Splendor: in onda su Iris, sabato 29 ottobre dopo le 24 e su MYmovies.it domenica 30 alle 21, è un programma, che si muove tra la televisione e il Web, per parlare non solo di cinema - ma anche per battere tutto ciò che nello spettacolo, nella cultura, nell'arte tiene deste le nostre percezioni, la nostra immaginazione e la capacità di sentire e provare emozioni.
Questa settimana apriamo con Nicolas Vaporidis, in scena al Teatro Manfredi di Ostia con uno spettacolo che racconta di uomini alle prese con se stessi dopo una separazione ("Finchè giudice non vi separi") che ha contribuito a produrre e realizzare e non solo a interpretare, "perché fare l'attore che aspetta davanti al telefono che qualcuno lo chiami per un film" è qualcosa di impossibile per il tipo di energia e investimento che dedica al suo lavoro.

Vaporidis oggi è molto diverso dal teenager di Notte prima degli esami, il film che lo ha lanciato, ma questo non significa che lavorare in una sala piena con un pubblico davanti non sia altrettanto eccitante di quella avventura iniziale.

Anche per Michela Cescon, che ha iniziato con Luca Ronconi ed è arrivata al cinema con Matteo Garrone, in Primo amore, il teatro rimane un riferimento indispensabile. "Anche perché per la prima esperienza cinematografica, nel film di Garrone, sono dovuta dimagrire di 16 chili per interpretare un personaggio la cui anoressia veniva indotta da un compagno nevrotico". La Cescon, adesso nelle sale con Piuma di Roan Johnson, è stata anche produttrice a teatro di spettacoli grandiosi come "The Coast of Utopia" di Tom Stoppard: "c'erano una marea di personaggi in scena e tantissimi cambi di scena: se lo spettacolo fosse andato male sarei ancora a pagare di debiti".

In questa puntata dove gli attori esplorano il modo in cui il proprio mestiere finisce per plasmare all'infinito la loro immagine reale, anche Diane Fleri, che ha esordito a 14 anni con Muccino (in Come te nessuno mai) e si è imposta come protagonista femminile del film di Daniele Luchetti Mio fratello è figlio unico, ha per un certo periodo incarnato trentenni in crisi fin quando ha conosciuto su un set l'amore della sua vita (il parrucchiere di Mio fratello è figlio unico): un colpo di fulmine passato attraverso il contatto fisico delle sue dita tra i capelli. Il suo sorriso fragoroso, la sua erre moscia, il neo sulla guancia ne hanno fissato l'immagine in una sorta di perenne straniera francese "quando in realtà io sono sempre stata profondamente romana e italiana e il mio cognome è Fleri e non Flerì".

Molto legata a Roma è anche Livia Cannella, artista del videomapping che nella capitale ha realizzato sorprendenti istallazioni (sulla Via Appia, al Foro Boario, a Trinità dei Monti) sovrapponendo a celebri superfici della antichità classica altre superfici artistiche di altre antichità in un caleidoscopio illusorio e affascinante.

Cannella: "il mio sogno è poter fare una installazione ai Fori Imperiali: perché il mio lavoro non è soltanto un effetto speciale che decora un contesto urbano ma una sorta di illuminazione di un ambiente unicamente ricco di Storia e di arte presso il quale ci soffermiamo spesso con distrazione".
Chiude la puntata Nathalie. Tra le regine di X-Factor, nel suo curriculum figurano anche prestazioni internazionali come un duetto con gli Skunk Ananasie e una cover da Serge Gainsbourg. La cantante, il cui volto è incorniciato da una chioma incandescente che trasforma essa stessa in una immagine, sigilla il termine del programma con un brano di cui è autrice.