Titolo originale | God's Creatures |
Anno | 2022 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Irlanda, Gran Bretagna, USA |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Saela Davis, Anna Rose Holmer |
Attori | Emily Watson, Paul Mescal, Aisling Franciosi, Declan Conlon, Toni O'Rourke Marion O'Dwyer, Isabelle Connolly, Brendan McCormack, Steve Gunn, Sarah Kinlen, Barry Barnes, Andrew Bennett, John Burke, Leah Minto, Philip O'Sullivan, Enda Oates, Lalor Roddy, Seán T. Ó Meallaigh. |
Uscita | giovedì 4 maggio 2023 |
Distribuzione | Academy Two |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,76 su 20 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 1 maggio 2023
La bugia di una madre ha un impatto devastante sul figlio e su tutta la comunità che la circonda. Il film ha ottenuto 3 candidature a British Independent, In Italia al Box Office Creature di Dio ha incassato 54,5 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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In Irlanda, in un piccolo villaggio di pescatori, vive Aileen, operaia in una fabbrica che lavora le ostriche pescate dagli uomini della zona. Impegnata a occuparsi del suocero e del piccolino nato dalla figlia Erin, Aileen rinasce quando il figlio Brian torna a casa dopo diversi anni passati in Australia. Intenzionato a riprendere l'attività di famiglia di pescatori d'ostriche, Brian spinge la madre a commettere un furto sul lavoro e per questo si scontra con il padre Con. La vita della famiglia viene ulteriormente sconvolta dall'accusa di stupro a carico di Brian, denunciato dall'ex fidanzata Sarah, ora collega di Aileen. Chiamata a testimoniare, Aileen prova a salvare il figlio, assecondando i suoi sentimenti ma tradendo la sua moralità.
Nel cuore di una terra inospitale e insieme bellissima, va in scena il rapporto tra una madre che farebbe di tutto per il figlio e un figlio che mette in dubbio l'amore incondizionato della madre.
Gli occhi di Emily Watson, bravissima interprete di Aileen, che nel momento in cui ritrova il figlio (è il Paul Mescal di Normal People e Aftersun) lo guarda con un misto di stupore e incredulità, dicono tutto del dolore e della fatica che stanno al cuore di Creature di Dio: sono occhi di donna, stanchi e fieri, colmi di risentimento e di amore, interrogativi e insieme esplicativi.
Il film, del resto, è quasi tutto al femminile, ideato dalla produttrice Fodhla Cronin O'Reilly (originaria del Kerry, regione dell'Irlanda), sceneggiato da Shane Crowley e affidato alle registe Saela Davis e Anna Rose Holmer per dare a una vicenda drammatica sulla violenza di una società maschilista i toni di una tragedia greca.
Aileen è una madre archetipica, stagliata contro il cielo irlandese, infagottata nella divisa di lavoro o negli abiti impermeabili della pesca alle ostriche, immersa nell'umidità di una terra di mare e battuta dal vento incessante. In un mondo privo del concetto di sacrificio - all'inizio viene detto che i pescatori del luogo si ostinano a non imparare a nuotare per non rischiare di morire a loro volta mentre un compagno viene travolto dalla marea - Aileen vive invece per gli altri, per l'uomo anziano che cura, per il neonato che coccola, per il marito che sopporta. E quando il figliol prodigo torna all'ovile, lo accoglie senza farsi domande, con affetto e dedizione, arrivando a rubare e a mentire per lui, fino a quando la catena di soprusi su cui si basa il suo stesso mondo proprio grazie a lei non si spezza.
Se in Creature di Dio la violenza degli uomini è di due tipi, strutturale e istintuale, come dimostrano l'ostracismo nei confronti di Sarah dopo la denuncia per stupro e l'incapacità di Brian di contenere il proprio istinto predatore, lo spirito di resistenza delle donne annega nel silenzio, nella paura o nella falsità di una parola falsa detta per salvare chi sta (letteralmente e idealmente) annegando.
La dimensione programmatica del film è palese, letterale tanto nel destino del figlio, prigioniero del suo ruolo e creatura di una cultura ottusa, quanto nel ruolo della madre, che resta spettatrice fino al punto di rottura, ma non riesce a cambiare fino in fondo la sua vita. Inevitabilmente, la rottura è affidata a un terzo personaggio, Sarah (la Aisling Franciosi di The Nightingale), che ha il coraggio di denunciare e di mostrare la sua ferita, laddove, al contrario, nel villaggio si è sempre scelto di annegare il male nell'acqua.
