Debutta nel ’42 al Teatro dell’Università di Roma con Minnie la candida di Massimo Bontempelli e l’anno dopo è primadonna nella Compagnia di Anton Giulio Bragaglia.
In una carriera teatrale tra le più felici, spiccano la partecipazione al Teatro d’Arte con Vittorio Gassman e Luigi Squarzina agli inizi degli anni Cinquanta, quindi il lungo, fruttuoso sodalizio con Giorgio Albertazzi, entrambi momenti di grande significato culturale per la storia della scena italiana. Incontra i personaggi più illustri del nostro tempo: Moravia, Landolfi, Montale, Cardarelli, Quasimodo, De Filippo; sposa lo scrittore siciliano Vitaliano
Brancati che per lei scrive La governante, un testo che poi, superati i problemi di censura, la stessa Proclemer ha rappresentato più volte.
Lavora con Gassman, Albertazzi, Strehler, Ronconi, Squarzina e Castri, assoluta protagonista femminile in interpretazioni di ruoli che hanno fatto scuola. Tra questi, da citare almeno e rischiando numerose omissioni: Mirra (1949, regia di Orazio Costa), Il Gabbiano (1948, regia di Strehler), La ragazza di campagna (1955, regia Franco Enriquez), La figlia di Iorio (1957, regia di Luigi Squarzina), Amleto, in cui ha ricoperto successivamente i ruoli di Ofelia e Gertrude nelle edizioni firmate da Squarzina nel 1952 e nel 1954 e poi da Franco Zeffirelli nel 1963, Anna dei miracoli (1960, regia di Luigi Squarzina per il teatro e 1968, regia di Davide Montemurri per la tv), La governante (1965, regia di Giuseppe Patroni Griffi), Maria Stuarda (1965, regia di Squarzina), Questo amore così fragile così disperato (1970, regia di Davide Montemurri), La signorina Margherita (1976, regia di Giorgio Albertazzi), Giorni felici (1990, regia di Antonio Calenda), Diario Privato (2005, con Albertazzi per la regia di Luca Ronconi).
Al vasto raggio di attività praticate nella carriera di attrice corrisponde una eccezionale poliedricità di interessi: i recital, dai più ortodossi come Significar per verba con Gassman ed Attrici ai numerosi lavori con orchestre sinfoniche e con musicisti , fra tutti Anna dei poeti e l’ originalissimo e recente Anna dei pianoforti; il cinema, con un rapporto non troppo fortunato, in cui però almeno da citare l’ intenso cameo di Viaggio in Italia di Rossellini; la radio, tra i lavori più recenti Gita al faro, per RAI 3 in Lampi d’ inverno, 1998; la televisione, in evidenza il già ricordato Anna dei Miracoli, poi Il Gabbiano del 1969 per la regia di Orazio Costa e La parigina del 1977, regia di Davide Montemurri oltre alla partecipazione varietà Carta bianca confezionato per lei da Flaiano e Vaime nel 1966, fino alla scrittura, forse l’ aspetto meno noto al grande pubblico e che si rivela invece di grande interesse, a testimonianza di un talento di scrittrice acuta e incisiva, di cui troviamo un saggio nell’ inedita e originale autobiografia recentemente pubblicata nel suo sito ufficiale www.annaproclemer.it .
In ragione di questa eccezionale carriera nel 1998 Enzo Siciliano la invita a donare al Fondo Vieusseux di Firenze le sue carte, oggi raccolte nel Fondo Proclemer.
Nell’ultimo anno il mondo della cultura italiana la onora dei due riconoscimenti più prestigiosi: il premio alla carriera Vittorio De Sica consegnato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo scorso novembre e nel settembre 2008, la consegna dell’Oscar del Teatro Italiano, il premio speciale del Presidente Gianni Letta, Presidente in carica della sesta edizione del Premio Eti "Gli Olimpici del Teatro”.