Da un'idea di Shonda Rhimes, una serie sul desiderio di emergere a tutti i costi. Una metafora dei nostri tempi. Drammatico, USA2022. Durata 60 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La serie si ispira all'articolo di Jessica Pressler, anche produttrice dello show, "How Anna Delvey Tricked New York's Party People", pubblicato sul New York Magazine. Espandi ▽
C’è l’intuito infallibile di Shonda Rhimes dietro l’ennesima serie destinata a diventare un fenomeno su Netflix, quell’Inventing Anna che svela nel titolo molto di quello che vedremo. Ovvero la costruzione a tavolino di un’identità, la determinazione ad emergere, a spiccare nel mondo dei potenti di New York. È una serie decisamente attuale sulla contemporanea sete di potere, che oggi significa principalmente avidità di fama, soldi, abiti e ristoranti di lusso. Rhimes inventa una protagonista detestabile per farle compiere tutto quello che vediamo abitualmente sui social, ragazze e ragazzi felici di ostentare un benessere economico, spesso inesistente, pur di avere notorietà, visibilità, più like possibili ai propri post. Da questo punto di vista, come grande metafora di ciò che siamo diventati – una società in gran parte narcisista e a caccia di like che brama l’opulenza puntando all’apparire, più che all’essere – la serie è oltremodo interessante. Recensione ❯
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Un film secco e imparziale che conferma la passione di Cantet per le traiettorie umane e le cadute libere. Drammatico, Francia2021. Durata 87 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un giovane scrittore si ritrova al centro dello scandalo a causa di suoi vecchi post social. Espandi ▽
Ispirato all’affaire “Mehdi Meklat”, Arthur Rambo – Il blogger maledetto conferma la passione di Laurent Cantet per le traiettorie umane, le progressioni, le cadute libere, gli arresti. Ventuno anni dopo A tempo pieno, il regista affronta un nuovo mistero, meno vertiginoso ma terribilmente contemporaneo. Perché più del miracolo delle banlieue deluso e sfumato, Cantet indaga la corsa frenetica all’esistenza virtuale che produce gli eroi social(i) come i mostri. Di quel mistero, Arthur Rambo non pretende di aver la chiave, limitandosi a registrare la violenza e la rapidità della caduta di Karim. Il film resta irrisolto, come l’enigma che Karim incarna fuggendo in una notte mai così nera, dove finiamo a riflettere sull’impostura e lo sgretolamento di una rispettabilità duramente conquistata. Recensione ❯
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Un film d'animazione tratto dai ricordi personali del regista Richard Linklater e incentrato sul primo allunaggio. Espandi ▽
Houston, 1969. Stan, ultimo di sei fratelli, viene scelto per un viaggio segreto sulla Luna. Serve infatti un test del Lunar Landing Research Vehicle prima che avvenga la spedizione dell'Apollo 11 e il veicolo è stato costruito per errore con un abitacolo troppo piccolo per un adulto.
Per Richard Linklater quella di girare film senza una trama vera e propria è ormai una prassi consolidata.
Apollo 10 ½: A Space Age Childhood da principio induce a credere che ce ne sia una, ma sono sufficienti pochi minuti per capire che il flashback che dovrebbe introdurci al contesto è in realtà il film stesso, una parentesi di stream of consciousness così estesa da divenire il testo effettivo. A raccontare l'estate del '69 è la voce di uno Stan ormai adulto (in originale Jack Black), in una sequenza rapidissima di ricordi che sembrano gag e gag che si trasformano in ricordi, in cui, attraverso le piccole abitudini quotidiane di una famiglia numerosa della periferia di Houston, osserviamo un'epoca lontana e distante dalla nostra, ancor più di quanto lasci credere il mezzo secolo trascorso. Recensione ❯
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Mega show "caldissimo" di Cremonini all'autodromo Ferrari: spartiacque di carriera e atto di gratitudine verso i fan. Musicale, 2022. Durata 130 Minuti.
