La verità secondo Maureen K.

Film 2022 | Thriller, +13 122 min.

Titolo originaleLa Syndacaliste
Anno2022
GenereThriller,
ProduzioneFrancia
Durata122 minuti
Regia diJean-Paul Salomé
AttoriIsabelle Huppert, Grégory Gadebois, François-Xavier Demaison, Pierre Deladonchamps Alexandra Maria Lara, Gilles Cohen, Yvan Attal, Benoît Magimel, Marina Foïs, Geno Lechner.
Uscitagiovedì 21 settembre 2023
DistribuzioneI Wonder Pictures
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 2,81 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Jean-Paul Salomé. Un film con Isabelle Huppert, Grégory Gadebois, François-Xavier Demaison, Pierre Deladonchamps. Cast completo Titolo originale: La Syndacaliste. Genere Thriller, - Francia, 2022, durata 122 minuti. Uscita cinema giovedì 21 settembre 2023 distribuito da I Wonder Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,81 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 19 settembre 2023

Un'indagine thriller ambientata nel mondo del nucleare e della politica. Tratto dalla vera storia di Maureen Kearney. In Italia al Box Office La verità secondo Maureen K. ha incassato 83,4 mila euro .

Consigliato sì!
2,81/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 2,94
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
Un'opera di denuncia che mescola i generi. E Isabelle Huppert porta il cinema nel film.
Recensione di Marianna Cappi
venerdì 2 settembre 2022
Recensione di Marianna Cappi
venerdì 2 settembre 2022

Maureen Kearney è la rappresentante sindacale di Areva, una multinazionale francese del settore nucleare, al terzo mandato. Vorrebbe rallentare, ma non fa per lei. Quando viene a sapere dell'accordo segreto che il nuovo dirigente sta stringendo con la Cina, e che minaccia direttamente il posto di lavoro di cinquantamila operai, si dimostra disposta a tutto pur di farlo uscire allo scoperto. Allora cominciano le minacce, le intimidazioni, i pedinamenti. Fino all'aggressione. Sembra che alla polizia non rimanga altro da fare che trovare il responsabile, ma nel giro di poche settimane è lei, la vittima, a diventare la principale sospettata.

Il duo Isabelle Huppert - Jean-Paul Salomé si riunisce dopo il successo sorprendente di La padrina, per raccontare una storia vera di coraggio personale e di vergogna collettiva, in cui la violenza privata e quella politica si fondono letteralmente sulla pelle di una donna, costretta dalle circostanze e dalla propria forza di carattere ad una battaglia molto più grande di lei.

Il film è il personaggio; non solo perché tutti gli altri personaggi mancano di storie che non siano funzionali a lei soltanto, ma perché la "questione" al centro del piatto è lei stessa: il suo essere donna, il suo essere fragile e il suo essere forte, dato che umanamente le due cose non si escludono a vicenda. Non c'era dunque ruolo più appetibile per la Huppert (che qualcuno dice "malata" di lavoro, come la sindacalista del film) né un'interprete più evidentemente adatta per la parte (persino troppo, vien da dire), per la capacità di proporre un femminile che non nasconde le ombre, che rifiuta di giustificare socialmente i propri modi, che non cerca di piacere per forza a nessuno.

Il regista usa l'attrice e la sua filmografia per trasformare così il film in un thriller e inaugura questa seconda parte con un'inquadratura hitchcockiana dello chignon nel quale la Kearney ha appena raccolto i capelli, un attimo prima di subire violenza. La musica di genere e la lunga dissolvenza a nero che sospende la visione dei fatti nei minuti cruciali fanno il resto: nulla è più oggettivamente vero, tutto potrebbe essere frutto della sua mente, "esaurimento", strategia.

Salomé, però, non è ChabrolVerhoeven; non è in grado di togliere meccanicità alla trasformazione del personaggio né di spogliare il film di un'attenzione eccessiva alla cronaca e all'aspetto processuale che anziché riempirlo rischiano di svuotarlo. Ancora una volta tocca alla Huppert farsi carico di portare il cinema nel film, con le proprie risorse, come la protagonista di questa storia è stata costretta a fare, per difendere la sua dignità, non potendo contare su nessun altro.


