Dentro gli archivi iconici e inediti, e tra le testimonianze dei più stretti collaboratori di Silvio Berlusconi e di coloro che lo hanno avversato e criticato. Espandi ▽
Prima le società e gli investimenti nell'edilizia, poi l'emittenza televisiva. Infine, la politica. Ma quella appartiene al Berlusconi "vecchio": la serie documentaria diretta da Simone Manetti si ferma infatti al giuramento di Berlusconi al Quirinale dell'11 maggio 1994. La parabola fortunatissima e spregiudicata di Silvio Berlusconi invece inizia nel 1976, con la costruzione del quartiere residenziale di lusso Milano 2, ai margini della metropoli, e ancora prima del complesso Edilnord di Brugherio (MB). E proprio dalla tv via cavo di Milano 2, riservata a un gruppo chiuso di residenti, il futuro creatore di Fininvest, poi Mediaset, accorpandola ad altre emittenti locali, costruisce una costellazione di tv che trasmettono in tutto il Paese, dando l'impressione di un network nazionale. L'obiettivo: vendere la pubblicità.
La docu-serie si concentra sulla filosofia aziendale, il marketing e il successo economico delle imprese berlusconiane, lasciando fuori le vicende giudiziarie e rinviando all'intelligenza dello spettatore le considerazioni sul merito dei metodi e delle condizioni che hanno permesso la sua ascesa.
Siamo di fronte ad un'operazione molto apprezzabile, dal ritmo deciso e dai riferimenti puntuali di storia della televisione e della comunicazione politica. Recensione ❯
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Una serie in 6 episodi a cui fanno da cornice le leggende popolari di un posto unico al mondo: Napoli. Espandi ▽
I Uonderbois sono cinque ragazzi di dodici anni, accomunati dalla fervida fantasia di chi è nato e cresciuto tra le strade di Napoli, e dalla convinzione che in città si aggiri Uonderboi, il loro mito, un incrocio tra la leggendaria figura del Munaciello e un moderno Robin Hood.
I cinque inseparabili amici devono dirsi addio perché La Vecchia, proprietaria dei vasci in cui vivono, sta per vendere le loro case in cambio di una statuetta di Maradona. Quando la statuetta viene rubata proprio dal loro idolo, Tonino Uonderboi, il nuovo Munaciello di Napoli, inizia l'avventura dei Uonderbois alla ricerca di un misterioso tesoro nella Napoli sotterranea.
A guidarli in questo viaggio, è la conoscenza dei segreti più antichi della loro città ma anche la consapevolezza che dietro ogni leggenda si nasconda sempre un pizzico di verità. Perché è proprio su questo equilibrio tra realtà e magia che la città partenopea si regge da millenni. Recensione ❯
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Una recherche personale che coinvolge presente e futuro del pianeta Terra, indagando il mondo della pesca. Documentario, Italia, Francia, Tunisia, Senegal2024. Durata 72 Minuti.
Un viaggio emozionante e intimo che esplora il cambiamento climatico, l'inquinamento e la pesca industriale. BIGLIETTI QUI »Espandi ▽
Ilaria Congiu ha, sin dall'infanzia, un legame stretto con il mare. In questo suo documentario completa il dialogo con il padre che ha un'azienda che esporta pesce congelato dal Senegal. Il loro confronto sull'ecosistema, di cui gli oceani e i mari sono componenti fondamentali, si fonde con quello di altre persone che del mare o sul mare vivono e ne conoscono a fondo i mutamenti.
Una recherche personale che si allarga coinvolgendo il presente e il domani del pianeta Terra indagando passato e prospettive del mondo della pesca.
La regista Ilaria Congiu si interroga su come l'industria e le leggi che da essa finiscono (ci si perdoni il gioco di parole) con il farsi dettare legge abbia alterato e sconvolto il rapporto tra l'uomo e il mare creando distorsioni in cui il solo profitto finisce con l'essere al centro, dimenticando l'uomo. Recensione ❯
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Un film di genere drammatico che affronta tematiche sociali tipiche di un certo cinema d'autore. Espandi ▽
Dragan parla poco. È un ex-rapinatore che prova a rifarsi una vita. In un bar conosce Daniele, un operaio sposato con Sofia che lavora come domestica e padre di un bambino. Entrambi condividono la passione per gli scacchi. Con il passare dei giorni iniziano ad essere amici. Daniele però sta per perdere il lavoro. Il signor Assante, proprietario della fabbrica dove lavora che ha una figlia con problemi di tossicodipendenza, ha preso la decisione di trasferire la sua azienda all'estero. Disperato, convince Dragan a rapinare una gioielleria. Il loro destino s'incrocia con quello del poliziotto Fabrizio, un uomo tormentato.
