Anno | 2021 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Gran Bretagna, Belgio |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Gabin Rivoire |
Attori | Laurent Garnier, Abd Al Malik, Mathieu Chedid, Carl Cox, Carl Craig Quentin Dupieux, Dave Haslam, Jack Lang, Derrick May, Thomas Roussel, Pedro Winter. |
Uscita | lunedì 10 gennaio 2022 |
Tag | Da vedere 2021 |
Distribuzione | Wanted |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,25 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 4 gennaio 2022
Un ritratto intimo dell'uomo dietro la leggenda, del mito dietro la console. In Italia al Box Office Laurent Garnier - Off the Record ha incassato 17,4 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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"Perché mi sono buttato nella house music? Forse mi sbaglio ma penso davvero sia perché ero un grande amante della musica. Amavo la disco, il reggae, la new wave, il punk, il soul. E l'house e la techno sono l'essenza di tutto ciò, messo insieme. La musica house era quella che stavo aspettando".
Con la semplicità che è dei grandi, il deejay Laurent Garnier, anzi la "technostar", nella perfetta definizione di Georgia Taglietti, storica responsabile della comunicazione di Sónar, sintetizza in poche parole il significato di una figura musicale spesso misinterpretata, quando non sottovalutata. All'opposto della rockstar.
Qui Garnier, il nome più grande e riconosciuto della French techno, si lascia seguire e intervistare e filmare in giro per il mondo. Partendo da casa sua, mentre un vecchio trattore nella campagna francese trasloca la sua collezione di dischi: cinquantacinquemila tra vinili e cd, calcolati in generi e metri lineari. È questa l'immagine chiave, semplice e geniale, che comunica immediatamente al grande pubblico, anche a quello che non ha mai frequentato un club, chi sia un deejay. Perché innanzitutto è un conoscitore ossessivo di musica, qualcuno che setaccia i negozi e le collezioni nell'illusione megalomane di abbracciare e possedere tutta la musica, senza steccati di epoche e generi. Di conoscerla, farla propria e di conseguenza condividerla con il proprio pubblico, reinventarla dal vivo con gli strumenti di remix, che spesso (e anche in questo caso) rimangono ferri del mestiere noti solo a chi li usa.
Il secondo fattore che il film mette splendidamente in luce è che la club culture, qualcosa di più di un movimento, è nata sulla spinta di tensioni pacifiste, utopiche, creative, egualitarie ed è principalmente questo, oltre ogni valutazione di critica musicale, che ha fatto il successo di fenomeni come il leggendario e pionieristico club Haçienda di Manchester, con il quale anche la storia di Garnier si intreccia, e dei rave, fino alla persistenza dei mega festival di elettronica dai numeri eloquenti.
La musica del futuro, da "I Feel Love" di Moroder e Donna Summer alla techno industriale di Detroit, fino ai Daft Punk e al gruppo della Ed Banger e all'ingresso nei teatri classici, conquista e continua a conquistare per gli stessi motivi pubblici anche molto diversi.
Mentre attorno a lui sfila praticamente tutto il mondo della house mondiale, Garnier porta generosamente nel film l'elemento autobiografico: nipote di giostrai ("se volevi ascoltare buona musica, dovevi andare alle fiere"), diplomato alla scuola alberghiera e al tempo stesso giovane dj insonne per un anno durante il periodo dell'odiato servizio militare, storico partner del Rex di Parigi, e amico di tanti colleghi a tutte le latitudini. Un'idea di mondo aperto e paritario che da sola indica che si tratta di molto di più di muoversi a ritmo, ai controlli di un mixer.
Ex membro dello staff dell'ambasciata francese di Londra, Laurent Garnier ha iniziato a far girare i piatti a Manchester, città chiave per l'evoluzione della musica acid house, alla fine degli anni 80. E, sì, ha suonato anche al leggendario Haçienda. Appassionato di musica e padrone di una mostruosa collezione di dischi, ha fuso nel suo lavoro di disc jockey e produttore tutte quelle che amava: dal [...] Vai alla recensione »
Bisogna attendere fino alla fine, ai titoli di coda per vedere che questo documentario è stato realizzato grazie anche a una campagna di crowdfunding su Kickstarter, fatto che racchiude un po' tutto il senso dell'operazione. Che non è solo, come ha dichiarato il regista, il giovane Gabin Rivoire, considerarla un'opera collettiva, a cui hanno partecipato tante personalità della scena musicale e non [...] Vai alla recensione »
Sperimentare, intuire, creare. Scovare nuove forme, sovvertire la tradizione, anticipare i tempi. Osare il cambiamento. Il sentimento che ha guidato per trent'anni Laurent Garnier facendolo diventare uno dei dj più apprezzati del mondo, se non addirittura il più grande, traspare con forza nell'efficace lavoro di sintesi realizzato da Gabin Rivoire. Il film del trentaseienne regista francese è un mix [...] Vai alla recensione »
La musica come movimento. La folla che si agita sotto la console, il dj che non smette mai di far ballare. Ma in Laurent Garnier: Off the Record non si resta solo dentro ai club. Le note attraversano i continenti, ci si sposta da Londra a Parigi, per arrivare a Chicago e Detroit. È il flusso della techno, raccontato da un protagonista d'eccezione: Laurent Garnier, autore di Unreasonable behaviour, [...] Vai alla recensione »