
Anno | 2025 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 103 minuti |
Regia di | Eva Victor |
Attori | Eva Victor, Naomi Ackie, Louis Cancelmi, Kelly McCormack, Lucas Hedges John Carroll Lynch, Alison Wachtler, Liz Bishop, Marc Carver. |
Tag | Da vedere 2025 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
MYmonetro | Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 3 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 26 maggio 2025
Agnes, segnata da una violenza subita, finge che tutto vada bene finché una riunione di classe la costringe a confrontarsi col passato. Al Box Office Usa Sorry, Baby ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 2,3 milioni di dollari e 86,5 mila dollari nel primo weekend.
ASSOLUTAMENTE SÌ
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"Mi è successo qualcosa di molto brutto", dice Agnes, studentessa post laurea e neodocente: quel qualcosa è una violenza sessuale che ha subìto e che cerca ad ogni costo di rimuovere, asserendo agi altri che "tutto va bene". Agnes vive ancora nella stessa casa del New England in cui è cresciuta, mentre l'amica ed ex coinquilina Lydie si è trasferita a New York, si è sposata e le annuncia di essere incinta. Per Lydie la vita è andata avanti, ma per Agnes si è in qualche modo congelata a quell'evento traumatico che ha superato solo a parole. Una riunione di classe è l'evento che farà riemergere il ricordo della violenza, di cui è stato colpevole un suo ex professore. E Agnes dovrà confrontarsi con il rimosso e con il modo in cui quell'evento ha influenzato il corso della sua vita.
Sorry, Baby è il film di esordio di Eva Victor, che ne ha scritto la sceneggiatura, dirige e interpreta il ruolo della protagonista.
Ed è un esordio folgorante che rivela un vero talento cinematografico e una voce femminile unica e potente, qui con il sostegno produttivo del regista Barry Jenkins. Narrato per brevi vignette e capitoli che non seguono un ordine sequenziale corretto, come non lo fa la memoria di un evento traumatico, Sorry, Baby affronta in modo originale il tema della sopravvivenza a una violenza alternando dramma e humour, con una leggerezza che non è mai svilente di quanto è accaduto e una capacità di andare a fondo nel dolore della protagonista, e di descrivere il danno che la violenza sessuale causa in chi sembra sopravviverle in modo "efficiente". L'equilibrio che Victor riesce miracolosamente (o meglio, grazie ad un attento lavoro di precisione in sceneggiatura e in regia) a mantenere fra i diversi toni è la marcia in più di questa storia.
Ad aiutare Agnes nel percorso di riparazione è una comunità di affetti che fa di Sorry, Baby anche la storia di un'amicizia femminile salvifica, quella con Lydie, che sa esserle vicina senza imporle strategie di rivalsa o di rimonta: una di quelle amicizie in cui la distanza, in termini di tempo e di spazio, viene istantaneamente annullata dalla confidenza reciproca e dall'intesa profonda. Agnes in qualche modo sa chiedere l'aiuto di cui ha bisogno, ad esempio al suo vicino di casa Gavin, con cui sta nascendo qualcosa di tenero, o il negoziante Pete che le offre conforto sottoforma dei panini che vende: il confronto è quello fra la mascolinità tossica e predatoria di cui Agnes è stata vittima e quella gentile e accogliente, discreta e animata da valori maschili ben più nobili, degli "uomini nuovi" di cui la giovane donna ha saputo circondarsi. C'è tanta tenerezza in questo film, che rifiuta la strada del rancore e della vendicatività (vedi Una donna promettente) senza per questo assolvere in alcun modo i colpevoli, né minimizzare la violenza sessuale, anzi, rivelandone l'impatto nocivo reiterato nel tempo. C'è anche grande attenzione alle dinamiche della violenza, quando perpetrata da un superiore di cui si vorrebbe la stima e l'apprezzamento, che sa creare per questo nella sua preda una vulnerabilità di cui approfittarsi alla prima occasione. Non è necessario mostrare l'evento traumatico per capirne le origini e l'impatto: e anche la scelta di mantenerlo "off camera" riconferma l'originalità della messa in scena di Eva Victor. Dietro le quinte c'è una squadra quasi tutta al femminile, a cominciare da Mia Cioffi Henry alla direzione della fotografia per concludere con Lia Ouyang Rusli ala composizione della colonna sonora. Ma sono soprattutto le interpretazioni di Eva Victor e Naomi Acke (Lydie), ricche di sfumature e decise a rappresentare la complessità umana dei loro personaggi, a fare la differenza. Sorry, Baby riesce ad essere contemporaneamente straziante e confortante, perché mostra la realtà cocente di ogni #metoo, ma anche la resilienza di un essere umano che riesce a superare il senso di dissociazione da sé che genera immancabilmente un evento del genere. E c'è anche un accenno polemico verso quelle sedicenti femministe che al momento buono ti lasciano sola e quel sistema che garantisce l'impunità a chi commette atti di violenza di ogni ordine e grado sulle donne.
Il festival di Cannes 2025 ci ha regalato una delle commedie più belle dell'anno. Sorry, Baby di Eva Victor, selezionato nella Quinzaine des Cinéastes dopo l'anteprima internazionale allo scorso Sundance (e in arrivo in Italia prossimamente), avrebbe meritato un posto in concorso, se non fosse che le commedie, anche quelle più agre che dolci come questa, continuano a essere considerate meno degne di [...] Vai alla recensione »
All'ultimo Sundance Film Festival 2025, il film scritto e diretto da Eva Victor ha conquistato il Waldo Salt Screenwriting Award nella sezione U.S. Dramatic, un premio assegnato al suo Sorry, Baby per la "straordinaria onestà" della sceneggiatura, ma i motivi per recuperarlo sono diversi, a partire dalla presenza di volti e nomi noti - come quelli di Naomi Ackie, Lucas Hedges, John Carroll Lynch, Louis [...] Vai alla recensione »