Il concerto evento tenutosi all'Autodromo Enzo e Dino Ferrari il 2 luglio 2022 che ha radunato oltre 75 mila persone. Espandi ▽
Imola, 2 luglio 2022: l'autodromo Enzo e Dino Ferrari è stracolmo dei circa settantamila spettatori di Cesare Cremonini. L'occasione è a suo modo storica: costruito dopo anni di piazze, c'è un tour trionfale alle spalle (poi proseguito anche in autunno), nella prima stagione di vera ripresa dei live post isolamento. Il live è generoso: ventiquattro brani, dalla recente "La ragazza del futuro" alla hit "Un giorno migliore", per due ore abbondanti di performance, pronto a diventare una registrazione disponibile come doppio cd o triplo vinile da collezione.
La regia del decano del videoclip Gaetano Morbioli potenzia al massimo l'energia della performance, fa "sentire" lo spettatore casalingo vicino al pubblico di quella serata, ad altezza prato. Soprattutto, non molla nemmeno per un attimo il suo protagonista.
L'ex "ragazzo fortunato" dei Lùnapop e il cantautore introspettivo non sono mai andati via, ma a Imola va in scena il performer, la popstar tra effetti scenografici, raggi laser e fiamme sul piano. Che scende dal palco per toccare il pubblico che lo sostiene. Che si diverte e diverte. È un regalo che si è meritato, se lo prende e lo scarta insieme ai suoi. Che ora, oltre al video sullo smartphone, hanno una spettacolare produzione ricordo. Recensione ❯
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Un thriller psicologico ricco di suspense, sviluppato e prodotto da Dennis Lehane. Espandi ▽
Ex atleta del college che ha fatto fortuna con il traffico di droga, James Keene finisce arrestato dai federali nella seconda metà degli anni Novanta e riceve, nonostante una patteggiata dichiarazione di colpevolezza, una condanna esemplare. In carcere viene a sapere che la salute di suo padre sta peggiorando e teme di non poter uscire di galera prima della morte del genitore. L'FBI torna però da lui con una diabolica proposta: infiltrarsi in un carcere di massima sicurezza e avvicinare Larry Hall, un serial killer, per farsi raccontare dove avrebbe seppellito i corpi delle sue vittime. Keene accetterà di entrare nella tana del lupo, dove i problemi peggiori saranno causati dalle inefficienti reti di sicurezza messe malamente in piedi dai federali.
Miniserie true crime, ispirata al libro autobiografico di James Keene, Black Bird è una storia stranger than fiction firmata da Dennis Lehane, con l'ultima interpretazione del grande Ray Liotta.
Black Bird è una miniserie onesta, che fa il suo lavoro, ma da una storia così unica si poteva cavare di meglio e rimane il rimpianto per il potenziale irrealizzato. Recensione ❯
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Un viaggio nella memoria famigliare della regista ma anche nella Storia della Rivoluzione iraniana. Documentario, Norvegia, Iran, Svizzera2020. Durata 80 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una storia d'amore, due modi di intendere la vita e la fede, una figlia divisa tra un padre laico e una madre religiosa praticante negli anni che hanno cambiato la storia dell'Iran. Espandi ▽
Hossein, iraniano occidentalizzato, sposa Tayl, una donna del suo Paese che non ha mai lasciato la famiglia di origine. Insieme si trasferiranno in Svizzera, conducendo una vita lontana anni luce da quella che avrebbero vissuto in Iran, anche se il rapporto fra marito e moglie mostra qualche segno di disparità anche in terra straniera. Quando la coppia tornerà a Teheran le tradizioni avranno tuttavia il sopravvento e le difficoltà per Tayl aumenteranno: la sua casa diventerà una prigione dorata per sottrarsi alla quale, e per recuperare la propria identità e indipendenza, la donna si unirà ai movimenti fondamentalisti che hanno preso piede nel suo ritrovato Paese. Radiograph of a family ricrea le difficoltà di una donna mediorientale calata in due culture diverse ma in qualche misura discriminatorie nei confronti del genere femminile, e soprattutto apre uno squarcio su una realtà poco conosciuta in occidente: la militarizzazione delle donne nell'esercito della Rivoluzione iraniana del 1979. La regista contestualizza i documenti personali lasciati dai suoi genitori con filmati d'archivio e Radiograph of a family compie un viaggio nella memoria famigliare ma anche nella Storia, ricostruendo quelle dinamiche esplosive che ancora oggi sfociano in violenza e ribellione, sia all'interno del nucleo domestico che sui campi di battaglia. Recensione ❯
