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Un film senza fronzoli che denuncia apertamente e aspramente la retorica militare e politica francese. Drammatico, Francia, Senegal2022. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un padre e un figlio si trovano a combattere insieme al fronte durante la prima guerra mondiale. Espandi ▽
Un film lineare e senza fronzoli che si posiziona radicalmente "contro" - la guerra, l'obbedienza cieca agli ordini, il colonialismo, lo sfruttamento dei fratelli su altri fratelli, la retorica militare e politica - il che lo rende terribilmente attuale. La regia di Mathieu Vadepied è fisica e concreta, aderisce ai suoi personaggi e li getta all'interno di una storia che sembra svilupparsi di minuto in minuto. Omar Sy, che ha prodotto il film e interpreta il ruolo di Bakary rispolverando la lingua Fula delle sue origini, si assume il rischio di remare contro l'immensa popolarità ottenuta oltralpe per criticare apertamente la politica coloniale francese e certe ipocrisie nella gestione del rapporto con gli immigrati africani. Io sono tuo padre è un film di poche parole e pochi accadimenti necessari per illustrare la parabola di Thierno, combattuto fra l'amore per il padre e il desiderio di emanciparsi dalla sua autorità per diventare finalmente uomo. Recensione ❯
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Lacheau alla perenne ricerca della sua notte da leoni, indovina la domanda giusta e sa far ridere (ma anche farsi dimenticare in fretta). Commedia, Francia2017. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Le disavventure di un'impresa che crea ogni genere di alibi utile per coprire i propri clienti, fino al giorno in cui l'incontro con una bella bionda non complicherà le cose. Espandi ▽
Greg è a capo di una società che crea alibi di qualsiasi tipo. Insieme al suo socio e ad un nuovo assunto, si preoccupa di coprire menzogne e infedeltà di diverso genere, procurando prove e improvvisando interpretazioni affinché non si desti alcun sospetto o, se già è presente, venga presto fugato. Il lavoro va naturalmente molto bene e i guadagni prosperano, ma le cose si complicano quando Greg si innamora di Flo, una ragazza allergica a qualsiasi bugia, alla quale non può rivelare la natura del suo mestiere. Recensione ❯
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Un film tutto di scrittura e recitazione, con lo charme immediato, naturale, travolgente di Anais Demoustier. Sentimentale, Francia2021. Durata 98 Minuti.
Una giovane donna è divisa tra diverse passioni. Espandi ▽
Che cosa vuole davvero Anaïs? Vuole vivere pienamente, intensamente. Vuole l'amore: magari, rubandolo. Un film sapientemente sospeso fra leggerezza, dolore e desideri.
La prima cosa che salta agli occhi, nel film, è questa figura leggera, da nouvelle vague, attorno a cui sembra avvitarsi tutta l'opera, come se inseguisse i suoi movimenti - i primi piani sequenza, vertiginosi - le sue indecisioni, le sue bugie, il suo potere di sedurre chiunque con un vestitino da tre soldi, le gambe nude, e un talento per dribblare ogni domanda.
Equilibrato fra commedia - a un certo punto c'è anche un lèmure in overdose - dramma e viaggio sentimentale, Gli amori di Anaïs è un film tutto di scrittura e di recitazione. La regia ti fa essere lì, e quando è necessario ti fa anche sentire - con alcuni primissimi piani - la delicatezza della pelle di Anais, il rossore sul collo di Bruni Tedeschi. Ma per la maggior parte del tempo ti fa "essere lì", ed è ciò che conta. La musica, firmata da un fuoriclasse come Nicola Piovani, non invade: per apparire magari prepotente all'interno del racconto, quando Valeria Bruni Tedeschi e Anaïs Demoustier ballano, in una luce di crepuscolo in cui ogni equilibrio sembra più fragile, sulle note rauche di "Bette Davis Eyes" di Kim Carnes. Recensione ❯
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Un film che si mette sulla scia della commedia americana ma non né ha la credibilità né gli interpreti. Commedia, Francia2022. Durata 93 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Le bugie di un uomo diventano realtà e lui dovrà fare i conti con le menzogne che ha creato. Espandi ▽
