Anno | 2022 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 87 minuti |
Regia di | Gennaro Nunziante |
Attori | Pio D'Antini, Amedeo Grieco, Giorgio Colangeli, Lorena Cacciatore, Rosa Diletta Rossi Nicasio Catanese. |
Uscita | sabato 1 gennaio 2022 |
Distribuzione | Vision Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,30 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento sabato 1 gennaio 2022
La ricerca ossessiva dell'affermazione di sé si porta dietro la solitudine, il distacco dai valori, dai sentimenti, dai legami familiari. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Belli Ciao ha incassato 3 milioni di euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Pio e Amedeo raccontano la loro storia in una "comunità di recupero per meridionali che hanno vissuto a Milano". Amici fin dall'infanzia, sembravano inseparabili. Invece, dopo l'esame di maturità, le loro strade si dividono. Pio parte per Milano, si laurea con lode e diventa un manager di successo. Amedeo invece resta in Puglia e, dopo che è sfumata l'ambizione di diventare medico, gestisce un negozio di articoli sanitari e collabora, come assessore, con il sindaco del suo paese per fermare la fuga dei giovani dal Sud. Dopo essersi persi di vista a lungo i due, ormai ex-amici, si rivedono dopo 20 anni quando Pio torna a casa insieme alla sua nuova compagna, un'imprenditrice digitale che ha tre milioni di followers. Il paese pugliese ha infatti bisogno di un finanziamento e la banca di Pio è l'unica disposta a concederlo.
Dopo aver lanciato Checco Zalone firmando la regia dei suoi primi quattro film e aver diretto Fabio Rovazzi in Il vegetale, Gennaro Nunziante ripete la formula con i comici foggiani Pio e Amedeo, che mancavano al cinema da sette anni dopo essere stati protagonisti di Amici come noi e aver fatto parte del cinepanettone 2014 Ma tu di che segno 6?.
Belli ciao riprende alcuni temi della commedia all'italiana: classi sociali differenti, contrasto Nord-Sud, la vita ordinaria che subisce all'improvviso un brusco cambiamento. Nunziante inoltre ripropone il tema narrativo dei primi due film girati con Zalone (Cado dalle nubi, Che bella giornata) dove la comicità scattava proprio nel rapporto tra il protagonista pugliese e Milano. Il suo merito è quello di non lasciare Pio e Amedeo (anche co-sceneggiatori insieme al regista) a briglia sciolta ma di costruirgli attorno una storia compatta, raccontata in un flashback lungo quasi come tutto il film.
La parte più riuscita è nei frammenti della loro infanzia e dell'arrivo di Amedeo a Milano che scombussola completamente la vita di Pio. Il cibo che esce dal piatto al buffet e soprattutto i dialoghi con Alexa e la scena, quasi da gag del muto, del direttore del negozio di abbigliamento che sale e scende le scale come un burattino dopo gli annunci di Amedeo al microfono, sono tra le trovate più riuscite di un film attento e puntuale nell'osservazione dei caratteri ma che però mostra di avere il fiato corto e arriva in affanno al finale.
In una storia di largo respiro, la comicità anche scorretta dei due comici è così controllata da non lasciare il segno se non in qualche battuta fugace ("Milano è liquida") o dalle espressioni del padre di Pio davanti al ragazzo gay che però rischiano di scivolare nella macchietta. Belli ciao non ha la forza dirompente delle commedie con Zalone, soprattutto Quo vado?, né l'atmosfera quasi surreale di Il vegetale. I tempi delle gag o sono troppo rapidi (il sushi che arriva subito a casa dopo essere stato nominato) eccessivamente prevedibili come quella del prezzemolo con la vicina di casa di Pio o ripetitive dopo essere state divertenti all'inizio come nelle citazioni in latino del sindaco interpretato da Giorgio Colangeli.
Forse ci voleva maggiore cattiveria, soprattutto nella descrizione dell'ascesa e della caduta del manager e una rabbia liberatoria solo accennata nell'evento mondano in cui i due amici trascinano tutti a ballare prima di buttarsi in piscina. Invece Belli ciao si spegne gradualmente proprio nel momento in cui dovrebbe affondare il colpo e resta una commedia di costume garbata ma incapace di graffiare.