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FOCUS
FOCUS
domenica 24 settembre 2023
Tommaso Tocci

Con le sue vicende che sanno di reale, di scandali politici e di dura intimidazione, La verità secondo Maureen K. appare lontano anni luce dai giochi letterari divertiti e leggeri de La padrina, il precedente film di Jean-Paul Salomé. Eppure nella loro diversità - l’unico trait d’union che il regista si regala è un’altra collaborazione con la diva Isabelle Huppert - raccontano una storia più coesa di quanto appaia a prima vista.

Partiamo da Salomé, onesto mestierante del cinema d’oltralpe che però sembra aver cambiato registro da qualche anno a questa parte. Lo spartiacque con la prima fase della sua carriera (popolata di tanto genere e storie in costume, da Belfagor - Il fantasma del Louvre a un adattamento di Arsenio Lupin fino alla seconda guerra mondiale di Female agents) è rappresentato dalla pausa del 2013, periodo in cui lascia la macchina da presa per sedersi alla direzione di Unifrance in due mandati. È peraltro la prima volta che l’incarico viene assegnato a un regista, testimonianza del suo impegno anche politico e organizzativo nel settore.

Il ritorno sulla scena artistica lo trova rinvigorito, e dà presto alla luce La padrina, opera sicuramente più ispirata delle precedenti, obliqua e multiforme nella sensibilità di scrittura. Merito della freschezza del romanzo omonimo di Hannelore Cayre, all’epoca appena uscito, e certamente della partecipazione di Isabelle Huppert come protagonista, che in Francia non può non rappresentare un istantaneo sigillo di qualità. Seppur messo in ombra in sala dai periodi complicati della pandemia, il risultato è positivo soprattutto per il peculiare melange di toni tra la commedia e l’esistenziale - e allora Salomé decide di replicare la formula.

Huppert si fa attrarre ancora una volta da un ruolo di donna complesso, e il regista pesca di nuovo a piene mani dal contemporaneo, stavolta con un occhio all’attualità piuttosto che alla finzione. Caroline Michel-Aguirre, giornalista de L’obs, aveva pubblicato nel 2019 il suo libro-inchiesta "La syndicaliste" facendo un certo scalpore in Francia. 

Una storia torbida di poteri forti e invisibili, di whistleblower perseguitati fino alla violenza personale con spinose indagini dagli esiti che invertono vittime e colpevoli: lo si è definito un “Erin Brockovich alla francese”, e senza dubbio coglie quel senso di ingiustizia che provoca indignazione. Ma c’è molto di specifico e di francese, affondando nel settore dell’energia nucleare e nelle lotte sindacali per i lavoratori che oggi come allora (gli eventi risalgono al 2012) sono un tema centrale per il paese.

Un altro ritorno è lo stile registico di Salomé che è all’insegna della semplicità, dell’uso dei luoghi (come faceva per l’ambientazione “di quartiere” a Barbès ne La padrina) come scorciatoie di senso, simboli che sono essi stessi codici del thriller politico. Rispetto al tono barocco dei film precedenti, il regista è diventato più diretto e forse consapevole che ciò che conta è mettere tutta l’attenzione su Huppert

Per reinventarsi regina del crimine, la diva si nascondeva il volto sotto occhiali, veli, livelli di mascheramento culturale; nel nuovo film non è diverso, visto che la sua Maureen Kearney utilizza il trucco, l’acconciatura immacolata e la vistosa montatura degli occhiali come un’armatura “corporate” che dice del suo successo fino a che il personaggio non viene attaccato nel privato. È qui che Huppert riesce a scavare oltre gli stereotipi, giocando sul contrasto tra interiore ed esteriore, vulnerabilità, ansia e determinazione, in un ritratto che si nutre dell’esperienza fatta con Verhoeven in Elle ma trovandogli chiavi molto diverse. 

