Dall'interesse nato grazie alla corrispondenza epistolare, Sibilla Aleramo, poetessa e scrittrice dei primi del novecento, desidera conoscere Dino Campana, poeta anch'egli, con il quale successivamente intraprenderà un intenso rapporto passionale. Espandi ▽
Siamo nel 1916. Sibilla Aleramo, pseudonimo di Rina Faccio, scrittrice, pasionaria e femminista ante litteram, si innamora di Dino Campana, giovane poeta "sopra la media", come dicono critici dell'epoca leggendo le sue poesie. Quando i due si incontrano l'amore viene ribadito con passione e persino violenza. Dalle sue parti Dino viene chiamato "il matto", vox populi ahimè credibile, se è vero che il poeta passerà gran parte della sua vita in manicomio, morendovi poi nel 1932. Ma nel biennio '16/'17 i due vivono un amore intenso, distruttivo, fatto di poesia, sesso, fughe e ritorni (di lui), e anche botte. Con amici e famigliari che, di volta in volta, assistono.