Il bugiardo si trova a Nizza, si chiama Jérôme e ha 36 anni. Ha cominciato a mentire, da bambino quando aveva tra gli 8 e i 9 anni. Una mattina, quando si sveglia, trova la casa allagata. Tutte le bugie che ha detto si sono avverate. E per lui è solo l’inizio di un incubo. Ci sono bugiardi e bugiardi. C’è la mimica facciale di Jim Carrey che crea un incredibile cortocircuito tra il volto e la parola in Bugiardo bugiardo. C’è il volto sorridente e sfacciato di Tarek Boudali dove le sue bugie non si trasformano mai in gag. Bugiardo seriale è una commedia che ha l’ambizione di mettersi sulla strada di quella fantastica statunitense. L’intuizione può essere anche intrigante ma sono proprio i tempi di un film fiacco a spegnerla. Sono proprio gli occhi di Tarek Boudali e il suo sorriso a rendere poco credibili le bugie di Jérôme. In quelli di Jim Carrey c’era invece la reincarnazione del diavolo. Recensione ❯
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Marie ed Eric indagano sul caso di un bambino sotto choc ritrovato vicino ad un cadavere carbonizzato. Espandi ▽
Nella foresta di Paimpont viene trovato un ragazzo di tredici anni sotto choc e incapace di parlare accanto a un corpo carbonizzato. Nessuno sa chi sia o ne ha denunciato la scomparsa. Ad indagare sulla vicenda ci pensano i due gendarmi Marie ed Eric, aiutati dal fratello di Marie, Romain, specializzato in psichiatria infantile. Recensione ❯
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Un uomo viene trovato morto sulle rive del fiume Ardèche, vicino al famoso Pont d'Arc. Le indagini vengono affidate a Riad, un poliziotto del luogo ed a Manon, un'agente inviata dal capoluogo. Recensione ❯
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Alicia Ricosi è una stilista che, lasciata dal fidanzato, entra in crisi a poche settimane dal lancio della nuova collezione. Espandi ▽
Alicia Ricosi, diva e stilista della casa di alta moda omonima, alla vigilia delle sue prossime collezioni entra in crisi a causa di una delusione sentimentale. Il suo direttore, Helen Birk, deve trovare rapidamente una soluzione per far recuperare a Alicia la sua forza creativa. Recensione ❯
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Agosto 1914. Mentre l'esercito tedesco guadagna terreno nel nord della Francia, quattro ragazzi dai 10 ai 15 anni, LUcien, LUcas, LUigi e LUdwig, vengono lasciati indietro durante l'evacuazione del loro orfanotrofio. Espandi ▽
Agosto 1914. Mentre l'esercito tedesco guadagna terreno nel nord della Francia, quattro ragazzi dai 10 ai 15 anni, LUcien, LUcas, LUigi e LUdwig, vengono lasciati indietro durante l'evacuazione del loro orfanotrofio. Recensione ❯
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L'adattamento del romanzo "Venezia non è in Italia" di Ivan Calbérac, pubblicato da Flammarion nel 2015: Espandi ▽
Emile ha quindici anni. Vive a Montargis, tra un padre pazzo e una madre che ha sempre tinto i capelli di biondo, perché, a quanto pare, è più bello così. Quando la ragazza che gli piace più di ogni altra cosa lo invita a Venezia per le vacanze, è felicissimo. Unico problema, i suoi genitori decidono di accompagnarlo. Questa è la storia di un adolescente nato in una famiglia inclassificabile, la storia di un primo amore, miracoloso e fragile. Questa è la storia di un viaggio iniziatico e incredibile in cui la vita spesso prende di sorpresa, ma dove Venezia sarà al punto di incontro. Recensione ❯
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La vita quotidiana di un gruppo di studenti dell'Università di Bangui. Espandi ▽
Il regista punta la telecamera su se stesso e sui suoi amici, catturando la loro vita quotidiana come studenti dell'Università di Bangui. Allo stesso tempo lucidi e poetici, condividono i loro pensieri sul loro futuro nella Repubblica Centrafricana. Recensione ❯
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Un diario personale che riporta la protagonista all'adolescenza quando tutto cambia. Non solo per lei. Espandi ▽
A sedici anni tutto è bianco o nero, il corpo cambia, desidera, l'adolescenza è un'infatuazione che brucia in fretta. Assemblee, occupazioni, manifestazioni, amori che finiscono troppo presto, come stelle comete, per lasciare il posto ad altri che durano troppo a lungo, per diventare ferite mai rimarginate. Poi la vita che cambia: la scoperta che le persone possono mutare opinione sulle cose, anche quelle importanti, e che possono discutere e non trovare mai un accordo. Il mondo adulto che fa breccia nella giovinezza con i primi soprusi e lo spettro dei compromessi che gettano un'ombra cupa sul furore dell'idealismo.
