Un documentario che si interroga sulla situazione alimentare della Repubblica Democratica del Congo, chiedendosi quando il Paese sarà in grado di raggiungere la sovranità alimentare. Espandi ▽
Amuka è la storia di un risveglio, quello della popolazione congolese, o meglio ancora il risveglio dei suoi contadini (che compongono circa il 70% della popolazione). Attraverso una narrazione carica di speranza che guarda verso il futuro il documentario narra le tragiche esperienze di semplici lavoratori che affrontano un sistema debole e inefficiente che crea precarietà dilagante. La repubblica democratica del Congo (RDC) potrebbe nutrire 3 miliardi di persone ogni anno eppure 13 milioni congolesi soffrono la fame. Il paese è pieno di risorse naturali e materie prime che però non vengono correttamente valorizzate e gestite. Antonio Spanò attraverso interviste in lungo e largo per la RDC traccia un disegno generale della situazione nel paese. Ciò che in definitiva rimane impresso del film è la tenacia delle donne e uomini, che attraverso infinite trattative, appoggiandosi sul reciproco aiuto e la solidarietà continuano a sopravvivere nonostante le avversità. Recensione ❯
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Nel 1963 il padre di Anna Frank, unico sopravvissuto della famiglia, aprì l'archivio utilizzato per realizzare questo film. Espandi ▽
Amsterdam, a un anno da oggi. Nel museo dedicato ad Anna Frank un temporale infrange la teca nella quale è custodito il diario della ragazzina ebrea morta in un campo di concentramento dopo aver vissuto per oltre due anni nascosta con la sua famiglia nell'attico segreto di una palazzina della città olandese. Dalle pagine del diario "liberato" si materializza Kitty, l'amica immaginaria con cui Anna conversava in quel testo quasi epistolare. Kitty vede i visitatori del museo, fra cui un ladruncolo di nome Peter, ma loro non vedono lei: perché la ragazza diventa visibile solo fuori dalla casa-museo di Anne, e solo se ha con sé il diario della sua amica perduta. Recensione ❯
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Tra aneddotica e archivio cinematografico, uno svelamento seducente che non si vorrebbe finisse mai. Documentario, Italia, Belgio, Cina, Giappone2021. Durata 150 Minuti.
Un documentario sul leggendario compositore Ennio Morricone. Espandi ▽
Giuseppe Tornatore ha collaborato col Maestro - definizione per una volta appropriata - in un arco temporale che va da Nuovo Cinema Paradiso (1988) a La corrispondenza (2016), frequentandolo per circa trent'anni. Nel 2018 ha scritto "Ennio. Un maestro" (Harper Collins), intervista fluviale e conversazione franca, a trecentosessanta gradi: in Ennio ne riprende argomenti, andamento cronologico e tono disteso, modesto, autocritico con cui Morricone si era concesso alle sue domande. Attorno a lui, nel film, una schiera di musicisti, registi, colleghi ed esperti portano testimonianze rilevanti e inerenti una carriera straordinaria, che supera il concetto di prolifico: centinaia le opere firmate, da Il federale (1961) all'unico Oscar vinto per una colonna sonora, The Hateful Eight nel 2016, a 87 anni. Morricone - che, come tutti i classici, non morirà mai e di cui è quindi legittimo parlare al presente - vive perennemente con la musica in testa e va a tempo anche quando fa esercizio fisico sul tappeto di casa. Miniera di osservazioni stilistiche e curiosità legate alla storia del cinema (tra tutte, la collaborazione mancata con Stanley Kubrick per Arancia meccanica), non scevro di momenti di pura commozione, Ennio è racconto fluido, documento ricercato, filologico, che si mette a disposizione di curiosi, cinefili e studiosi, anche per eventuali indagini integrative. Un esempio di economia di narrazione, di contrappunto studiato e sudato che traccia la differenza tra mera compilazione d'intrattenimento e pura opera di (ri)creazione. Recensione ❯
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Satira sociale che mastica l'oscenità morale della nostra epoca e sputa fiele. Commedia, Francia, Germania, Italia, Belgio2021. Durata 133 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
France de Meurs è una stella del giornalismo priva di scrupoli che brilla su un canale di informazione e nei reportage sul Medioriente. Un giorno tampona Baptiste, un biker che fa consegne a domicilio e il suo piccolo circo mediatico collassa. Espandi ▽
