A raccontarle è l'avvocato cassazionista Paolo Maci
ROMA, 20 FEB - La voglia di reagire, l'istinto di
sopravvivenza, la lotta alla ricerca della salvezza: è un
messaggio di speranza quello che emerge dalle storie raccolte da
Paolo Maci in 'Mi chiamo Eva'. Storie vere di sopraffazione, di
violenza, di abusi sulle donne, raccolte da Maci, avvocato
cassazionista, per "restituire alle vittime la loro dignità,
schiacciata da uomini senza scrupoli".
"Le violenze perpetrate tra le mura domestiche - sottolinea
l'avvocato, difensore di una delle vittime nel processo a carico
del marito aguzzino - sono le più subdole, le più viscide, le
più sfuggenti, perché si compiono nell'intimità del focolare,
quando il resto del mondo è fuori dalla porta di casa, quando
nessuno può né udire né vedere né venire a salvarti".
Il libro è stato presentato a Roma, nell'ambito di un
incontro promosso dallo Studio Stern Zanin e Avvocati Associati,
alla presenza di avvocati, magistrati, psicologi e criminologi.
(ANSA)