The Tree of Life

Musicalmente è come avere un'ottima orchestra (e bisogna ammettere che "musicisti" come Penn e Pitt possono essere considerati indubbiamente come solisti, seppur Sean Penn non venga usato, a mio parere, in maniera congeniale), un direttore capace (T. Malick il cui palmarès comprende sia il buon La sottile linea rossa sia il sopravvalutato The New World - Il Nuovo Mondo) e strumenti tecnici di sicuro appeal. Quello che manca è coesione, armonia fra le varie componenti dell'orchestra, in altri termini, suonare un solo spartito.
Paragoni musicofili a parte, The Tree Of Life è un film ampiamente sopravvalutato da un trambusto mediatico enorme, le cui reali qualità sono tutt'ora sotto una grande lente d'ingrandimento.
Siamo realmente di fronte al nuovo capolavoro della filmografia? Un saggio capace di fondere materiale ed immateriale, etereo e carnale, pulsando in emozioni primitive e sanguigne o farsi luce e vento su vite distrutte e magnificenza del Tutto rispetto all'Uno o è unicamente un film che non ha una trama e che maschera dietro qualche buona intuizione ed un cast di buon livello una fondamentale mancaza di... struttura.
E in questa seconda parte pende il mio pensiero.
La dualità presente nel film, giocata tutta su un abile montaggio fra le straordinarie immagini della galassia, della Terra (fanno restare senza respiro) e la vita terrena di una famiglia piccolo borghese americana, manca di armonia, arrancando dietro ad uno smaccato e forzatamente inevitabile stupore verso la natura, crogiolandosi in esso.
Le miserie della vita familiare sono descritte in maniera tutto sommato molto didascalica, fermandosi alla contemplazione di ruoli prestabiliti e senza quel quid capace di fornire ulteriori risvolti psicologici o profondità maggiori; e mentre una trama si incomincia a delineare ecco che viene interrotta da sguardi verso l'universo o luci e preghiere, rompendo ritmo e sviluppo del racconto.
Ulteriore "chiodo sulla bara" è un finale alquanto scontato e privo del necessario mordente.
Peccato, visto il tempo impiegato a creare questo film e le oltre due ore di durata per rendere al meglio il pensiero del regista, non sarebbe stato utopico puntare a girare un capolavoro più solido.