È stato un bel film. Ve lo consiglio.
Multisala sabato sera ore 21:00 , posti occupati al 85% , pubblico giovane ma anche coetanei e famiglie, premetto che il mio genere e drammatico e biografico, però avevo bisogno di ridere, e devo dire che ci sono riusciti benissimo, senza nulla togliere a nessuno ma Amedeo Grieco e un grande. Il film narra di situazioni sociali in chiave comica, e finita la proiezione un meritato applauso [...] Vai alla recensione »
Pio e Amedeo fin da piccoli sono amici inseparabili nel loro paesino pugliese. Dopo la maturità , università e ambizioni di carriera fanno partire Pio per Milano. Un grosso investimento pubblico sul paesello farà rincontrare i due vecchi amici. Solito film sugli stereotipi e luoghi comuni tra nord e sud, metropoli e paesino del sud.
Una commedia divertente delicata che fa riflettere. Battute non volgari ma argute. Pio e Amedeo bravi, in una veste diversa da quella che siamo abituati a vedere. Bella scenografia, battute intelligenti. Davvero un bel film...da vedere
Si ringrazia la regione Puglia per averci fornito i milanesi". Era il titolo di un film di Mariano Laurenti, nel 1982 sembrava mettere la parola "fine" al capitolo "Terroni a Milano, infelicità e prospettive". Sintetizza la banca dati internazionale IMBD: "Delirious plot, demented characters, mass quantities of Terrunciello' s slang". Sbagliato: la questione resta apertissima, 40 anni dopo.
Vengono dalla tv, Pio & Amedeo. Da Telenorba, poi Le iene ed Emigratis, Amici di Maria De Filippi. E il loro Felicissima sera, prima serata Canale 5, che il nostro Andrea Bellavita promosse così: «Non c'è nulla di originale (e per questo funziona), tranne la capacità di Pio e Amedeo di crescere e di normalizzarsi assorbendo perfettamente le logiche e i meccanismi della televisione fatta per il grande [...] Vai alla recensione »
Pio e Amedeo, amici pugliesi dall' infanzia, si separano. Il primo va a Milano, truffando, con la sua finanziaria, i clienti. Il secondo rimane a Sant' Agata di Puglia, vendendo articoli sanitari. Si ritroveranno all' ombra del «bosco verticale», complice un finanziamento anelato da Amedeo. Se vi aspettate un film «scorretto», resterete delusi. La commedia sembra un mix alla «pugliese imbruttito» con [...] Vai alla recensione »
Cui prodest, per dirla come il sindaco latinista interpretato da Giorgio Colangeli, straordinario epitome di una certa classe dirigente meridionale ancora esistente convinta che l'unica forma di cultura alta sia quella antica e che chi amministra la cosa pubblica debba farlo grazie alla superiorità (neo)borbonica degli uffizi. Chi ci guadagna, diremmo molto più colloquialmente noi, dal cambio di paradigma [...] Vai alla recensione »
Accontentarsi del meno peggio o rimanere stupiti di fronte all'assenza di volgarità mascherata da politicamente scorretto non rappresenta certo una buona base critica per un film che, quanto meno, si prospetta il fine di intrattenere. Queste, però, sono esattamente le reazioni registrate dopo la visione di Belli ciao, commedia diretta da Gennaro Nunziante e interpretata dal discusso duo formato da [...] Vai alla recensione »
Una cosa è fare un film comico, un'altra prendere degli attori comici e porli al servizio del film. La prima è una scommessa che corre sul filo del baratro diretta all'auspicabile successo, la seconda premia la stabilità e mette gli attori in secondo piano, addomesticando ciò che è loro peculiare: l'eccesso, per esempio, quello che funziona su schermi più piccoli.
Dopo l'esordio Amici come noi (2014, regia di Enrico Lando), e la partecipazione al corale Ma tu di che segno 6? (2014, regia di Neri Parenti), Pio (D'Antini) e Amedeo (Grieco) tornano davanti alla macchina da presa con Belli ciao, per la regia di Gennaro Nunziante, dal 1° gennaio 2022 in sala. Partire o restare? Restare o partire? I pugliesi Pio e Amedeo sono due amici inseparabili, finché il futuro [...] Vai alla recensione »