L'esordio nel lungometraggio di Emiliano Locatelli, ha le tinte di un noir pessimista che sembra guardare anche al cinema di Claudio Caligari per come mostra l'impossibile ricerca di redenzione da parte dei protagonisti o, al contrario, la loro disperazione.
Tutto è troppo netto, senza sfumature, compreso uno stile a volte invasivo come la soggettiva del poliziotto a tavola o il volto deformato dell'altro agente. Il film rimane fermo a metà, pompando oltremisura un dramma senza però riuscire minimamente a sostenerlo. Recensione ❯
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Una miniserie dedicata al celebre inventore e imprenditore italiano, padre della telegrafia senza fili e pioniere delle moderne comunicazioni, Premio Nobel per la Fisica nel 1909. Espandi ▽
1937, ultimo anno di vita di Guglielmo Marconi, Nobel per la fisica nel 1909, ha già raggiunto una fama internazionale. Il rapporto con il governo del Duce, finanziatore privilegiato dei suoi studi, si fa sempre più teso perché Mussolini vorrebbe che Marconi lavorasse su invenzioni belliche. Isabella Gordon, ambiziosa giornalista italo-americana, desidera realizzare un film sulle personalità che hanno dato prestigio all'Italia, tra cui Marconi. Bottai coglie l'occasione per usare la giornalista come spia dell'operato di Marconi. Lo scienziato, nonostante il suo notorio riserbo, le concede di farsi intervistare, ma abilmente svicola le domande sull'attualità, concentrandosi sul narrare la propria storia, dalla sua prima scoperta attivata dalla "lontananza".
Un bellissimo omaggio grazie alla regia di Lucio Pellegrini che riesce ad essere originale negli elementi di azione e di spionaggio che coinvolsero realmente il noto fisico nell'ultimo periodo della sua vita.
Accorsi è perfetto in questa parte e, in alcuni momenti, nelle movenze ricorda Cary Grant in Intrigo internazionale; un personaggio completo e sfaccettato di cui si sente l'onore e la stima che ha nel rappresentarlo. Recensione ❯
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Un originale e promettente film per ragazzi che si distingue per la freschezza dei temi. Family, Fantasy - Italia, Slovenia, Polonia2024. Durata 90 Minuti.
Un'avventura tra giallo e fantastico dove i misteriosi avvenimenti che si verificano
attorno ai ragazzini e alla cittadina li porterà a scontrarsi con "il migliore dei mali". Espandi ▽
L'adolescente Ettore si trasferisce al sud con la madre. Non conosce nessuno, ma appena arrivato incontra Milo, un ragazzino in cerca del suo cane Icaro. Insieme a Milo ci sono i suoi amici di sempre: Dario, Michelangelo e Neri. Tra Michelangelo e Neri ci sono tensioni nascoste, e tutti i ragazzi tranne Dario scontano una qualche assenza in famiglia. E l'industria chimica Termaranto sembra avere qualcosa a che fare con alcune di quelle assenze.
Sono il soggetto e la sceneggiatura, di Rovetto, scritti insieme a Josella Porto e Tommaso Santi, il punto forte del film, perché seminano bene anche le svolte più fantastiche e mantengono una cifra non banale e a tratti inaspettata, pur entro i parametri del genere teen. Complimenti anche al casting che ha selezionato i ragazzi.