Creature di Dio nasce dal profondo rapporto che lega le sue autrici alla terra in cui si ambienta, significativamente svincolata da una precisa appartenenza geografica (il villaggio di pescatori resta senza nome). Da sempre, in fondo, il cinema irlandese e inglese usa la natura selvaggia dell'isola come metafora della forza distruttiva dei sentimenti umani. Ciò che al film non riesce è, però, rinnovare questa relazione, scegliendo toni gravi e diretti per descrivere il rapporto di forza fra uomini e donne. L'urgenza di scrittura e di messinscena è esibita, il realismo sporco delle immagini si specchia nella freddezza delle relazioni e nella durezza della lingua, lasciando allo spettatore la certezza - e la stanchezza - di assistere a un dramma potente ma senza sfumature.
Cinecommentatori esperti definiscono questo film come "senza sfumature". Infatti non ve ne sono, le cose accadono, nulla lascia indovinare i segreti che possono annidarsi in una piccola comunità, persino nella famiglia protagonista, mamma Aileen interpretata da Emily Watson e il figlio Brian (Paul Mescal): onore al merito dei due attori.
Nel villaggio irlandese, gli uomini pescano o allevano ostriche e non sanno nuotare: porta male saper nuotare, dicono. Le donne il pesce lo lavorano. Nel villaggio irlandese, riappare il figliol prodigo Paul Mescal, è stato in Australia, non si sa a far che. Mamma Emily Watson è felice. Farebbe qualsiasi cosa per lui. Fa qualsiasi cosa per lui. Prima un furto, quindi gli fornisce un alibi quando una [...] Vai alla recensione »
Bella carriera. A teatro, Paul Mescal recitava in un adattamento delle "Ceneri di Angela", il romanzo di Frank Mccourt: una famiglia irlandese numerosa e così misera che fa il viaggio degli emigranti all'indietro, dall'america a Limerick. Fuori dal teatro il successo è arrivato con "Normal People" (la serie tv dal romanzo culto di Sally Rooney) e il film "Aftersun": una vacanza adolescenziale con papà, [...] Vai alla recensione »
In Irlanda, in una ristretta comunità di pescatori, una madre è combattuta tra l'istinto di proteggere il figlio ritornato in patria dopo un lungo soggiorno in Australia e quello di preservare il proprio senso d'integrità. Una bugia raccontata a fin di bene per coprire il figlio da un'accusa infamante rischierà di mandare in frantumi la famiglia e il futuro della piccola comunità di cui fa parte.
D'inatteso ritorno dall'Australia, il giovane Brian (il lanciatissimo Pau Mescal) ritrova la famiglia in un villaggio di pescatori irlandese, dove la madre Aileen (la bravissima Emily Watson) lavora in una fabbrica di allevamento di ostriche. I rapporti, mai sereni, anche con il padre rappresentano immediatamente uno scoglio, ma la situazione precipita quando Aileen è chiamata a compiere gesti e testimonian [...] Vai alla recensione »
Prima delle bolle che si moltiplicano sott'acqua, poi un lamento soffocato. Due elementi inquietanti che lasciano spazio alla tranquillità della superficie del mare. Si apre così Creature di Dio, pellicola presentata a Cannes 75 e diretta da Saela Davis e Anna Rose Holmer. Una metafora riuscita di quello che avviene nel paesino di pescatori irlandesi in cui è ambientata questa storia.
Nelle sale è arrivato anche "Creature di Dio", film diretto a quattro mani da Saela Davis e Anna Rose Holmer.Ambientato in Irlanda, in un remoto villaggio di pescatori, il film parla di una madre che è combattuta tra l'istinto di proteggere suo figlio e la propria idea di ciò che è giusto e ciò che sbagliato. Una bugia raccontata per coprirlo da un'accusa rischierà non solo di distruggere la loro famiglia, [...] Vai alla recensione »
C'è un manierismo alla irlandese? Probabilmente sì, a giudicare da quanto si vede in "Creature di Dio", dove tutto quanto è noto rispetto al paesaggio, le asperità climatiche e caratteriali dell'Irish world, sono concentrate nella storia raccontata dalle due registe Saela Davis e Anna Rose Holmer. Uno sperduto, piccolo villaggio di pescatori, battuto dal vento, vive della pesca delle ostriche e dei [...] Vai alla recensione »
In uno sperduto villaggio di pescatori irlandesi Aileen è combattuta tra l'istinto di proteggere il figlio Brian e il proprio senso di integrità. Tornato a casa dopo anni trascorsi in Australia, il giovane prova a riallacciare i rapporti con la ex fidanzata Sarah, che però lo rifiuta e dopo qualche tempo accusa Brian di averla violentata. Una bugia raccontata dalla madre per offrire un alibi al figlio [...] Vai alla recensione »
In un remoto villaggio Costiero dell'Irlanda battuto dal vento si vive miseramente di pesca e di allevamento delle ostriche. Direttrice di un impianto di lavorazione del pesce, Aileen è sconvolta dall'arrivo del suo amato figliol prodigo Brian, partito alla ricerca di fortuna. Però il ritorno pone le basi di una tragedia. Un'accusa di stupro è mossa contro Brian: è in grado.