FOCUS
giovedì 21 settembre 2023
Luigi Coluccio

Maureen Kearney sembra stare ogni volta da un’altra parte – è irlandese ma vive in Francia, ha rapporti con i potenti ma è una sindacalista, è una donna in un mondo di uomini. Straniera, contraria, femminile, rappresenta tutto quello che non dovrebbe mai accedere alle stanze del potere e ai giochi di poltrone. Per questo diventa, ad un certo punto della sua storia, la vittima ideale; e ancora più per questo, quando viene accusata di aver messo in scena il proprio stupro, si trasforma nella vittima insufficiente: anni prima aveva subito un’altra violenza ma in quell’occasione non portava le mutandine, stavolta si mette in dubbio il fatto che in sei ore di prigionia non sia riuscita ad espellere un coltello infilatole nella vagina dalla parte del manico. È una vittima, ma mai abbastanza.

Una questione di potere, che altro? E soprattutto una questione di potere maschile. Attorno questi due poli – che poi sono la stessa cosa – ruota e prende direzione La verità secondo Maureen K., nuova collaborazione tra il regista-tuttofare Jean-Paul Salomé e l’attrice-effigie Isabelle Huppert, titolo presentato nella sezione Orizzonti di Venezia 2022 e ora in uscita in sala grazie a I Wonder Pictures.

La syndicaliste, questo l’originale francese, è tratto dall’omonimo libro-inchiesta di Caroline Michel-Aguirre (responsabile delle indagini investigative de L’Obs, il vecchio Le Nouvel Observateur), tutto ancorato alla vera storia di Maureen Kearney, che da straniera, sindacalista e donna si è ritrovata a fronteggiare quello che era – è? – il fronte economico e politico più imponente della società francese, cioè quello nucleare.

È il 2011 quando lo schema si mette in moto. Maureen Kearney fa parte della Confédération française démocratique du travail (CFDT) e dell’European Works Council, ruolo che la pone come argine di difesa dei diritti dei lavoratori all’interno della multinazionale del nucleare Areva. Con 44.000 dipendenti nel mondo, e 29.000 solo in Francia, Areva non è solo un colosso occupazionale ma anche un asset strategico della grandeur geopolitica francese, visto che si tratta della più importante costruttrice di centrali e reattori a livello internazionale. La società, però, sta passando un momento difficile, tra un debito che si alza sempre di più, l’abbandono della storica CEO Anne Lauvergeon il cui posto sarà preso dall’eterno numero 2 Luc Oursel, e i tentativi di acquisto da parte dell’altro moloch nazionale EDF (Electricité de France, la più grande azienda fornitrice di energia nucleare al mondo).

Proprio in mezzo a questo crocicchio di tensioni e interessi, Maureen riceve la soffiata di una gola profonda di EDF che le spiffera di un accordo tra la nuova Areva a guida Oursel, Electricité de France e i cinesi di China General Nuclear Power Corporation (CGNPC), per la costruzione di nuove centrali in tutto il mondo grazie ad accordi commerciali poco chiari. La sindacalista inizia ad indagare, presa dal legittimo timore delle migliaia di licenziamenti che un simile scenario prevede, come anche del trasferimento predatorio di capacità tecnologiche da Areva alle altre due società. E lo schema si chiude attorno a lei. 

Telefonate senza risposta, pedinamenti, minacce dirette o indirette, il tutto mentre Maureen fa quello che sa fare meglio: scrivere rapporti, convocare assemblee, incontrare politici, con l’idea fissa in testa e nell’etica di portare alla luce l’accordo. Poi, la mattina del 17 dicembre 2012, la violenza incrina ogni cosa. Maureen viene assalita in casa, incappucciata, trascinata in cantina, immobilizzata. Sul petto le incidono con un coltello la lettera “A”, e poi quel coltello le viene inserito a forza nella vagina dalla parte del manico. Maureen perde conoscenza, rimane in quella posizione per sei ore finché la domestica non la trova. Arriva la polizia, parte un’inchiesta e lo schema incombe di nuovo sulla sindacalista.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 28 settembre 2023
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Titolo originale era La syndicaliste. Maureen, antipatica quanto è fulgente di verità la Huppert (già "padrina" nel precedente film del francese Salomé) tosta e incorruttibile, sventa in azienda un accordo sporco con i cinesi. La paga... Opera totale dell'attrice protagonista, le si deve una centratura fuori dalle convenzioni del thriller psicologico con risvolti di spionaggio.