L'opera si rivela un film per ragazzi originale e piacevolmente naif che riesce a parlare di ambiente, amicizia, tematiche di genere, rapporti fra genitori e figli ed evoluzione della specie in modo fresco e promettente. Recensione ❯
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La storia degli inizi della brillante carriera di Oriana, che affronta e racconta per la prima volta la società americana degli anni Cinquanta. Espandi ▽
Milano, anni '50. Oriana Fallaci è una giovane giornalista dell'Europeo che si occupa di articoli di spettacolo. Quando riesce finalmente a farsi assegnare l'incarico di intervistare Marilyn Monroe, nonostante l'impresa fallisca, il suo modo di scriverne diventa una grande opportunità per far conoscere il mondo di Hollywood e ottenere il trasferimento a Las Vegas come inviata. La giovanissima Oriana intraprende così un percorso personale e professionale segnato dalla sua passione per la scrittura e dalla ricerca della verità, ma anche dai suoi legami affettivi e dalle esperienze di vita.
Nella sceneggiatura e nell'interpretazione si percepisce l'amore per questa donna che, come Chanel (che intervista), alla fine dà priorità al proprio lavoro, sentito come un'urgenza di carattere morale.
Gli episodi finali, con i flashback sulla Oriana preadolescente, il rapporto con il padre e il suo impegno nella Resistenza, sono molto intensi. In quelle puntate c'è la scelta di mantenere i dialoghi in inglese con i sottotitoli, ma ciò risulta incoerente rispetto alla parte iniziale, che è sempre doppiata, anche nelle scene con gli attori americani. Recensione ❯
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Un documentario sensibile sul potere del tango come ballo passionale e terapeutico. Documentario, Italia, Lettonia2024. Durata 76 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Claudio e Ivana. Due coniugi che convivono da vent'anni con la diagnosi di morbo di Parkinson che ha colpito lui. Il tango non cura ma aiuta. Espandi ▽
Da vent'anni Claudio convive con il morbo di Parkinson. Gli era stata annunciata un'impossibilità di deambulazione nell'arco di due anni ma ancora oggi si muove e lavora nei campi di sua proprietà. Ad aiutarlo, oltre alle cure, è stata la passione per il tango.
Sullo sfondo c'è una meta che va raggiunta prima che gli arti inferiori non rispondano più ai comandi, che non siano più in grado di seguire quelle figurazioni che il tango richiede. La meta è Buenos Aires, una città simbolo di una nazione in cui questa danza fa parte del patrimonio culturale comune, in cui ci sono locali dove non ci si esibisce per i turisti ma maschi e femmine di ogni generazione ballano per il puro piacere.
Oggi questa danza, che i perbenisti consideravano peccaminosa, può essere anche un coadiuvante nella terapia del morbo. James Parkinson non poteva neppure ipotizzarlo (quando pubblicò il suo studio nel 1817 il tango non era ancora stato inventato). Claudio ed Ivana lo hanno sperimentato e vissuto. Recensione ❯
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La storia di Sasà, un nobile decaduto, figlio illegittimo del Barone Belladonna. Espandi ▽
Sasà è un nobile decaduto, figlio illegittimo del Barone Belladonna. Nato e cresciuto a Ischia, si vanta di esserne il Re e ha eletto a sua reggia la suite di uno storico albergo fondato dal padre. Con i suoi occhioni dolci e la sua faccia da schiaffi, Sasà seduce a suo modo un po' tutti. Dal tavolino del bar in piazzetta, che ha istituito a suo ufficio, dietro "libere" donazioni, elargisce fantasiosi consigli. Donnaiolo impenitente, bugiardo incallito senza il becco di un quattrino, Sasà è un maestro di improvvisazione, ma dotato di una simpatia irresistibile e di una dialettica shakesperiana tale da riuscire sempre a volgere le situazioni in proprio favore...Tanti, e ciascuno con le proprie caratteristiche, i personaggi che ruotano attorno a lui: un amico fedele e compagno di avventure che noleggia il suo gozzo per i turisti, uno strampalato avvocato, una fidanzata che, sostenuta da una madre risoluta, vuole assolutamente sposarlo, una direttrice d'albergo che proprio non lo sopporta, un parroco non convenzionale, una zia che vuole privarlo di tutto... E l'amore vero, che arriva all'improvviso a destabilizzare il suo regno. Recensione ❯
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Un doc originale e dai risvolti noir, persino thriller, su uno dei più curiosi misfatti nel mondo dell'arte italiana. Documentario, Italia2024. Durata 71 Minuti.