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Protagonista di My Rembrandt è la passione sfrenata per le opere del Grande Maestro, che non accenna a spegnersi a 350 anni dalla sua scomparsa. Espandi ▽
"Come ha fatto a dipingerla?" si chiede davanti all'obiettivo, ancora incredulo per la sua perfezione stilistica, Eric de Rothschild, dispiaciuto poiché è stato obbligato a vendere - per una questione di tasse, spiega - un prezioso ritratto firmato da Rembrandt insieme al suo doppio, al suo compagno (anzi, compagna) di proprietà del fratello. La storica coppia de "I coniugi Marten Soolmans e Oopjen Coppit" (1634), unico duplice ritratto a figura intera realizzato dal pittore olandese, viene infatti venduto dai Rothschild per 160 milioni di euro a due tra i più importanti musei al mondo: il Louvre e il Rijksmuseum.
La regista olandese Oeke Hoogendijk racconta, in maniera minuziosa, curata e attenta, la scoperta e la vendita di una selezione di opere preziosissime di Rembrandt, svelando i retroscena più segreti e interessanti che, solitamente, sono appannaggio degli attori e dei professionisti coinvolti.
Il mio Rembrandt è interessante anche per i non addetti ai lavori. Durante la proiezione al cinema ho infatti pensato, come critica e curatrice d'arte contemporanea da diversi anni, se dall'esterno noi professionisti e, soprattutto, i collezionisti, siamo giudicati come dei personaggi non-reali per l'ossessiva cura nei confronti delle opere d'arte. Recensione ❯
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Il pregevole film di Gergolet indaga nella psicologia di una vittima e di un aggressore che potenzialmente si trovano a ruoli ribaltati. Drammatico, Italia2022. Durata 112 Minuti.
Il film vede protagonista una vedova in cerca di vendetta per la morte del marito. Un dramma anche ambientale, perchè il vero "cattivo" sembra essere l'amianto. Espandi ▽
Angela fa parte del personale sanitario di un ospedale triestino. Un giorno scopre che è ricoverato in terapia intensiva Francesco Gorian amico in età giovanile e poi datore di lavoro di suo marito Andrea, morto per esposizione all'amianto. Lo stesso è accaduto al consorte dell'amica Elena che ora sta a sua volta subendo l'attacco dello stesso male. Il figlio di Gorian chiede ad Angela di fare da badante al padre. Angela accetta.
Un film dedicato a tutti coloro che hanno perso la vita a causa dell'amianto in cui si affrontano dinamiche psicologiche di notevole spessore.
Le dinamiche che si instaurano tra le dramatis personae di questo, va sottolineato, pregevole esordio vanno oltre la denuncia di una malversazione consapevole e criminale che ha causato e causa approssimativamente e globalmente più di 100.000 decessi ogni anno. Perché ciò che in parallelo interessa ad Ivan Gergolet è indagare nella psicologia di una vittima e di un aggressore che potenzialmente si trovano a ruoli ribaltati. Recensione ❯
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Un docufilm che nasce da una comunità di persone provenienti da tutto il paese, unite dal piacere
per il proprio lavoro e dal senso di appartenenza alla Città Morandiana di Colleferro. Espandi ▽
Città Novecento, serie di docu-film prodotta da Filmedea e curata da Dario Biello, è un viaggio tra il lavoro e l'innovazione tecnologica. Alessandro Haber racconta più di un secolo di progresso e sviluppo delle città, attraverso la fiction ambientata in una fabbrica e il suo centro abitato, dal Villaggio Operaio liberty, al piano di Riccardo Morandi, dall'evoluzione urbanistica e sociale alla città razionalista degli anni '30, fino alla Città Aziendale del dopoguerra.