Creature di Dio mette in discussione il più sacro dei sentimenti, quello di una madre nei confronti del figlio. In uno sperduto paese di pescatori in Irlanda, Aileenn accoglie con gioia suo figlio Brian, tornato a casa dopo sette anni trascorsi in Australia. Ma quel momento di felicità dura poco. La donna deve combattere tra il suo istinto di madre che vuole proteggere un figlio e il proprio senso [...] Vai alla recensione »
Dalla Quinzaine des Realisateurs di Cannes 2022, Creature di Dio (God's Creatures) è il film ambientato in un piccolo villaggio di pescatori irlandese, diretto da Anna Rose Holmer e Saela Davis, il film vede protagonisti Emily Watson e Paul Mescal, con Aisling Franciosi, Toni O'Rourke e Declan Conlon. Irlanda: il giovane Brian torna dopo diversi anni nel piccolo villaggio di pescatori dove era cresciuto, [...] Vai alla recensione »
Un minuscolo villaggio di pescatori sulla costa irlandese, una comunità coesa e chiusa, che vive di creature del mare e della coltivazione di ostriche. Creature di Dio delle newyorchesi Saela Davis e Anna Rose Holmer racconta un intreccio di vite e sentimenti, paure e desideri, con al centro Aileen (Emily Watson), nonna affettuosa che si diverte a coccolare il nipotino di pochi mesi ma non si tira [...] Vai alla recensione »
Sia chiaro: non si intende certo avallare l'ottusità degli executive di Netflix contro cui va a scontrarsi il povero Nanni Moretti ne Il sol dell'avvenire, per i quali l'attenzione degli spettatori è sacra e il timing di un film deve sottostare a una calibratissima scansione di svolte narrative e trucchi di sceneggiatura. Tuttavia quando si vedono film come Creature di Dio vien voglia di spezzare una [...] Vai alla recensione »
Nella comunità di pescatori irlandesi dove Aileen vive, vige un'usanza paradossale e crudele: ai figli maschi non viene insegnato a nuotare, affinché non venga loro la tentazione di tuffarsi per salvare un collega che sta annegando. Preservare la prole, la famiglia, a ogni costo, contro le leggi del mare e contro quelle dell'umana solidarietà: Aileen ha incorporato questa lezione inesorabile, la stessa [...] Vai alla recensione »
Sentiamo dire, a un certo punto: "Al buio siamo tutte creature di Dio". Ecco spiegato il titolo di questo film fosco e livido, ambientato in un paesino marinaro d'Irlanda nel quale il tempo sembra essersi fermato. Ideato dalla produttrice Fodhla Cronin O'Reilly (originaria del Kerry, regione dell'Irlanda), sceneggiato da Shane Crowley e affidato alle registe americane Saela Davis e Anna Rose Holmer, [...] Vai alla recensione »
C'è questa tradizione, o forse costume, nell'Irlanda costiera, di non imparare a nuotare. Discorso che vale anzitutto per chi in mare ci lavora, i pescatori, e la marea devono tenere di continuo sott'occhio per non finire sott'acqua. Un presunto motivo c'è, ed è presto detto: Così non si ha la tentazione di buttarsi a mare a salvare un compagno. Creature di Dio ci racconta una storia che è tanto [...] Vai alla recensione »
Sono passati 44 anni da quando la messa in onda del documentario "Processo per stupro" (26 aprile 1979) rivoluzionò la storia della Rai e la percezione della violenza sulle donne. Oggi di processi per stupro, reali o metaforici, il cinema ne celebra in numero sempre crescente, contribuendo a creare una nuova sensibilità in materia. In "Creature di Dio" il processo è appena accennato e lo stupro non [...] Vai alla recensione »
Il sole non splende mai in un piccolo e ventoso villaggio costiero irlandese, dove quasi tutti gli uomini fanno i pescatori (e chi non sta in mare lavora nel pub) e le donne lavorano nella fabbrica ittica. Siamo ai giorni d'oggi, eppure tutto sembra appartenere a una dimensione che prescinde e trascende la contemporaneità: nonostante il mare sia per definizione il loro approdo, i maschi del villaggio [...] Vai alla recensione »
I delicati equilibri che regolano una piccola comunità irlandese di pescatori sono sconvolti quando Aileen (Emily Watson) si trova combattuta tra difendere il figlio Brian (Paul Mescal) e restare fedele alla sua coscienza. Tra Aileen e Brian c'è un legame speciale. Quando lui torna dopo alcuni anni passati in Australia, è come se il sole riuscisse a fare breccia attraverso la spessa coltre di nubi [...] Vai alla recensione »