domenica 24 settembre 2023
Giovanni Guidi Buffarini
Corriere Adriatico

Da una storia vera. La sindacalista Maureen Kearney denuncia l'accordo fra la francese Areva (settore energia nucleare) e i cinesi: porterà a una drastica riduzione dei posti di lavoro. Cominciano le telefonate minatorie, e una mattina la donna viene ritrovata legata a una sedia, una A incisa sulla pancia. Dice di essere stata stuprata, la polizia non le crede: perché non appare poi così sconvolta, [...] Vai alla recensione »

sabato 23 settembre 2023
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Una sindacalista difende gli interessi di 50 mila lavoratori, a libro paga di una gigantesca impresa nel settore nucleare. Va a lavorare con i capelli biondi sempre in ordine, il rossetto scarlatto, elegantissima. Solo Isabelle Huppert può sembrare credibile nel ruolo (soprattutto quando parla la sua lingua, sul doppiaggio non possiamo dare garanzie, il film era a un festival).

sabato 23 settembre 2023
Nicolò Barretta
La Voce di Mantova

Il 17 dicembre 2012 Maureen Kearney, rappresentante sindacale della centrale nucleare di Areva, una multinazionale francese, viene trovata in casa legata ad una sedia, con la lettera A incisa sulla pancia dal coltello con cui è stata stuprata, dopo avere tentato di smascherare gli accordi segreti con la Cina stipulati dal nuovo amministratore delegato della società.

venerdì 22 settembre 2023
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Maureen Kearney è sindacalista di una multinazionale francese del settore nucleare, che si trova a combattere contro la sua stessa organizzazione, dopo cambi al vertice e politiche che non garantiscono un futuro ai lavoratori. L'ostilità del nuovo direttore si manifesta con sempre più vigore, attraverso minacce che arrivano all'aggressione. Ma una volta denunciato il fatto, la sindacalista diventa [...] Vai alla recensione »

venerdì 22 settembre 2023
Muriel Jourdet
Le Monde

In La verità secondo Maureen K. ci sono due film. Il primo è un adattamento del libro La syndacaliste della giornalista Caroline Michel-Aguirre, sulla storia di cui fu protagonista la combattiva leader sindacale Maureen Kearney, vittima di una brutale aggressione mentre cercava di denunciare un contratto segreto tra una multinazionale francese dell'energia e il governo cinese.

giovedì 21 settembre 2023
Alessandra De Luca
Avvenire

Nel 2017 Maureen Kearney, rappresentante sindacale della centrale nucleare di una multinazionale francese, impegnata a denunciare accordi segreti con la Cina e a lottare contro ministri e capitani d'industria per difendere oltre 50mila posti di lavoro, viene trovata in casa legata a una sedia. È stata stuprata e ferita. Quando il suo comportamento non si dimostra coerente con la violenza subita, gli [...] Vai alla recensione »

giovedì 21 settembre 2023
Lidia Saller
Il Giornale

La storia vera di Maureen Kearney, sindacalista di Areva, la più grande azienda nucleare di Francia. Kearney indaga riguardo la cessione segreta dell'azienda ad un colosso cinese, nonostante le frequenti intimidazioni. Salomé costruisce il film sulla protagonista. I personaggi secondari servono la Huppert tanto che le loro ragioni e circostanze rimangono ignote.