E in questa prima puntata, presentata alla 16ª edizione della Festa del Cinema di Roma, la prima Città di Fondazione presa in esame è Colleferro, la città-fabbrica progettata attorno all'industria Bombrini Parodi Delfino, sorta nel 1912 nel comune laziale.
Città Novecento ha questo merito e cioè quello di farci ragionare su quanto città e uomini producano un unico movimento, che riscrive costantemente la Storia dell'essere umano. Recensione ❯
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La violenza della guerra ucraina irrompe in un dramma in cui la donna è la vera vittima. Drammatico, Ucraina, Turchia2022. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una donna incinta deve affrontare il difficile conflitto russo-ucraino. Premiato con l'Ecumenical Jury Prize - Panorama alla 72ª Berlinale e al 34th Palm Springs International Film Festival (miglior attrice a Oksana Cherkashyna). Espandi ▽
Il film di Maryna Er Horbac risale all’origine del conflitto ucraino indagando il dramma privato di un uomo e di una donna. Nel film, che si apre su una tranquilla situazione domestica, la guerra sfonda letteralmente il mondo privato della coppia protagonista squarciando il velo del suo isolamento. La regista sta naturalmente dalla parte ucraina, e non nasconde certo questa sua propensione: ma ciò che le interessa realmente è dare una rappresentazione della guerra che superi le contrapposizioni delle forze in campo. Per Maryna Er Horbac, come dimostrano il finale e la dedica sui titoli di coda, la guerra è una faccenda di uomini. La donna è invece vittima di una violenza che non le appartiene; è la parte incongrua di un mondo destinato all’annientamento; soprattutto, è la sola a portare la vita dentro di sé, opponendosi per questo alla realtà ineliminabile del conflitto. Recensione ❯
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Guzman racconta le proteste di piazza del 2019 in Cile attraverso lo sguardo delle donne. Documentario, Cile2022. Durata 83 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia recente del Cile che portato alla riscrittura della costituzione. Espandi ▽
Nell’ottobre del 2019 qualcosa di enorme accade di nuovo in Cile, dopo tanti anni. Un movimento di massa nuovo, apartitico e senza leader di sorta, porta in piazza un milione e mezzo di persone. Giovani, soprattutto, ma non solo. Domandano rispetto dei diritti umani, sostegno dallo stato, in una parola democrazia. È la seconda rivoluzione cilena e, per il regista, la realizzazione inaspettata di un desiderio profondo. Per raccontare gli eventi dell’autunno del 2019 a Santiago, e ciò a cui hanno portato, c’erano tanti modi possibili e tante, tantissime immagini a disposizione. Patricio Guzmán decide di leggerli da una prospettiva ben precisa, quella femminile. Attraverso le loro narrazioni, il regista pone la questione delle donne a monte e a valle di tutto ciò che è avvenuto e sta avvenendo, suggerendo che la condizione di povertà ed urgente necessità delle madri in Cile sia stata tra le micce più incendiarie della protesta popolare, a tutti i livelli sociali, dalle università alle baraccopoli, che la loro rabbia abbia motivato e raccolto le tante anime del movimento, e che non ci sia un destinatario più urgente e centrale delle donne, nello scacchiere sociale, cui il nuovo corso politico dovrà guardare e rispondere. Recensione ❯
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Serie drammatica ispirata all'autobiografia di un famoso criminale svedese, Clark Olofsson dal titolo "What Happened". Espandi ▽
Bill Skarsgård veste i panni di Clark Olofsson, criminale svedese che dagli Anni Sessanta a oggi è entrato e uscito di prigione per così tanti reati da diventare una vera e propria celebrità. Sin da bambino Clark si appassiona alla libertà: sesso, soldi, notorietà sono le sue aspirazioni. Passando da una condanna all'altra, diventa presto un volto paradossalmente amato dal pubblico. Il trampolino di lancio di questo criminale-divo sarà la prima rapina in diretta Tv della Svezia, quella avvenuta nella piazza di Norrmalmstorg, da cui nacque il concetto di Sindrome di Stoccolma.
