L'esilarante avventura di due sorelle che devono salvare il matrimonio della terza sorella. E il rapporto con lei, malgrado i postumi di una sbornia. Espandi ▽
La sahti è una birra molto forte aromatizzata al ginepro, che si trova solo in Finlandia, e che si produce
preferibilmente in casa seguendo metodi secolari. Le due sorelle Taina e Pirkko ne sono apprezzate (e
invidiate) produttrici: ma quando la terza sorella gliene chiede cento litri per il proprio matrimonio,
iniziano i guai. Sensi di colpa inevasi, rivalità quasi letali con i vicini, beffe del destino e irresistibile
voglia di assaggiare il prodotto renderanno la fornitura dei cento litri una vera e propria odissea
tragicomica. Recensione ❯
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Alla ricerca di un assassino vendicativo che prende di mira un ragazzo che ha ucciso per legittima difesa. Espandi ▽
Roberto Tobias è un componente di un gruppo rock ed è felicemente sposato con Nina, ricca ereditiera. La sua vita è però improvvisamente sconvolta: affronta infatti uno sconosciuto che lo pedina da giorni e, accidentalmente, lo uccide. Spaventato, fugge dalla scena del delitto e torna a casa, ma sa che qualcuno, nascosto dietro una strana maschera, ha visto il delitto. Nina si rende conto che qualcosa non va e lui, messo alle strette, le racconta quello che è successo.
Terzo e conclusivo capitolo della trilogia "animalesca" di Dario Argento, mostra sin dai titoli di testa un autore animato da una spavalda inventiva, con le inquadrature dall'interno della chitarra e la mosca spiaccicata dai piatti della batteria: si nota la voglia di stupire e di innovare.
Mirabile è anche, per come è strutturato e presentato, l'assassinio nella metropolitana, tutto giocato attraverso lo sfruttamento visuale dei luoghi - da estremamente popolosi a del tutto solitari - senza l'utilizzo dei dialoghi (se non nella beffarda chiusa), ma solo con la forza evocativa delle immagini. Recensione ❯
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Una storia di coraggio e libertà, ambientata nella Sicilia degli anni 90 e ispirata a fatti reali. Espandi ▽
Sicilia, 1993. Ludovica è un'esperta sommozzatrice costretta dalla mafia a svolgere un lavoro per pagare i debiti contratti dal compagno, morto in un incidente stradale. Deve dunque aiutare la subacquea Sabrina, giovane e meno esperta, e il pericoloso scagnozzo Rocco a recuperare il carico di tritolo di una vecchia nave affondata durante la Seconda Guerra Mondiale. Per tutta la durata della missione, i tre convivono in una salina abbandonata dove, poco a poco, la presenza di Ludovica si insinua tra le crepe della relazione oppressiva tra Rocco e Sabrina.
Il film ci immerge in un triangolo carico di tensione e attrazione, e dal fondo di quelle pulsioni contrastanti affiora un amore femminile liberatorio.
Afrodite si rivela profondamente femminista, ma non in maniera forzata e senza cedere all'enfasi ideologica; è femminista nei gesti, negli sguardi, nella possibilità per due donne di ribellarsi all'uomo che le tiene soggiogate e di riscrivere il proprio destino. Recensione ❯
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La storia di Almerigo Grilz, un giornalista inviato di guerra caduto durante un reportage. Espandi ▽
Trieste, 1977. In una piazza della città si scontrano due gruppi di giovani militanti di destra e di sinistra. Almerigo Grilz, attivista del Fronte della Gioventù, fa a botte con Vito Ferrari, che proviene (probabilmente) dalle fila della Federazione Italiana Giovanile Comunista. Quando arriva la polizia però i due si aiutano reciprocamente a fuggire, ma solo Grilz viene catturato e spedito in carcere. Molti anni dopo Ferrari, uno dei padri fondatori di Radio Popolare, è convocato a Trieste per partecipare ad una riunione dell'Ordine dei Giornalisti che dovrà deliberare sull'opportunità o meno di dedicare una targa alla memoria di Grilz. Almerigo infatti, dopo gli anni della militanza triestina, è diventato un celebre fotoreporter di guerra dell'agenzia freelance Albatross.
