Nato a Bari nel luglio del 1983, Damiano Russo sogna fin da bambino di diventare un attore. È il suo desiderio di sfondare nel mondo dello spettacolo a spingerlo, tra il 2003 e il 2005, a frequentare un corso di dizione con Mario Grossi e poi un Corso di arti interpretative e visive del cinema e teatro. Più recente, del 2008, è la sua partecipazione ai corsi dell'FMP con Federico D'Anna.
La carriera tra cinema e tv
Russo debutta al cinema con il film Io non ho la testa (1997) di Michele Lanubile. Il successo, per lui, arriva però tre anni più tardi, quando il conterraneo Sergio Rubini lo sceglie per il ruolo di Carletto in Tutto l'amore che c'è (2000). Un'interpretazione riuscita, che gli vale il Capitello d'Oro al Sannio Film Festival e gli spalanca le porte della fiction televisiva. Tra il 2001 e il 2010 Russo prende parte a progetti di rilievo quali Compagni di scuola, I liceali, Distretto di Polizia e il recente Come un delfino (2010), miniserie con Raoul Bova, Barbora Bobulova e Ricky Memphis.
Altri ruoli al cinema
Sempre al cinema, nel frattempo, Russo collabora con Susanna Tamaro per Nel mio amore (2004), con il maestro Pupi Avati in Una sconfinata giovinezza (2010) e con Giuseppe di Viesto in La maggiore età. Da segnalare anche la partecipazione a Ice Cream, pluripremiato corto di Roberto De Feo del quale andava particolarmente fiero.
La morte prematura
Damiano Russo muore prematuramente, per un incidente stradale, nell'ottobre 2011. Voleva diventare un grande attore, aveva le carte in regola per farcela, ma il suo sogno si è spento un sabato d'autunno, a due passi da casa. Sarà ricordato per la gentilezza, la dedizione e la grande determinazione.
