Per la regia di Andrea Molaioli, la serie con Greta Scarano che racconta il processo del 1975. Su Paramount+.
È il 29 settembre del 1975. Tre ventenni gentili della Roma bene invitano in una di quelle ville Rosaria (Adalgisa Manfrida) e Donatella (Ambrosia Caldarelli), due ragazze di periferia. "C'è una festa da un amico al mare, venite?" chiedono i tre ragazzi, mentre galanti aprono la portiera dell'auto. Ma non c'è nessuna festa, nessun amico. Ci sono, invece, due giorni di violenze e torture.
La mattina del 1° ottobre, i giornali, le televisioni, le radio aprono tutti con la stessa notizia: in un bagagliaio di un'auto a viale Pola a Roma sono state trovate due ragazze. Abbracciate. Nude. Avvolte nelle coperte. Con la faccia coperta di sangue e la testa spaccata. Una è morta. L'altra è viva. Donatella. "Il massacro del Circeo" scuote l'Italia. Il processo che ne segue viene raccontato quotidianamente da tutti i giornali nazionali. Donne da ogni angolo del Paese si presentano al tribunale di Latina per sostenere Donatella e assicurarsi che gli assassini siano condannati all'ergastolo. Quello che però la ragazza ancora non sa, è che d'ora in poi non potrà mai più essere semplicemente "Donatella", ma sempre e solo "la sopravvissuta del Circeo". Da quel momento, infatti, Donatella diventerà un simbolo del movimento femminista.