Fantascienza o attualità? È su TIMVISION la serie tratta dal romanzo di Margaret Atwood vincitrice di 8 Emmy Awards.
In un futuro prossimo la stato di Gilead, (cioè gli Stati Uniti, anche se non sono mai nominati) è precipitato in una dittatoriale teocrazia, dove le donne sono divise in caste, identificate dal colore degli abiti. Ci sono le inservienti, le autoritarie zie, le mogli e le ancelle, che sono le più preziose in quanto le uniche fertili, ma proprio per questo sono ridotte praticamente in schiavitù. Il tasso di natalità è infatti precipitato e solo poche donne sono ancora in grado di avere bambini, così un colpo di stato ha cancellato le conquiste sociali e riportato Gilead a una sorta di regime puritano di cui le donne sono le prime vittime.
The Handmaid's Tale è stata sviluppata da Bruce Miller a partire dal romanzo omonimo del 1985 di Margaret Atwood (in italiano intitolato "Il racconto dell'ancella"). Miller alla regia ha voluto una forte presenza femminile e così a parte per i due episodi di Mike Barker tutti gli altri sono diretti da donne, a partire dal pilot di Reed Morano. Una di loro è per altro di origini italiane: la fotografa canadese Floria Sigismondi, nata a Pescara nel 1965 e da qualche anno piuttosto attiva sulla scena della serialità televisiva.
La serie, diffusa in Italia da TIMVISION, consta per ora di una prima stagione di 10 episodi (già rinnovata) ed è caratterizzata da uno sguardo meticoloso, attento ai dettagli. A filtrarli per lo spettatore c'è la voce over della protagonista Offred, interpretata da Elisabeth Moss, ormai molto attiva sia in Tv - dove dopo Mad Men è passata a Top of the Lake di Jane Campion - sia al cinema, tanto da aver recitato in The Square che ha vinto la Palma d'oro per il Miglior Film allo scorso Festival di Cannes.
Nel ricco cast femminile figurano: poi Yvonne Strahovski, che cambia completamente registro rispetto alla spia che interpretava in Chuck; Alexis Bledel, anche lei con tutt'altro tono rispetto alle battute ad alta velocità di Una mamma per amica; Ann Dowd, feroce capo di un culto più o meno come in The Leftovers; Samira Wiley, reduce dal ruolo di Poussey in Orange Is the New Black e dunque abituata a una situazione di "donne in cattività".
Tra gli interpreti maschili invece troviamo: Joseph Fiennes, qui uomo politico cui è affidata l'ancella protagonista (leggi l'intervista a Fiennes); Max Minghella, agente della repressione con però molti scrupoli di coscienza; O.T. Fagbenle, recentemente visto in The Five e ora nei panni del compagno di Offred prima che questa divenisse un'ancella.
Divenuta dopo le elezioni di Trump una serie molto politica, The Handmaid's Tale è immediatamente entrata nell'immaginario americano, tanto che i suoi costumi sono stati utilizzati per protestare contro leggi che riducevano i diritti delle donne. La serie non solo ha entusiasmato la critica, ma ha fatto un gran parlare di sé per la propria attualità, pur essendo un prodotto di fantascienza. Tutto questo è stato sancito dagli 8 Emmy Award, vinti nelle scorse settimane.