La storia di un gruppo di portoghesi che nel 1974 si vedrà costretto a lasciare l'Angola. Espandi ▽
Il film di Carlos Conceição mette insieme cinema d’autore e cinema di genere, per raccontare attraverso codici riconoscibili quello che non conosciamo. I sette militari protagonisti del film sono tante cose assieme: l’ultima ondata di giovani cresciuta per innervare lo sfiancato Impero Portoghese vecchio di quasi seicento anni e la prima leva di portoghesi a non avere il respiro d’Oltremare addosso ma solo la spinta del rettangolo di terra della penisola iberica; la manu militari e il simbolo dell’oppressione coloniale come i primi anelli di una catena che unisce i portoghesi della madrepatria con quelli nati in Africa; l’afflato libertario della Rivoluzione dei Garofani e il riflesso delle pose fasciste del regime di Salazar. Sono, insomma, puro anacronismo Questo anacronismo, questo continuo sforzo decolonizzante, Conceição ce lo rivela attraverso il cinema più puro che ci sia. È un cinema, quello di
Tommy Guns in particolare puramente transnazionale attraverso le sue immagini, ma fieramente decolonizzante con i grumi significanti che queste generano. Un cinema, assieme, del passato e del futuro, il cinema anacronistico di cui si ha bisogno.