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Eva Victor

Eva Victor è un'attrice francese, regista, sceneggiatrice, è nata il 11 febbraio 1994 a Parigi (Francia). Al cinema il 15 gennaio 2026 con il film Sorry, Baby. Eva Victor ha oggi 31 anni ed è del segno zodiacale Acquario.

La ridefinizione della vulnerabilità

A cura di Fabio Secchi Frau

Al cinema, la figura di Eva Victor appare come una presenza nuova ma sorprendentemente familiare, capace di evocare, per affinità di tono e sensibilità, due autrici-attrici che hanno ridefinito il rapporto tra vulnerabilità, ironia e trauma: Phoebe Waller-Bridge e Michaela Coel. È una suggestione cinematografica, certo, forse persino molto personale, ma nasce dal modo in cui la Victor, come loro, ha trasformato l'esperienza individuale in un linguaggio narrativo che unisce ferocia emotiva e lucidità comica.
Con la Waller-Bridge condivide la capacità di far convivere dolore e sarcasmo, di costruire personaggi che rivelano la propria fragilità attraverso un umorismo tagliente. Con la Coel, invece, la accomuna l'attenzione al trauma come materia narrativa da trattare con delicatezza, complessità e rifiuto del sensazionalismo. Ma le somiglianze non si limitano al cinema: tutte e tre provengono da percorsi ibridi, dove scrittura, performance e identità creativa si intrecciano, e tutte lavorano su un'idea di autenticità che è costruzione consapevole di un punto di vista.
Per questo, pur essendo un'autrice con una voce già pienamente sua, la Victor sembra inserirsi naturalmente in quella costellazione di artiste che hanno trasformato la frammentazione del loro dolore in una forma di potere narrativo, e l'ironia in un modo per guardare il mondo senza smettere di sentirlo.

Studi
Nata a Parigi nel 1994, Eva Victor si trasferisce assieme ai suoi genitori a San Francisco, in America.
Studentessa alla Northwestern University, frequenta i corsi di teatro, specializzandosi in scrittura drammatica. Appassionata di improvvisazione teatrale comica, partecipa a numerosi spettacoli di questo genere.
Una volta laureata, partecipa alla rappresentazione di uno spettacolo di prosa che le fa trovare subito un agente, il quale le fa avere subito un lavoro come stagista all'interno di un website di satira femminile, il Reductress.
Diventata giornalista e poi redattrice associata, viene invitaa a scrivere anche per il DAILY SHOUTS e, nel contempo, appare nello show di MTV "Decoded", passando poi al canale COMEDY CENTRAL.

Corti
Particolarmente attiva nei cortometraggi, appare in Stories from the Man Upstairs (2014) di JJ Pollack, cui seguiranno altre ottime performance in Dead Girl (2019), Girl Night (2019), Eavesdropping (2020) e Breakfast for Liz (2021).

Televisione
In tv, appare nella fiction Inside the Woods (2017) e poi dirige e recita nel telefilm da lei scritto Eva vs Anxiety dal 2019 al 2020.
Scelta per entrare nel nutrito cast di Billions (Damian Lewis, Paul Giamatti, Malin Åkerman, Corey Stoll, Jerry O'Connell, Samantha Mathis, Julianna Margulies, Nina Arianda, John Malkovich, Lily Gladstone) per interpretare il ruolo di Rian, la giovane analista brillante e molto sicura di sé, introdotta nelle ultime stagioni come nuova leva all'interno dell'azienda di Mike Prince, rimane nel cast dal 2019 al 2020, per una trentina di episodi.
Apparirò poi in tre episodi della serie tv Super Pumped. The Battle for Uber (2022).

Al cinema
Cinematograficamente, debutta sul grande schermo nel film di Cooper Raiff è Shithouse del 2020. Poi sarà diretta da Taylor Garron e Chanel James in As of Yet nel 2021. Lo stesso anno, è sul set di Dating & New York di Jonah Feingold, salvo poi prendersi una lunga pausa come attrice (eccezion fatta per la sua presenza nel videoclip musicale di Lucy Dacus "Night Shift" del 2023), per occuparsi della sua opera d'esordio come regista Sorry, Baby (2025), dove interpreta la docente universitaria Agnes che, dopo aver subio una molestia, cerca di elaborare l'accaduto con la sua migliore amica.
Il film viene accolto con entusiasmo dalla critica, perché rappresenta un'opera prima sorprendentemente matura, ottimamente accompagnata da un'interpretazione calibrata e che non scivola mai nel melodramma. Una qualità che ha portato la Victor a essere candidata ai Golden Globe.
Come regista, l'attrice appare controllata e coerente, mentre come sceneggiatrice (è stata premiata al Sundance) ha preferito evitare ogni retorica sul trauma per costruire un mondo emotivo fatto di esclamazioni, silenzi e battute fulminanti. Un lavoro essenziale, ma ricco di sottotesti, dai dialoghi realistici e in pieno equilibrio tra risata e pianto.
Nel complesso Sorry, Baby è stato percepito come un'opera capace di parlare di guarigione senza semplificazioni, con una cura estetica che coinvolge fotografia, montaggio e ritmo narrativo, e che l'ha imposta come una voce autoriale già pienamente formata, tanto da non farle mancare una pioggia di candidatura e premi.

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