L'irriverente documentario di Manfredi Lucibello sull'arte contemporanea e le sue derive. Espandi ▽
Giancarlo Politi nel 2000 invita il fotografo Oliviero Toscani a curare una sezione della prima edizione della Biennale d’arte di Tirana. Il documentario inizia proprio a casa di Toscani. Un Toscani però fittizio, non reale, un attore che racconta lo sviluppo del progetto. Dopo aver seguito i passi che hanno portato dalla chiamata al fotografo fino alla creazione di questa sezione della biennale, il regista torna a casa di Oliviero Toscani, quella vera. Il fotografo non sapeva nulla. Non era stato lui. Gli artisti non esistevano. Erano stati creati da qualcuno che si era messo nei panni del fotografo italiano. Il regista affascinato da questo mondo che, appunto, ha regole tutte sue, indaga con minuzia ed ironia il progetto sotto i suoi diversi aspetti, cercando i motivi, i moventi che hanno portato alla creazione di artisti e opere inesistenti, trovando il misfatto. Il film, narrato con uno stile documentativo con inserimenti dall’aspetto di cinema thriller, scompone parti di un sistema basato sulle idee e sulle operazioni degli artisti. Recensione ❯
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Il regista Gianfranco Firriolo e il cantautore Vinicio Capossela tornano a collaborare in un anomalo
ibrido tra road movie e film-concerto. Espandi ▽
Nel Natale del 2047, tre strambi personaggi, il Cantante, il Mago e il Gigante, guidano una vecchia automobile verso un vecchio locale chiuso, il Fuori orario. Sul tetto dell'auto, c'è un quarto amico chiamato "the Trinity", ex proprietario del locale, ibernato da tempo e pronto per essere scongelato. Mentre il viaggio prosegue, tra una sosta e l'altra, i ricordi di vecchi concerti del Cantante (che altri non è che Vinicio Capossela) e dei suoi amici prendono vita. Ci sarà ancora modo di fare festa nel futuro?
A metà tra road movie e film-concerto, documentario musicale e baracconata fra amici, un prodotto atipico, sgangherato e vitale come del resto l'immaginario musicale e narrativo del suo autore e protagonista.
Capossela è il cuore di questo film fuori dall'ordinario, diretto da Gianfranco Firriolo ma ideato, scritto e interpretato dal cantautore e musicista. Tutto nel film esprime il suo immaginario, i personaggi vagabondi, la celebrazione della festa, il racconto fantastico, l'estetica stracciona, la malinconia e il ricordo, il ruolo della musica come balsamo per il dolore, la perdita, l'abbandono, e stordimento godereccio che si esprime nel ballo, nella melodia dolce, a volte nel rumore. Recensione ❯
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Il racconto, attualissimo, della potenza del denaro e della sua capacità di corrompere le anime. Espandi ▽
La storia di Gennaro e Amalia Jovine e i loro tre figli. Il primo, ex tranviere, è costretto a fare il finto morto per coprire i traffici della moglie che si arrangia con la borsa nera in combutta con Errico Settebellizze. Cercano di sopravvivere alla miseria in cui è piombata la città nel suo ultimo anno di guerra. E poi arriva la pace, l'abbondanza delle merci americane, la fame dei napoletani e i soldi, tanti soldi.
Gennaro, catturato dai tedeschi in ritirata, è ormai scomparso dalla vita della donna che rimane abbagliata da tutta quella ricchezza a portata di mano. Quando inaspettatamente ritorna, la sua famiglia si è dissolta e "perduta". Amalia è una donna ricca in società con Settebellizze, innamorato di lei, e tratta con crudeltà spietata quelli che si rivolgono a lei per acquistare beni di prima necessità. Amedeo, il figlio più grande è diventato un ladro di pneumatici, Maria Rosaria la figlia maggiore è incinta di un soldato americano che l'ha poi abbandonata. Sarà l'improvvisa malattia di Rituccia, la figlia più piccola, a costringere tutti a fare i conti con quello che sono diventati. Gennaro inizierà a ricostruire l'identità onesta della sua famiglia facendo aprire gli occhi ad Amalia per guardare l'inferno in cui è precipitata. Sarà un percorso lungo e incerto perché, come ha ripetuto inascoltato dal giorno del suo ritorno Gennaro, la guerra non è ancora finita.