martedì 19 settembre 2023
Maria Sole Colombo
Film TV

In principio c'è la storia vera di Maureen Kearney: rappresentante sindacale per un colosso francese del nucleare, Maureen sventa un torbido affare coi cinesi che costa migliaia di posti di lavoro, e da lì in poi è un susseguirsi di allusioni, telefonate anonime, minacce esplicite. Fino a un brutale stupro intimidatorio. Se il film che racconta la storia di Maureen è ondivago e un po' imprendibile, [...] Vai alla recensione »

martedì 19 settembre 2023
Lorenzo Ciofani
La Rivista del Cinematografo

Un film con Isabelle Huppert è sempre un film su Isabelle Huppert ed è sempre un film di Isabelle Huppert. E ogni suo film - perché poche attrici al mondo possono rivendicare come propri i film che abitano - risponde sempre a una domanda: a che punto si trova la carriera della più prolifica delle dive europee (dodici crediti negli ultimi tre anni, in almeno la metà da protagonista)? E La verità secondo [...] Vai alla recensione »

lunedì 4 settembre 2023
Alessandra De Luca
Ciak

Nel 2017 Maureen Kearney, rappresentante sindacale della centrale nucleare di una multinazionale francese, impegnata a denunciare accordi segreti con la Cina e a lottare contro ministri e capitani d'industria per difendere oltre 50mila posti di lavoro, viene trovata in casa legata a una sedia. È stata stuprata e ferita. Quando il suo comportamento non si dimostra coerente con la violenza subita, [...] Vai alla recensione »

mercoledì 5 aprile 2023
Pino Gagliardi
The Hollywood Reporter Roma

Il nuovo film che ha come protagonista assoluta Isabelle Huppert è tratto da un libro che ha fatto molto scalpore in Francia. Una scandalosa storia vera, quella di Maureen Kearney, rappresentante sindacale di una multinazionale francese. La sindacalista cercò di salvare 50 mila posti di lavoro, lottando con le unghie e con i denti contro ministri, politici e capitani d'industria, nonostante le intimidazioni [...] Vai alla recensione »

martedì 20 settembre 2022
Laura Bacchiega
Close-up

La storia di Maureen Kearney è incredibile. È una storia che lascia incredulità, letteralmente. Ci racconta la negazione, l'insabbiamento, la corruzione e l'ingiustizia subita dalla protagonista, interpretata dalla grande Isabelle Huppert nel film La Syndicaliste (selezionato per la sezione ''Orizzonti''). Kearney è una funzionaria sindacale che lavora all'interno della società energetica Areva di [...] Vai alla recensione »

martedì 6 settembre 2022
Massimo Lastrucci
Cineforum

La storia vera, romanzata senza esagerare, di Maureen Kearney, sindacalista che portò (per prima) alla luce, dopo un calvario giudiziario, le manovre per fare entrare la Cina nel "mercato" delle centrali nucleari in Francia, spogliando il settore in pochi anni di personale (50.000 persone) e del controllo nazionale. La vicenda inizia nel 2012 a Rambouillet, cittadina non lontana da Versailles.

venerdì 2 settembre 2022
Tonino De Pace
Sentieri Selvaggi

Ormai icona consacrata per i personaggi femminili fortemente caratterizzati da un innato magnetismo che attragga su di sé l'interesse, Isabelle Huppert ricompare protagonista in La syndicaliste, nella sezione Orizzonti, per la regia di Jean-Paul Salomé già regista di La padrina. Tratto da una storia vera, il film racconta una storia che si è svolta tra il 2012 e il 2018 a metà tra l'ambiente giudiziario [...] Vai alla recensione »

NEWS
VIDEO
venerdì 15 settembre 2023
 

Un’incredibile indagine nel mondo del nucleare e della politica. Ispirato a una storia vera. Dal 21 settembre in sala. Guarda la clip »

TRAILER
lunedì 31 luglio 2023
 

Regia di Jean-Paul Salomé. Un film con Isabelle Huppert, Alexandra Maria Lara, Yvan Attal, Benoît Magimel, Marina Foïs. Da giovedì 21 settembre al cinema. Guarda il trailer »

MOSTRA DI VENEZIA
venerdì 2 settembre 2022
Marianna Cappi

Tratto dalla storia di Maureen Kearney. Da Orizzonti e prossimamente al cinema. Vai all'articolo »

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