Base dimostra coraggio nel maneggiare una materia incandescente, e per fortuna non risparmia i riferimenti all'apologia del fascismo come reato vietato dalla Costituzione, così come alla tendenza di entrambi i campi ad appiattire la complessità del reale e ad affibbiare facili etichette. E le scene di battaglia sui fronti di Cambogia, Afghanistan, Angola, Libano e Mozambico funzionano per immediatezza e ferocia.
Andavano invece maggiormente coltivati gli accenni alla manipolazione occulta degli estremismi da parte delle istituzioni, dei servizi segreti e della Cia per alimentare quella "strategia della tensione" che ha fatto dei Grilz e dei "Ferrari" utili pedine. Recensione ❯
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Nella vita di Hanna (Valentina Corti) tutto sembra crollare improvvisamente. Accusata dell'efferato omicidio del marito, è costretta a scappare in Ungheria per difendere l'unica ragione di vita che le è rimasta: il figlio che porta in grembo. A Budapest chiede aiuto a suo cugino Hugo (Salvatore Li Causi), che la trascina però in una spirale di violenza destinata a coinvolgere un oscuro passato e una discendenza di sangue con cui fare i conti. Recensione ❯
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Il destino di una famiglia benestante si intreccia misteriosamente con quello del nuovo enigmatico amico del figlio, in una Cina post "politica del figlio unico". Espandi ▽
Il destino di una famiglia benestante si intreccia misteriosamente con quello del nuovo enigmatico amico del figlio, in una Cina post "politica del figlio unico". Recensione ❯
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Un fratello e una sorella scoprono un rituale terrificante nella casa isolata della loro nuova madre adottiva. Espandi ▽
Dopo la scomparsa del padre, trovato morto sotto la doccia, Andy vorrebbe l'affidamento della sorella Piper, ipovedente, a cui è molto legato. Però gli mancano tre mesi ai diciotto anni e perciò vengono affidati provvisoriamente a Laura, una ex assistente sociale che ha perso la figlia dodicenne Cathy, annegata. In casa c'è anche Oliver, un altro ragazzino affidato. Laura ad un certo punto sembra seguire un suo piano diretto a qualcosa di oscuro e tenebroso.
Dopo il successo di Talk to Me, questa nuova opera dei gemelli Philippou conferma le loro qualità nel saper costruire vicende macabre con un consistente sottofondo drammatico e psicologico: la storia in sé batte terreni già noti, ma lo fa con grande intensità e convinzione.
Dopo una prima metà nel corso della quale vengono presentate situazioni e personaggi accumulando stranezze e inquietudini, la seconda metà preme decisamente il pedale sull'acceleratore della violenza e del gore in modo efficace e impressionante in un parossismo nel quale i nodi vengono al pettine e il piano delittuoso deflagra in pieno. Recensione ❯
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Il documentario accende i riflettori sul fandom dei BTS, noto come ARMY (acronimo di Adorable Representative M.C. for Youth), oggi composto da oltre 90 milioni di fan in continua crescita a livello globale. Espandi ▽
Il film esplora il fandom appassionato che ha proiettato i BTS - icone pop del XXI secolo - tra i nomi più noti al mondo. Il film racconta storie di fan al ReactorCon, un evento dedicato ai BTS a Lewisville, Texas; di un maestro di danza a Seul che insegna le coreografie della band; e di chi, dal 2013, lavora instancabilmente per far scalare le classifiche al gruppo.
Contrariamente agli stereotipi che dipingono i fan del pop come semplici adolescenti urlanti, ARMY è un movimento intergenerazionale, culturalmente consapevole e socialmente attivo, tanto variegato quanto il mondo stesso. Il film cattura lo spirito collettivo e attivista che rende ARMY un simbolo di speranza e unità in un mondo sempre più frammentato. Recensione ❯
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Una dark comedy su una famiglia disfunzionale, scritta e diretta con intelligenza e interpretata con grande intensità. Drammatico, Spagna2024. Durata 105 Minuti.
Montse si sta preparando per una riunione di famiglia nella sua casa sulla Costa Brava. Niente le impedirà di godersi un ultimo fine settimana con la sua famiglia. Espandi ▽
Montse è una donna molto sola. Non vedeva l'ora di passare un fine settimana di nuovo con tutta la sua famiglia eccezionalmente riunita, come ai vecchi tempi, nella sua casa al mare sulla Costa Brava, con la scusa di doverla vendere. Ma nulla va come dovrebbe: una scoperta macabra rischia di rovinare tutta la vacanza ancora prima che inizi, e così una serie di catastrofi emotive e sentimentali a ripetizione, compresa una sparizione e un terribile rogo.