Prima "ha dà passà a nuttata". Recensione ❯
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Il racconto del naufragio di Lampedusa del 2013 in un'opera che riesce a non far spegnere mai l'attenzione. Documentario, Italia2024. Durata 74 Minuti.
La straordinaria storia di otto amici che si ritrovano casualmente coinvolti in uno dei più tragici naufragi di migranti sull'isola di Lampedusa. Espandi ▽
Notte del 3 ottobre 2013. Un gruppo di amici su un’imbarcazione da diporto si trova in prossimità dell’alba davanti a una situazione sconvolgente: il mare intorno a loro è pieno di persone che chiedono aiuto oppure non sono più in grado di farlo perché hanno perso la vita. Questo documentario racconta ciò che accadde. È un’opera che sfida le regole riuscendo ugualmente a non spegnere mai l’attenzione. Davide Lomma con questo suo importante reportage sfida una delle regole non scritte ma vigenti del giornalismo contemporaneo: “No images No news”. Se non ci sono immagini la notizia non c’è. Come realizzare allora un documentario che mantenga desta l’attenzione senza quella che, nella cosiddetta civiltà dell’immagine, risulta essere la materia prima? Lomma ha avuto la consapevolezza che le testimonianze alternate di coloro che si trovavano sull’imbarcazione che per prima avvistò i naufraghi, unite ad immagini di Lampedusa sarebbero state più che sufficienti per descrivere quella tragedia il cui bilancio fu di 368 morti accertati, 20 presunti dispersi e 155 salvati. È esattamente ciò che accade. Grazie alle loro parole veniamo progressivamente accompagnati nell’orrore da loro visto e vissuto. Recensione ❯
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Nel Regno di Brea, minacciato dagli orchi, Lord Roland brama contro il cugino Re per prenderne il posto. Promette quindi a Leland, capo della banda Nistrol, una grossa somma di denaro in cambio dell'uccisione del sovrano e della sua piccola figlia Lilì. Il re muore nella congiura ma la giovane Diana e i suoi due fratelli, membri della banda di fuorilegge, si rifiutano di uccidere una bambina e si ribellano a Leland, scappando con la principessa per salvarla. Roland li accusa davanti al regno di aver assassinato il re, e fa dare loro la caccia (con il vero intento di trovare Lilì ed eliminarla). Alla missione partecipa il valoroso cavaliere Tyrion che, scoperta la verità, cercherà di aiutare Diana.
Girato in Sicilia, sull'Etna, da un giovane regista italiano, il film tenta di prendere di petto il genere, ma senza averne i mezzi necessari. Le buone intenzioni sono tuttavia vanificate dai limiti tecnici, che si fanno sentire soprattutto nelle scene di combattimento e condizionano inevitabilmente la resa complessiva, dalle performance attoriali alle soluzioni registiche che precipitano verso un eccesso di ralenti nella parte finale. Recensione ❯
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Il doc-film racconta la vita e le battaglie di don Oreste Benzi, il "parroco dalla tonaca lisa", fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII. Espandi ▽
Don Oreste Benzi è stato un sacerdote che sin dagli anni’70 ha deciso di non restare chiuso nella propria parrocchia ma di andare per le strade di notte a cercare gli ultimi. In particolare avvicinava in particolare le prostitute provenienti dall’Africa (ma non solo) e ridotte in schiavitù per proporre loro la possibilità di una fuga e di una vita diversa.
Un documentario frutto di anni di raccolta e di realizzazione di materiali ricostruisce la personalità di un sacerdote fuori dagli schemi. Gianfreda mostra le molteplici iniziative portate avanti non solo in Italia a favore degli emarginati e degli sfruttati così come non nasconde prese di posizione sulla prostituzione su cui era possibile il dissenso. Ciò che conta però è l’assoluta disponibilità di quest’uomo a mettersi in gioco per sottrarre a un’effettiva schiavitù donne che in lui hanno visto la possibilità di un mutamento della loro condizione di vita. Recensione ❯
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