Giovanissima diva cinese che ha letteralmente mangiato il successo, percorrendo tutti i generi cinematografici, dal musical al fantasy, dai film drammatici agli action movie, con la stessa determinazione di chi vuole prepotentemente arrivare ad essere la migliore.
Molto giovane, conosce i primi successi grazie ad uno spot pubblicitario che le procura diversi ingaggi come modella. Piace moltissimo al pubblico cinese per il suo fresco viso acqua e sapone e, infatti, viene ricompensata vincendo vari concorsi di bellezza. Nel 1996, inizia ad avvicinarsi alla recitazione in maniera anomala: è infatti la doppiatrice del cartone animato "Il laboratorio di Dexter", trasmesso anche in Italia dalle reti Mediaset.
Nel 1999 compie il grande salto al cinema, grazie a Stephen Chow che le offre un importante ruolo in King of Comedy. Diventa una splendida attrice e le sue interpretazioni riescono a cogliere la comicità dei momenti buffi e le venature drammatiche così bene da rubare la scena perfino alla vera protagonista, la più esperta Karen Mok.
Attirata anche dal mondo della musica, è l'interprete di numerosi videoclip e poi diventa anch'essa cantante senza però grandissimi trionfi, ma confermandosi comunque una donna di spettacolo di primissima grandezza.
L'ex direttore della fotografia Jingle Ma, passato alla regia, la elegge la sua musa e le ritaglia ruoli da attrice feticcio in moltissime sue pellicole, senza però offrirle veramente la possibilità di mostrare tutto ciò che è capace di fare: la ritroviamo nel pessimo Fly Me to Polaris (1999) accanto alla popstar Richie Ren in una parte lacrimosa; in Tokyo Raiders (2000) relegata in un ruolo di secondo piano e in Para Para Sakura (2000) dove finalmente mostra le sue doti di attrice completa e a tutto tondo.
Sempre nel 2000, è una dolce crocerossina in Help!!! di Johnnie To e Wai Ka-fai ed è una ragazzina trendy in Twelve Nights di Oi Wah Lam. I film disgraziatamente sono mediocri e Cecilia, incastrata in ruoli comuni e banali, non riesce ancora ad esprimere il suo talento come desidererebbe.
Nel 2001 è la ragazza della porta accanto in Everyday is Valentine di Wong Jing ed è proprio il ruolo di Wonderful che comincia a dare i suoi buoni frutti: lo stesso anno apparirà in pellicole come Master Q 2001 di Herman Yau e The Legend of Zu di Tsui Hark.
C'è da dire che è un'ottima imprenditrice della sua immagine, riesce infatti a dividersi fra palcoscenici, linee di abbigliamento, serate e serie televisive, sfilate di moda, concerti e set cinematografici ed il suo nome arriva fino alla vicina Corea del Sud dove viene invitata a partecipare al melò Failan di Hae-sung Song, campione d'incassi della stagione. Tra un impegno e l'altro trova anche il tempo di fare un piccolo cameo in Shaolin Soccer (uno dei suoi pochi film che è arrivato anche in Italia) del suo regista pigmalione Chow.
Disgraziatamente un incidente lavorativo da cui esce gravemente ferita, la costringe all'inattività per un lungo periodo di tempo. Ma torna alla ribalta impegnandosi su diversi fronti, in particolar modo nella beneficenza.
Nel 2003 torna sul set nel sorprendente Second Time Around, un mélo-action-fantasy di Jeffrey Lau e contemporaneamente anche in Cat and Mouse di Gordon Chan. Riacquistato il suo posto all'interno dello star system asiatico, decide di non concedersi più soste e, anche se il suo curriculum è disgraziatamente costruito su pessimi titoli di bassa qualità, riesce a dare un punto di svolta alla sua carriera scegliendo i copioni giusti.
È una peccaminosa approfittatrice in Honesty (2003) di Wong Jing, una spogliarellista buddista in Running On Karma della coppia Johnny To e Ka-Fai Wai, ma è soprattutto una giovane vedova che accudisce il figlio nell'intenso Lost in Time di Tung-Shing Yee. Il salto di qualità è apprezzato dalla critica che la premia con diverse nomination e con l'Oscar cinese, l'Hong Kong Film Award come miglior attrice protagonista.
La starlette immatura diventa una attrice sottile, versatile e competente del proprio talento. E dopo il ruolo di una ragazza che si trasforma in una sexy predatrice in Sex and the Beauties (2004) di Jing Wong (2004), regala il suo volto e la sua grazia alla bellissima principessa Qingcheng, in The Promise (2005) di Kaige Chen, la vicenda, fra fiaba ed action, di una ragazza povera che accetta di sottomettersi ad un sortilegio di una dea pur di diventare principessa.
Cecilia Cheung è una delle star potenzialmente più luminose dell'intero panorama asiatico che si sta apprestando a compiere il grande passo (come altre attrici prima di lei, vedi Zhang Ziyi, Gong Li e Michelle Yeoh) verso l'occidente.