Una giornalista famosa che si destreggia tra la vita frenetica del lavoro e quella tormentata delle relazioni private, rimane sconvolta dopo un incidente d'auto. Recensione ❯
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Un film storico che spazza via la monotonia, re-incanta il mondo attraverso l'eroismo e conferma Mainetti come il mago di Oz del cinema italiano. Drammatico, Italia, Belgio2021. Durata 141 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Roma, 1943: Matilde, Cencio, Fulvio e Mario vivono come fratelli nel circo di Israel. Espandi ▽
Davanti a Freaks Out, e dopo Lo chiamavano Jeeg Robot, non abbiamo più dubbi, Gabriele Mainetti è il mago di Oz del cinema italiano. Un uragano che ci solleva dalla monotonia della produzione nazionale per precipitarci nella terra dell’avventura, dove sopravvivono creature fantastiche in cerca del loro cuore o del loro coraggio per sconfiggere la paura e una strega, sempre crudele e ciarlatana .Mainetti realizza un film di super-eroi che non si prende mai gioco di loro, permette ai protagonisti di esistere realmente, non hanno bisogno di costumi (a parte quelli di scena), mescolandosi nella società come eroi quotidiani. Se Lo chiamavano Jeeg Robot giocava la carta deviante, intimista e minimalista, Freaks Out gioca quella spettacolare dentro ‘Roma città aperta’ dove immagina una Magnani invincibile che sopravvive al suo ‘Francesco’. Mainetti non copia gli americani ma applica la sensibilità (e la cultura) del vecchio continente al genere supereroico. Il risultato è un film storico fantastico e originale, una combinazione di malizia, emozione e umiltà. Recensione ❯
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Il ritratto intrigante della vita (sospesa) tra le nuvole di un'assistente di volo. Commedia, Belgio, Francia2021. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Cassandre, assistente di volo, vive un'esistenza all'insegna del presente e della ricerca della libertà. La sua routine viene però interrotta da un imprevisto che mette in crisi la sua visione della vita. Espandi ▽
La prima regia nel lungometraggio per il duo formato dai francesi Julie Lecoustre ed Emmanuel Marre è uno spaccato di vita contemporanea su un soggetto originale. L’esistenza sospesa di una generazione di assistenti di volo, e in particolare nel tritacarne delle linee low-cost, viene raccontata dagli autori con dovizia di particolari, mettendo in fila ogni dettaglio al fine di trasmettere allo spettatore tutte le sfaccettature tediose e vuote di questa vita. In un registro che è per scelta piatto e ripetitivo, dal taglio quasi documentaristico, Adèle Exarchopoulos nel ruolo della protagonista è un’iniezione di star power, una presenza magnetica che aiuta a non perdersi nel senso di straniamento evocato dalla storia. La sua Cassandre è una ragazza ormeggiata in un porto lontano, il cui senso di provvisorietà si calcifica in uno scorrere insostenibile. Un ritratto generazionale che si applica agli scenari contemporanei della gig economy ma che in realtà la precede, visto che il mito degli spostamenti low-cost in giro per l’Europa catturava le menti dei più giovani già un paio di decenni fa. Recensione ❯
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Un appassionato melodramma sull'impedimento amoroso che riflette sul concetto del tempo. Drammatico, Francia, Belgio2021. Durata 112 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una donna riscopre l'attrazione nei confronti di un uomo conosciuto quindici anni prima. Espandi ▽
Shana e Pierre si incontrano in ospedale: lei, più anziana di vent'anni, accudisce un'amica in punto di morte, lui è il medico della donna. Quindici anni dopo, i due si rincontrano e l'interesse nato in quel breve incontro diventa un'inattesa, intensa storia d'amore. Pierre ha cinquant'anni e un matrimonio in crisi da tempo; Shana è malata ma ancora forte e preoccupata dall'instabilità sentimentale della figlia quarantenne. La loro relazione sconvolge gli equilibri acquisiti delle rispettive vite, scontrandosi contro abitudini e pregiudizi. Riusciranno i due amanti impossibili a resistere?
L'idea originale del film è della regista franco-islandese Solveigh Anspach, scomparsa nel 2015: il pensiero della morte apre e chiude inevitabilmente il racconto, ma l'amore fra i due protagonisti celebra la vita e la sua imprevedibilità.
