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5x1: Tarantino, mezzo uomo e mezzo pellicola

Analizziamo le regie - e le sceneggiature - di Tarantino per scoprire il creativo che pesca a piene mani dai miti del "suo" cinema.
di Stefano Cocci

Il regista che ha riaperto le Grindhouse
Quentin Tarantino (61 anni) 27 marzo 1963, Knoxville (Tennessee - USA) - Ariete. Regista del film Grindhouse - A prova di morte.

martedì 5 giugno 2007 - Celebrities

Il regista che ha riaperto le Grindhouse
Se un film d'azione funziona veramente, lo spettatore dovrebbe volere vestirsi come il suo eroe. Dopo aver visto Chow Yun-Fat in A Better Tomorrow II, di John Woo, comprai immediatamente un lungo impermeabile, degli occhiali da sole e me ne andavo in giro con uno stuzzicadenti in bocca. Ogni volta che un personaggio è veramente "cool" in un film, tu vorresti vestirti come lui o bere la birra che beve lui: pensavo che Kevin Costner fosse così fottutamente tosto in Bull Durham, che ho bevuto Miller High Life per un bel po'!"
Questa dichiarazione di Quentin Tarantino è una di quelle che, meglio di altre, riesce a descrivere il gusto estetico di colui che alcuni definiscono un autentico genio, se non addirittura un rivoluzionario della celluloide.
Nato a Knoxville, in Tennessee ma trasferitosi fin da piccolo vicino Los Angeles, la svolta della vita di Tarantino è il lavoro da commesso in un negozio di videocassette di Manhattan Beach. Lì, guardando film di ogni tipo e passando il tempo libero al cinema, pone le basi per il suo universo cinematografico: gangster, bionde fatali, dialoghi ai limiti dell'assurdo.
Dalle prime sceneggiature, siamo arrivati a Grindhouse – a prova di morte, il tributo all'amato cinema anni Settanta. Nato come una operazione a due con Roberrt Rodriguez, dopo i pessimi risultati al botteghino statunitense, la produzione ha deciso di presentare separatamente in Europa le due pellicole. Piccola opera di dissezione del cinema contemporaneo, affidandosi, apparentemente, alle figure di quello anni Settanta, A prova di morte è bellissimo e fuori dai canoni, anche se a dei canoni sembra ispirarsi. Nel frattempo, andiamo ad analizzare le migliori opere di Tarantino.

Assassini nati
È la sceneggiatura della consacrazione: 400 mila dollari per quello che diventerà il controverso film di Oliver Stone. Feroce, irriverente, un atto di accusa contro i media e la violenza della società USA, Mickey e Mallory sono una giovane coppia criminale che, per tre settimane, attraversa in auto il Southwest, seminando 52 cadaveri, mentre i mass-media li trasformano in effimeri eroi popolari.
Tarantino appare solo come autore del soggetto per sua precisa richiesta dopo gli (eccessivi?) rimaneggiamenti che la sua sceneggiatura ricevette. La domanda, a questo punto, è una sola: come poteva essere lo script originale di questo film che, così come lo abbiamo visto sullo schermo, è già pieno di violenza, proiettili, schizzi di sangue, frasi storiche e orticante gusto per l'autodistruzione?

Le iene
Scegliere tra le pellicole che sono la summa del talento tarantiniano è compito più che difficile. Solo quarto posto – ma la scelta è davvero difficile - per la prima regia di Quentin, il film che lo ha rivelato e ha annunciato al mondo un gusto nuovo per il fare cinema: eroi negativi pieni di carisma, dialoghi assurdi tra assassini, scene di tortura raccapriccianti. È solo l'inizio di una rapina finita male ma è già un manifesto artistico che ha cambiato una generazione: al giorno d'oggi, tutti cercano di ricreare la forza della colazione tra criminali in cui si discetta su Madonna e la mancia alle cameriere oppure lo shakespeareano finale con il tutti contro tutti.
A ogni visione, stupisce come riesca a tenerti incatenato alla schermo sebbene praticamente girato unicamente in un deposito, il teatro principale dell'azione, come una piece teatrale, drammatica, violenta, piena di vigore. Tra sconnessioni temporali, ricostruiamo le vicende che ci hanno portato fin lì, uno stile che ritroveremo anche più avanti.

Jackie Brown
La più lineare delle opere di Quentin Tarantino, tanto da stupire tutti all'uscita, a tre anni da Pulp Fiction. Senza gli eccessi dei film precedenti, Jackie Brown racconta vicende e personaggi che echeggiano da tempo nell'estetica di Tarantino: mercanti di morte, detectives, assassini, bionde fuori di testa. Spiazzante la tecnica scelta per raccontare la "stangata" ai danni di Ordell, trafficante d'armi che vuole ritirarsi dagli affari non prima però di aver recuperato un'ingente somma di denaro depositata in Messico. Niente movimenti di macchina né effetti speciali. Ogni visione, ci rivela una regia pulita e la cura dei dettagli, che la rendono un'opera in continua evoluzione, come solo i classici sanno essere.

Pulp Fiction
Una struttura circolare unisce quattro storie di rapine, assassini, truffe e droga, in cui si incrociano alcuni attori feticcio come Samuel L. Jackson e Uma Thurman, e a cui si deve il recupero di John Travolta al grande cinema. Citando Tarantino: "Quello che tento sempre di fare è di usare le strutture che vedo nei romanzi e applicarle al cinema. Per un romanziere non è un problema cominciare una storia dalla metà. Ho pensato che, se si riuscisse a concepire un sistema cinematografico analogo, sarebbe molto eccitante". Ecco come nasce Pulp Fiction, Palma d'oro a Cannes e Oscar alla migliore sceneggiatura originale. Forse un film così non vi cambierà la vita ma ha cambiato per sempre il modo di fare e, soprattutto, vedere il cinema.

Kill Bill Vol. I e II
Il compendio definitivo dello stile e dell'estetica tarantiniana. Kill Bill è un regalo di compleanno per i 30 anni di Uma Thurman a cui il regista ha sempre riconosciuto l'importante contributo nella definizione dei personaggi. Anche qui, la mitologia del regista è al gran completo: bionde assassine senza nome che cercano vendetta, spade giapponesi, duelli. In Kill Bill c'è tutto, dallo spaghetti western al cinema di Hong Kong, dai revenge movies ai chambara (i film di cappa e spada made in Japan). Anche il cast ripercorre i miti di Tarantino: a parte la Thurman, troviamo Sonny Chiba, David Carradine e Michael Madsen. Tutti assassini nati, tutte iene in cerca chi di vendetta, chi di redenzione.

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