È un film insieme drammatico e colmo di black humour, Casa in fiamme di Dani de la Orden. Una dark comedy affilata in cui umorismo e malinconia sono i binari paralleli su cui corre il complesso tema dello sfilacciamento progressivo dei legami familiari, tra nevrosi multiple e condivise. Il tema è approfondito e trattato con intelligenza.
Eduard Sola che firma la notevole sceneggiatura - non a caso vincitrice di un Goya - e De La Orden che dirige non temono l'esplorazione più nera delle dinamiche familiari e invitano anzi il pubblico a fare altrettanto. Recensione ❯
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Un thriller distopico che esplora i lati oscuri dell'era digitale. Espandi ▽
Michele, Tiziana, Leo, Antonella, Filippo e Belinda sono i sei content creator selezionati per partecipare a DEDALUS, un nuovo social game che promette di ridefinire il mondo del Web 3.0 e rendere ricco e famoso il vincitore. Rinchiusi in un'arena isolata, i concorrenti partecipano a giochi che via via si rivelano sempre più pericolosi. Quello che sembrava un semplice gioco si trasforma lentamente in qualcosa di completamente diverso, e i creator, da concorrenti, si ritrovano ora ad essere sia carnefici che vittime di un'elaborata vendetta. Recensione ❯
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Da un romanzo di Hemingway un incontro speciale che cambia radicalmente la vita di un ex colonnello. Espandi ▽
Il cinquantenne colonnello statunitense Richard Cantwell ha ancora poco tempo da vivere. Raggiunge Venezia seguito dal sergente Jackson. Ha combattuto in Italia ed ora vuole solo andare a caccia di anatre in laguna. Incontrerà una donna molto giovane, la contessa Renata Contarini, con la quale sperimenterà sensazioni forse mai provate prima.
Paula Ortiz ambienta il romanzo dello scrittore americano sfruttando gli spazi di una Venezia deserta a causa del Covid.
La sceneggiatura fa propria la teoria Iceberg che Hemingway ha applicato nella sua opera letteraria. Schreiber è perfetto nel dare al suo colonnello la ruvidezza giusta, finalizzata ad occultare il dolore fisico ed esistenziale che sottende. I suoi sguardi, i suoi silenzi, l'apparente laconicità che non si muta mai in disinteresse ma comporta un'acuta osservazione dell'interlocutore. Così come De Angelis sa offrire a Renata la freschezza dell'età ma anche la consapevolezza dell'esplorazione dei sentimenti nuovi che sta provando. Recensione ❯
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Cavalcata nel grottesco di un fantino autodistruttivo. Con la notevole interpretazione di Nahuel Pérez Biscayart. Drammatico, Argentina, Spagna2024. Durata 96 Minuti.
Una coppia di atleti deve decidere cosa fare del proprio futuro. Espandi ▽
Remo Manfredini è un fantino acclamato indebitato con la malavita: le dipendenze da droga e alcol ne stanno compromettendo la carriera. Il boss della sua scuderia, il mafioso Sirena, comincia a perdere la pazienza, benché Abril, fidanzata di Remo, vinca le gare al posto suo. Durante una gara importante, Remo ha un grave incidente e finisce in coma: al suo risveglio assume un'identità femminile, con il nome di Delores, e vaga per Buenos Aires in stato confusionale. I gangster, consapevoli che da lui non potranno più ricavare un centesimo, gli danno la caccia per toglierlo di mezzo.
Un incipit immerso nel disagio sociale comunica subito che il punto di vista di Ortega sarà quello dei freak e dei reietti, emarginati da una società mafiosa, che detta le regole basandosi sul mero profitto.