Come ogni melodramma, anche I giovani amanti è costruito attorno all'espediente narrativo dell'impedimento amoroso, ma per fortuna non si ferma al semplice "scandalo" della storia tra un cinquantenne e una donna più matura (già entrata in una fase della vita che di norma si considera scevra dal desiderio) e allarga il quadro. Recensione ❯
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Una spruzzata di colori brillanti e una divertente galleria di animali: divertimento e originalità non mancano. Animazione, Francia, Belgio2021. Durata 82 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Da deserti in fiamme a giungle misteriose, da intrepide principesse a locuste adoratrici di vulcani, Passepartout scoprirà quanto vasto, meraviglioso e folle sia il mondo. Espandi ▽
La giovane scimmia Passepartout, chiusa nella sua cameretta, sogna il giorno in cui potrà avventurarsi, zaino in spalla, sulle orme del suo idolo, l’esploratore Juan Frog De Leon, detentore del record del giro del mondo nel più breve tempo possibile: novanta giorni. Nel mentre, però, vive in una terra popolata di gamberetti, dove l’avventura non ha spazio alcuno, almeno fino al giorno in cui arriva, in infradito su una tavola da surf, il ranocchio Phileas Frog. Simpatico e sbruffone, inseguito dal gerbillo femmina Fix, che lo accusa di aver rubato dieci milioni di vongoloni, Frog non trova di meglio per cavarsi d’impaccio che promettere di battere lo storico record circumnavigando il globo in soli ottanta giorni. È l’occasione che Passepartout aspettava da sempre, e per la quale vale persino la pena di scappare di casa. Recensione ❯
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Un film schietto e duro sul bullismo, con una piccola protagonista assolutamente eccezionale. Drammatico, Belgio2021. Durata 72 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una bambina si trova coinvolta in un grande conflitto interiore. Espandi ▽
Nora è al suo primo giorno di scuola e fa fatica a lasciare il padre. In una classe superiore c’è già il fratello Abel il quale però vuole che lei gli stia lontano. Il motivo c’è. Abel subisce le vessazioni da parte di un gruppetto di bulli e non vuole che la sorella si intrometta e neppure ne parli con il genitore. Lara Wendel, regista all’esordio nel lungometraggio, deve avere dei responsabili per il casting di grande qualità perché sono riusciti a scovare Maya Vanderbeque che ha sette anni ma sembra un’attrice navigata e più che efficace. La camera segue da vicino la ragazza nei suoi slanci così come nelle sue chiusure offrendoci più di un’occasione di riflessione. Ivi compresa quella sul fenomeno del bullismo in un aspetto che non sempre viene preso nella dovuta considerazione. Cioè quello delle cause di questo comportamento e di quali possono essere gli elementi che vi stanno alla base. Recensione ❯
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Tecniche di animazione sopraffine si uniscono a un racconto sofferto e al tempo stesso gioioso. Animazione, Francia, Spagna, Belgio2020. Durata 71 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film sull'atto del disegno, sul suo significato e sulla sua imperativa necessità. Espandi ▽
Febbraio 1939. I repubblicani spagnoli si dirigono in Francia per fuggire dalla dittatura di Franco. Il governo francese confina i rifugiati in campi di concentramento, dove si riesce a malapena a soddisfare il bisogno di igiene, acqua e cibo. E` in uno di questi campi che due uomini, separati dal filo spinato, diventeranno amici. Uno e` una guardia, e l'altro e` Josep Bartoli' (Barcellona 1910 - New York 1995), un illustratore che combatte il regime franchista. Recensione ❯
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Un pugno in faccia che colpisce lo spettatore e lo spinge con forza all'interno di una storia che non può lasciare indifferenti. Drammatico, Belgio, Romania, Messico2021. Durata 140 Minuti.
Il film è ispirata dalle storie terrificanti delle vittime del cartello della droga e delle loro famiglie, Espandi ▽
Ispirato a eventi reali, La civil rapisce con prepotenza lo spettatore e lo catapulta all’interno di una tragedia che ben presto assume la forma di un incubo: un viaggio intenso e travolgente, cui è impossibile rimanere indifferenti. Frutto di anni di ricerche da parte della regista, la vicenda narrata è una potente e vivida denuncia della tragica situazione in cui verte la città di San Fernando, martoriata dalla violenza dei cartelli. Un film che tiene lo spettatore incollato allo schermo grazie a una narrazione coinvolgente, in cui il ritmo procede a passo alterno: a momenti concitati e carichi di tensione seguono infatti scene più lente e dilatate, che lasciano maggiore spazio all’emotività dei personaggi e raccontano la lunga agonia cui è sottoposta la protagonista, che solo con il tempo e un’infinita dose di pazienza riesce a raccogliere informazioni sui rapitori della figlia. Un racconto di un’incredibile realtà e potenza, cui è impossibile rimanere indifferenti. Recensione ❯
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Una sinfonia visiva che parla agli occhi e al cuore, per ricordarci che l'umanità non è un dato di fatto ma un'eccezione. Animazione, Romania, Francia, Belgio2019. Durata 92 Minuti.
Marona, alla fine dei suoi giorni da cane, riflette sui momenti che ha amato incondizionatamente. Espandi ▽
Quando è nata, la sua mamma l'ha chiamata Nove, perché era la nona della cucciolata. Poi è stata Ana e felice, con l'acrobata Manol, per il tempo che è durata, e poi Sara per Istvan, al cantiere edile, e infine Marona per la piccola Solange, che la considerava la sua sorellina marrone. A tutti i suoi "umani" la cagnolina ha donato se stessa, imparando la loro lingua, obbedendo alle loro richieste, anche quando estenuanti o pericolose. È stata in una soffitta sotto le stelle e chiusa dentro un armadio, nel parco, nella spazzatura o nel traffico. A volte ha salvato loro la vita, altre ha sacrificato la sua perché loro potessero inseguire liberamente i loro sogni.