Da una stanza d'ospedale prende avvio un viaggio a ritroso nel tempo che restituisce sostanza ai ricordi con la grazia dell'acquarello e il nitore della china. Un diario in personale in forma di memoriale velato che ha la translucenza dei sogni, accompagnato dalle parole e dai disegni della regista a raccontare un momento cruciale di maturazione esistenziale e politica sullo sfondo di un'Italia che cambia a sua volta, testimone dell'ascesa di Berlusconi e dello sfacelo di Genova durante il G8. Recensione ❯
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L'irresistibile ritorno di Michel Gondry che dentro ad una commedia esilarante mette tutta la sua infanzia, intelligenza e depressione. Commedia, Francia2023. Durata 102 Minuti.
Un regista si rifugia nella casa di una vecchia zia per portare a termine un grande progetto. Espandi ▽
Dopo un silenzio di otto anni, Michel Gondry ritorna con un film ‘confidenziale’, un delirio autocentrato che fa il punto sugli anni di inattività. A immagine del suo personaggio, un autore in piena crisi esistenziale e creativa, si è rifugiato anni prima da sua zia, nella stessa casa ‘abitata’ dal suo film. Si è rinchiuso e isolato proprio come lui per concludere The Book of Solutions e prendere altrettante decisioni irrazionali. Con The Book of Solutions, Gondry ritorna alla commedia e fa centro. Il dolore stempera nelle immagini costantemente esilaranti, disegnando il profilo di un uomo e di un autore sopraffatto dalla vita e dal suo stesso progetto. Michel Gondry si spinge lontano con l’autoironia, offrendo al suo alter ego fittizio un incredibile terreno di gioco. Un playground che rivela una vocazione comica evidente e completamente sbrigliata. Vedere per credere. Recensione ❯
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Un intimo film di famiglia che ricorda come l'arte possa salvarci dai problemi della vita. Drammatico, Francia, Svizzera2023. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una famiglia gestisce uno spettacolo itinerante. Alla morte del padre, i restanti componenti tentano di mandare avanti l'attività. Espandi ▽
Tre fratelli, un padre e una nonna gestiscono uno spettacolo di burattini itinerante. Quando il padre muore durante uno spettacolo, i restanti membri della famiglia cercano di mantenere viva la sua eredità. Recensione ❯
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Babinet trasfigura una realtà che conosce bene per riflettere sulla definizione di normalità. Riuscita l'alchimia tra Poelvoorde e Lacroix. Commedia, Drammatico - Francia2023. Durata 87 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Adattamento dall'opera Monster in the hall di David Greig. Espandi ▽
Lucie è un'adolescente orfana di madre che si deve prendere cura di suo padre William che è affetto da sclerosi multipla. È così costretta a mettere insieme lo studio, le faccende domestiche e il lavoro in una paninoteca per far quadrare il bilancio. La sua passione per la scrittura e per inventare storie spesso al limite della credibilità l'aiuta ad andare avanti nonostante tutto. L'annunciata visita di un assistente sociale mette però tutto in discussione. Potrebbe essere trasferita in una casa famiglia e quindi la sua vita deve apparire assolutamente 'normale'.
Olivier Babinet trasfigura una realtà che conosce bene creando un contesto in cui gli elementi parlano del presente senza doverlo però connotare con precisione. Il suo obiettivo era quello di realizzare un film in cui instillare, come lui stesso afferma, "una goccia di Miyazaki nei fratelli Dardenne". Ha cioè inserito nel film dei detour che si dirigono sul versante fantastico per evitare l'imitazione di quelli che ritiene dei maestri (il regista è nato a Strasburgo e vive a Parigi ma la coproduzione è belga).
La visione del film ci conferma che il suo obiettivo è stato raggiunto grazie anche all'alchimia che si crea tra i suoi due protagonisti Benoît Poelvoorde e Justine Lacroix. Recensione ❯
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Il racconto della travagliata storia d'amore tra Tchaikovsky e sua moglie. Espandi ▽
Il 18 luglio 1877 Pëtr Il'ic Cajkovskij sposa Antonina Ivanovna Miljukova, una sua ex allieva di cui aveva perso il ricordo, che gli aveva scritto una lettera appassionata dichiarandogli il suo amore. Con questo matrimonio il noto compositore compie un tentativo per negare a se stesso la propria omosessualità. Si tratterà di un totale fallimento che viene letto attraverso la vicenda della donna la quale non rinuncerà mai all'idea di considerare Pëtr come il proprio uomo.
Se già Ken Russell in L'altra faccia dell’amore aveva fatto suo l’argomento in modo dissacrante, Serebrennikov sceglie coraggiosamente di affrontare la turbolenta vita coniugale del noto compositore dal punto di vista femminile.
Il regista non solo mette lo spettatore di fronte alla vita e ai sentimenti di una donna, che all’epoca non contavano granché, ma va anche oltre, scegliendo una tematica che lancia un segnale anche rispetto a ideali sociali e politici perfettamente attuali. Recensione ❯
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