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Lampi di cinema sul piccolo schermo: L'arte dei sogni

Il massimo dell'epica incontra il massimo dell'intrattenimento in questa settimana televisiva.

Leggende di gangster cialtroni e di giustizieri mascherati
Gael García Bernal (45 anni) 30 novembre 1978, Guadalajara (Messico) - Sagittario. Interpreta Stéphane Miroux nel film di Michel Gondry L'arte del sogno.

venerdì 28 novembre 2008 - News

Leggende di gangster cialtroni e di giustizieri mascherati
C'è un alone leggendario su questa settimana, un'aura mitica e favolosa emanata dai titoli presenti e dai suoi grandi protagonisti Questa tendenza si manifesta fin dalla domenica, quando però si riscontra anche una forte componente di autoironia nello stile e nelle gesta dei suoi protagonisti. Più esplicitamente votata all'ilarità e alla parodia dell'immaginario del gangster movie, con un'ambientazione monodimensionale della New York anni '30 a far da sfondo, sono le (dis)avventure dei tre sgangherati criminali italo-americani Al, John e Jack, facilmente identificabili come Aldo, Giovanni e Giacomo, trio comico di comicità fisica e versatile, adatto tanto ai ritmi della televisione, quanto agli spazi e ai tempi del teatro e del cinema. Con La leggenda di Al, John & Jack (Italia 1, 21.30) riprendono tre personaggi già conosciuti al grande pubblico (presenti sotto forma di film implicati nelle loro opere precedenti), e realizzano il loro film più cinematograficamente strutturato e narrativamente complesso, senza indurre nei più congeniali e collaudati sketch dalla forma breve. A ritroso nel tempo (circa all'inizio del XIX secolo) e dall'altra sponda degli Stati Uniti, nel sud più profondo della California, si origina la celebre figura di Don Diego de la Vega, nobile raddrizzatore di ingiustizie e corruzioni meglio noto come Zorro. Fra le innumerevoli rappresentazioni (i cui marchi più celebri sono senza dubbio quelli di Douglas Fairbanks e Tyrone Power), quella più moderna e scanzonata è quella interpretata da Antonio Banderas, mendicante che eredita cappello, mantello e fascia nera da un invecchiato Anthony Hopkins in La maschera di Zorro e che nel secondo episodio in onda domenica sera, La leggenda di Zorro (Canale 5, 21.30), si trova a dover affrontare nuovi criminali e le difficoltà familiari condivise con la bella Catherine Zeta-Jones.
Ma il guizzo dell'invenzione e della favola non è dominio esclusivo delle leggende e degli eroi. Molto spesso lo si trova anche in personaggi introversi e complessati come lo Stéphane (Gael Garcia Bernal) di L'arte del sogno (Sky Mania, 22.45), il film del lunedì sera. Firmato dal famoso regista di videoclip Michel Gondry (autore anche dello straordinario Se mi lasci ti cancello), L'arte del sogno è un piccolo gioiello di invenzioni visive e di straordinari effetti speciali creati artigianalmente per rappresentare l'immaginifico mondo onirico di Stéphane.

La seduzione dell'action comedy
Sulle arti seduttive e sui segreti delle corrispondenze fra amorosi sensi, sono stati scritti fior di versi e di trattati. Una recente variazione in chiave brillante su tali appassionanti misteri è quella che va in onda martedì in prima serata: la commedia Hitch – Lui sì che capisce le donne (Canale 5, 21.10), nella quale Will Smith è uno stimato consulente di consigli di seduzione per uomini disperatamente innamorati che si ritrova vittima dei suoi stessi trucchi infallibili di fronte ad una emancipata giornalista single, Eva Mendes. Di un guizzo del tutto peculiare, somma di vari vettori che vanno dalla recitazione maiuscola di Felicity Huffman al fascino dell'America "on the road", il film Transamerica (RaiDue, 23.40) è un buon prodotto made in USA: un film che si differenzia dal prodotto indipendente medio grazie ai tabù che riesce ad infrangere con la sua coraggiosa storia di un transessuale che scopre di avere un figlio adolescente e scapestrato e del maturare del suo istinto di "materpaternità".
L'action movie ai tempi della globalizzazione è invece il tema della serata di mercoledì, quando viene trasmesso il primo episodio di una serie di film di incredibile successo negli Stati Uniti che vede come protagonista la coppia di agenti Jackie Chan e Chris Tucker. Mentre da noi la serie di Rush Hour (Italia 1, 21.10) non ha destato grande attenzione, in USA il mix di azione e comicità ereditato da film come Beverly Hills Cop o 48 ore, ha garantito dai due corpi protagonisti ha raccolto incredibili consensi di pubblico per tutti e tre gli episodi fino adesso realizzati. Sempre a proposito di eredità, vale la pena dare un'occhiata giovedì sera a I racconti di Terramare (Sky Mania, 21.00), favola cartoon con cui il figlio del grandissimo maestro Hayao Miyazaki, Goro Miyazaki recupera i mondi e le creature fantastiche del padre e tenta di dargli un suo tocco personale. In contemporanea, il guizzo della ballata western di più ampio respiro quello che ha portato l'ex sex symbol Kevin Costner ha dirigere ed interpretare la grande epica di un racconto come Balla coi lupi (La7, 21.10), film vincitore di ben sette Oscar nel 1990.

Moderne preistorie
Sono infine tre film dal guizzo completamente differente quelli che aprono il primo fine settimana di questo dicembre. Un occhio attento a cogliere una società in rapida quanto tragica modernizzazione ed un utilizzo delle videocamere digitali finora mai visto al cinema, sono gli elementi che hanno fatto conoscere al grande pubblico dei festival e delle competizioni internazionali l'estetica e la poetica di Jia Zhang-Ke, cineasta cinese venuto alla ribalta nel 2006 con il Leone d'Oro ottenuto a sorpresa a Venezia con Still Life (Sky Mania, 22.50), in onda venerdì. Il guizzo più genuinamente infantile è quello che ci conduce nel pomeriggio di sabato verso il primitivo quanto colorato mondo di Bedrock e della famiglia Flintstones. Dai celeberrimi cartoon di Hanna & Barbera alla forma "incarnata" di John Goodman e Rick Moranis, I Flintstones (Italia 1, 19.05) hanno visto passare più di trent'anni anni, in fondo pochi attimi in confronto alla distanza temporale che separa la nostra epoca dalla loro...!
Ultimo guizzo della settimana, e non certo per importanza, è quello che contraddistingue una grande opera di cinematografia "pura", come si usava fare solo nella Hollywood dei tempi d'oro, quando nessun budget era troppo alto in nome del sacro dominio di un intrattenimento dalla grande forma: il Titanic (Canale 5, 21.10) di James Cameron è in questo senso l'ultimo prodotto, per budget e per riscontro commerciale, ad essere assimilabile alla Hollywood dei sogni, così lontana da quella odierna che pare aver dimenticato i grandi incroci di romanticismo, epica e tragedia.

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