È una storia d'amore, e di quelle strazianti, La mia fantastica vita da cane. Per celebrare l'eccezionalità di questa piccola creatura, la regista rumena Anca Damian ha realizzato una sinfonia visiva che parla agli occhi e al cuore, e mitiga la tristezza del racconto ("la vita mi aveva insegnato che la felicità è una pausa dal dolore") con la meraviglia del tratto animato e del colore. Recensione ❯
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La technostar francese racconta il senso del suo mestiere, circondato dal gotha della musica elettronica. Documentario, Gran Bretagna, Belgio2021. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un ritratto intimo dell'uomo dietro la leggenda, del mito dietro la console. Espandi ▽
“Perché mi sono buttato nella house music? Forse mi sbaglio ma penso davvero sia perché ero un grande amante della musica. Amavo la disco, il reggae, la new wave, il punk, il soul. E l’house e la techno sono l’essenza di tutto ciò, messo insieme. La musica house era quella che stavo aspettando”. Con la semplicità che è dei grandi, il deejay Laurent Garnier, anzi la “technostar”, nella perfetta definizione di Georgia Taglietti, storica responsabile della comunicazione di Sónar, sintetizza in poche parole il significato di una figura musicale spesso misinterpretata, quando non sottovalutata. All’opposto della rockstar. Qui Garnier, il nome più grande e riconosciuto della French techno, si lascia seguire e intervistare e filmare in giro per il mondo. Partendo da casa sua, mentre un vecchio trattore nella campagna francese trasloca la sua collezione di dischi: cinquantacinquemila tra vinili e cd, calcolati in generi e metri lineari. Recensione ❯
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Quando nella comunità in cui vive Nikolai arriva Camille, ragazzina ribelle di quindici anni, lui la convince a scappare per andare a vivere insieme nella foresta. Espandi ▽
Nikolaï, che è stato abbandonato nella foresta e vive in un foyer per i giovani senza famiglia ha 16 anni ma sembra più maturo della sua età. Non lega con i compagni ma viene attratto dalla nuova arrivata Camille che è stata abbandonata alla nascita dalla madre e ha un padre che si è fatto una nuova famiglia. Lei ha abortito di recente ma avrebbe voluto tenere il bambino e Nikolaï comprende che ora con lei potrebbe avere il figlio che entrambi desiderano. Serge Mirzabekantz al suo primo lungometraggio mostra una sensibilità non comune sia nei confronti della materia trattata che dei suoi attori. Sono loro, insieme all’ambiente naturale, a riempire produttivamente le inquadrature di un film che, a parte un colpo di scena non poi così necessario nel sottofinale, riflette sulla genitorialità non lasciandosi però mai prevaricare dal contenuto. Il buio che talvolta invade lo schermo è sempre in attesa di una seppur tenue luce che ne attenui il rigore favorendo il percorso di due adolescenti che, seppur incoscientemente come direbbero gli adulti, sentono dentro di sé il bisogno di realizzare una genitorialità di cui loro non hanno potuto godere gli effetti come figli. Recensione ❯
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Un bel dramma famigliare in cui diverse generazioni di donne sperimentano il dolore dell'incomunicabilità. Drammatico, Spagna, Belgio2021. Durata 104 Minuti.
Due giovani ragazze stringono un forte legame che le aiuterà ad affrontare l'adolescenza. Espandi ▽
Esordio al lungometraggio della sceneggiatrice Clara Roquet, Libertad racconta con delicatezza e profondità i drammi familiari, le connessioni e le separazioni di un gruppo di donne intente a fare i conti con i muri invisibili innalzati dall’incomunicabilità. Teresa non riesce a comunicare con la madre Angela a causa dell’insorgere dell’Alzheimer; Nora non è in grado di esprimere a parole la sua frustrazione nei confronti di Teresa e Libertad si dedica a escogitare un piano di fuga per evitare il confronto con una madre verso cui porta un profondo rancore. Al tempo stesso, le barriere che separano le protagoniste del film non sono soltanto intergenerazionali: la distanza si esprime infatti anche attraverso la loro appartenenza a contesti sociali ed economici differenti. In questo film tutto al femminile, permeato da un continuo alternarsi di contatti e allontanamenti, il distacco diventa infine simbolo di cambiamento e rinascita: la nascita di due donne che, abbandonata l’adolescenza, porteranno per sempre con sé le connessioni e i silenzi del loro passato. Recensione ❯
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