Più postmoderno dei postmoderni, Ortega ricorre a innumerevoli ispirazioni differenti: lo stile di Kaurismaki, per mezzo del direttore della fotografia Timo Salminen; Lynch e Refn per i momenti spiazzanti e surreali; Almodovar per l'uso dei colori e il tono soap-mélo della seconda parte; persino Kim Ki-duk di Ferro 3 con l'espediente dello spirito liberato di Remo/Delores, privo di peso quando posto sulla bilancia. Recensione ❯
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La storia di due famiglie il cui egoismo, l'alienazione, le relazioni senza amore e l'indifferenza le conducono a un esito fatale. Espandi ▽
In un resort di lusso sperduto in una zona paludosa della Georgia, una famiglia benestante sta trascorrendo le vacanze estive. Mirian e Lana sono scappati dalla città, i loro figli adolescenti Datuna e Nia li hanno seguiti malvolentieri e nessuno sembra sapere o avere voglia di comunicare con gli altri. Nel resort trascorre le vacanze anche un'altra famiglia, formata da Keta, vecchia amica di Lana, da suo marito Tengo e dalla figlia Bebe, ancora una bambina. Nella noia delle giornate tutte uguali, mentre gli adulti si smarriscono in un dolore silenzioso e invisibile, i più piccoli Nia e Bebe fanno amicizia, ignorando il dramma che potrebbe inghiottirli.
Opera prima del georgiano Vakhtang Jajanidze, un dramma dal ritmo estatico e dallo stile evanescente, tutto giocato sull'ampiezza degli scenari naturali e sul vuoto di comunicazione fra i personaggi.
La tragedia è latente in Gli esseri reali, s'annida dentro immagini vuote che però fanno presagire il peggio, strette tra un fuoricampo che preme ai bordi delle inquadrature e i silenzi carichi di risentimento che appesantiscono i dialoghi vuoti. Recensione ❯
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Il secondo lungometraggio del regista palestinese candidato all'Oscar Scandar Copti. Espandi ▽
Haifa, Israele. Rami è un arabo-israeliano innamorato della compagna ebrea Shirley, ma la gravidanza di lei rischia di diventare un grosso problema per le famiglie di entrambi. La sorella di Rami, Frida detta Fifi, viene coinvolta in un incidente d'auto e i suoi genitori cercano di lucrare sull'accaduto, non per avidità ma per fare fronte a un grave problema economico, ma rischiano di scoprire la vita parallela che la figlia conduce fuori dalle regole restrittive della famiglia. Fifi intraprende una relazione con Walid, un amico del fratello, ma anche fra loro ci saranno dei non-detti importanti. E Miri, la sorella di Shirley, viene messa sotto pressione dalla madre affinché si arruoli nell'esercito israeliano.
Copti non fa mai facile propaganda politica, non cerca colpevoli né divide il mondo in buoni e cattivi, ma cerca di dipanare a poco a poco una matassa così aggrovigliata che ad un certo punto il pubblico stesso fatica ad individuarne il bandolo.
Questa difficoltà appare in tutta la sua dolorosa (e attualissima) essenza, anche se la messinscena trova anche momenti di leggerezza e di erotismo. Il cast di non professionisti è sorprendentemente intenso e credibile, oltre che estremamente attraente: in particolare Manar Shehab nei panni di Fifi è di una sensualità irresistibile. Recensione ❯
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Un film di grande ricchezza visiva con un gruppo di supereroi alle prese con problemi molto umani. Azione, Avventura, Commedia, Fantascienza - USA2025. Durata 115 Minuti.
Una delle famiglie più iconiche della Marvel torna sul grande schermo, i Fantastici Quattro. Espandi ▽
I fantastici 4 sono eroi celebrati in tutto il pianeta, vivono in una Terra diversa da quella che conosciamo, dove gli anni Sessanta non sembrano essere mai finiti e si sono invece evoluti. Ora però un'incognita turba l'intelligenza di Reed: Sue è infatti incinta e nemmeno lui sa prevedere quali problemi e poteri porterà con se il figlio di due superesseri.
I Fantastici 4 - Gli inizi mette il più intelligente degli eroi Marvel di fronte a due problemi più grandi di lui: la paura profondamente umana di diventare padre e la minaccia persino metafisica del Divoratore di Mondi. Matt Shakman, che già aveva dimostrato intelligenza nel ricostruire il passato iconico della Tv americana in WandaVision, valorizza le scenografie facendo di I Fantastici 4 - Gli inizi un film di grande ricchezza visiva.
L'incognita genetica del figlio è quanto di più profondamente umano si possa immaginare: la paura di Reed è quella di ogni padre, impotente di fronte alla crescita del figlio e ai suoi possibili disturbi. Pedro Pascal riesce a trasmettere tutto questo, ancorando il film a un istinto primordiale di protezione. Recensione ❯
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