Generi diversi, dal poliziesco al fantasy sovrannaturale, per mostrare come spesso il crimine abbia radici che affondano nella notte dei tempi. Il cofanetto completo è su TIMVISION.
Le fiabe sono nate per far paura, per mettere in guardia, per indicare quale via seguire e quale strada evitare. Lo dimostrano i traumi di Hänsel e Gretel, i drammi vissuti da Cappuccetto Rosso, i turbamenti che accompagnano da sempre i Musicanti di Brema. Questo genere di storie, rese immortali dai fratelli Grimm agli inizi dell’Ottocento, ha trovato una nuova forma espressiva in Grimm, serie tv che mescola generi diversi (il poliziesco e il fantasy sovrannaturale) per mostrare come spesso il crimine abbia radici che affondano nella notte dei tempi.
Il protagonista è Nick Burkhardt, detective della omicidi di Portland al quale dà il volto David Giuntoli. Egli non si limita a fare indagini, arrestare criminali, garantire il trionfo della legge e della giustizia. Possiede un potere straordinario: riesce a vedere il lato bestiale delle persone che lo circondano. Tuttavia, negli anni, si è sempre chiesto perché proprio lui sia depositario di una simile capacità. La risposta arriva da una vecchia zia che gli rivela le sue origini. Nick proviene dalla famiglia Grimm, una famiglia di cacciatori da sempre sulle tracce delle creature mostruose che popolano il mondo.
Conosciuto il suo destino, scoperto di far parte di qualcosa più grande di lui, il detective si imbatte nei Wesen. Questi sono esseri sovrannaturali dalle fattezze umane: spesso cattivi, il più delle volte pericolosi, mettono a repentaglio l’umanità con le loro azioni. Da ora in poi Nick dovrà contrastarli con tutti i mezzi a disposizione. Della sua nuova attività tiene inizialmente all’oscuro la fidanzata Juliette (Bitsie Talloch) e il collega più fidato, Hank (Russell Hornsby). Un grandissimo aiuto lo riceverà da Eddie Monroe (Silas Weir Mitchell), un orologiaio dai lineamenti lupini, un Wesen che sarà fondamentale per introdurlo in un mondo di cui sa poco o nulla.
La serie, ideata da David Greenwalt e Jim Kouf, attinge a piene mani dall’immaginario delle fiabe dei fratelli Grimm, qui non considerati solamente come scrittori e filologi germanici. Entrambi sono antenati di Nick. Entrambi sono stati dei cacciatori che hanno combattuto i Wesen. Entrambi hanno trasposto nelle loro storie alcune delle grandi sfide che hanno affrontato. “Le fiabe che vi raccontavano i vostri genitori non erano solo storie, erano avvertimenti”, è una delle frasi con cui NBC lanciò la serie nell’ottobre 2011 negli Stati Uniti. Con sei stagioni all’attivo e un gruppo di fan molto variegato, Grimm è stata la risposta più adulta al C’era una volta di casa ABC.
Ponendosi sulla scia di titoli di successo come Buffy e Supernatural, la serie è stata apprezzata per le tematiche forti che ha portato avanti episodio dopo episodio, non tirandosi indietro nella descrizione della brutalità che ogni uomo può nascondere. Con una ricognizione del folklore che non ha avuto eguali sul piccolo schermo, Grimm è una delle opere televisive più originali degli ultimi anni. Lo confermano i personaggi schierati sul campo di battaglia: oltre ai protagonisti sopracitati, vanno ricordati il Capitano Sean Renard (Sasha Roiz), la cui ambiguità è tra le cifre più interessanti dello show, e Adalind Schade (Claire Coffee), una strega che avrà un ruolo decisivo nelle sorti del conflitto tra Wesen e Grimm.