Un racconto a metà strada tra realtà e finzione, dove spesso il limite tra le due viene abbattuto dal punto di vista soggettivo e surreale del protagonista.
L'egocentrico gioco che Clark mette in scena cattura lo spettatore in quanto lo cala in un labirinto umano, rendendo a livello narrativo lo stesso stato di piacere in cui si trovò la popolazione svedese durante la rapina di Norrmalmstorg che coniò la cosiddetta Sindrome di Stoccolma - e che qui diventa sinonimo di bingewatching. Recensione ❯
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La vita di un uomo viene sconvolta dal ritorno a casa di un vecchio amico. Espandi ▽
Cole vive in una cittadina rurale a ridosso dei Monti Appalachi colpita dalla recessione economica in modo visibile e palpabile: miniere chiuse, piccole aziende in fallimento, chiese vuote, giovani disoccupati, alcool e droga. Uno di quei luoghi che formano le coscienze di chi ci è nato e cresciuto, nel bene e nel male: così Cole fa l'assistente in una casa di riposo manifestano il suo amore per gli anziani della comunità ma rivende sottobanco i farmaci elargiti loro da un sistema che per il resto non se ne cura affatto. Gli abitanti della cittadina si dividono fra le persone timorate di Dio che citano passi delle sacre scritture - fra cui il nonno di Cole, un pastore ossessionato da Satana - e trasgressori più o meno conclamati che popolano i locali fumosi e le roulotte parcheggiate a vita negli spazi deserti. Quando un amico di gioventù di Cole torna in città, disoccupato e intenzionato ad allargare il business delle droghe, il ragazzo si trova a dover decidere se una frequentazione di lunga data è per lui un'opportunità o una condanna. Recensione ❯
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Un doc sul rapporto tra Fellini e Bernhard che ha il rigore dell'indagine e l'impalpabilità di un sogno. Documentario, Italia, Svizzera2021. Durata 64 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un ritratto inedito di Fellini attraverso il suo rapporto con i sogni e la psicanalisi. Espandi ▽
Fellini ha vissuto con un segreto, quello sul quale ha indagato Claudia, una documentarista portoghese, interessata a fare un film su di lui. Le tracce di questo segreto sono nel Libro dei Sogni e nel rapporto di Fellini con il dottor Bernhard, suo analista e pioniere della psicoanalisi junghiana in Italia, senza il quale il film capolavoro 8 1/2 non sarebbe mai stato realizzato. Altre tracce appaiono anche in alcune coincidenze, nelle testimonianze degli amici, nei luoghi cari a Fellini: Roma, Rimini, la Tower House di Jung a Bollingen. Ma quello che Claudia scopre è anche qualcosa di magico e commovente: la certezza che per Fellini il sogno è la sola vera realtà. Recensione ❯
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Un documentario originale che racconta la storia di una donna che ha scalato montagne, sfidando il patriarcato. Documentario, USA2022. Durata 71 Minuti.
Il 12 aprile 1993 Pasang Lhamu Sherpa diventava la prima donna nepalese che aveva raggiunto la vetta dell'Everest. Espandi ▽
La storia e la tenacia della prima donna nepalese giunta sulla vetta dell'Everest viene raccontata in un documentario che non si limita a narrarne le imprese alpinistiche ma le contestualizza all'interno di una società ancora fortemente dominata dal patriarcato.
Pasang Lhamu Sherpa. Un nome finora sconosciuto ai più che merita di essere annoverato tra quelli delle donne che hanno mutato le condizioni della società in cui vivevano.
Spesso i documentari che si occupano di imprese alpinistiche si concentrano sulla preparazione e sulla realizzazione delle suddette imprese mettendone magari in luce lo spirito agonistico oppure di sfida degli scalatori nei confronti di se stessi. Questo ovviamente non è un difetto però in questo documentario ci viene offerto un panorama più ampio che finisce con il costituire la differenza. Recensione ❯
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