluta e non funzionale ad altro". Niente toni fiammeggianti da melò secondo l'attore, perchè "visto dal nostro punto di vista è un film in sottrazione".