Anno | 2020 |
Genere | Documentario |
Durata | 62 minuti |
Regia di | Jacopo Quadri |
Tag | Da vedere 2020 |
MYmonetro | 4,00 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 16 febbraio 2021
Un ritratto di Ultima Capecchi, oggi 86enne, penultima figlia di una famiglia numerosissima che oggi vive sola vicino a Sovana, isolata nella campagna della Maremma.
ASSOLUTAMENTE SÌ
|
Ultima Capecchi è un'ottantaseienne maremmana che racconta la sua vita attraversando di fatto con la memoria gran parte del secolo scorso e rievocando vicende che sembrerebbero appartenere a una civiltà remota. Invece fanno parte di un passato recente di cui la donna ricorda anche i dettagli grazie ad una mente lucida e ad una vitalità che non l'abbandona nonostante lo scorrere degli anni.
Se si trattasse di una serie, invece che di un singolo film, potremmo dire che siamo di fronte ad uno spin off.
Perché Ultima, detta Ultimina, si era inserita, praticamente senza chiedere permesso, nelle riprese del precedente documentario di Jacopo Quadri Lorello e Brunello e il regista ha ritenuto che la sua personalità meritasse un ritratto totalmente dedicato. Quadri ci fa letteralmente 'incontrare' la sua protagonista tanto che alla fine si esce dalla proiezione con la convinzione di averla conosciuta direttamente. Perché la scelta di non nascondere la presenza di regista ed operatore (che non compaiono ma a cui Ultimina spesso si rivolge) rende tutto partecipativo. Il mondo che la donna ci descrive è fatto di maschi prevaricatori, unici a dettare legge in ambito familiare. Lo fa descrivendo suo padre ed il suocero, sottolineandone le differenze comportamentali ma anche accomunandoli nella prevaricazione sulle loro consorti. Quando descrive alcuni accadimenti dicendo di provare ancora un brivido nel rievocarli ci accorgiamo di quanto la sua consapevolezza di donna della generazione successiva le avesse già fornito strumenti in più a propria tutela. Ultima (il cui nome deriva dalla convinzione dei suoi genitori di avere fatto già abbastanza figli) non è, come accade in altri altrettanto importanti documentari, testimone di eventi storici particolari. È solo (ma non in senso riduttivo, anzi) testimone del suo tempo, del mutare delle dinamiche sociali, dei rapporti parentali con il telefono che sostituisce i sempre più rari incontri (siamo nel 2018 in epoca pre pandemia). Non è un caso che la telecamera la segua due volte nelle sue visite al cimitero dove parla con i defunti ma si lamenta dell'incuria dei vivi. Questa donna che, accompagnandosi con il bastone, compie un tragitto non breve per rendere omaggio a coloro non ci sono più si rivela abilissima nel farli rivivere in ricordi che non potrebbero essere più vividi e significativi di così.
Premiato al Trieste Film Festival 2021, Ultimina rievoca geografie emozionali antiche. A 86 anni Ultimina Capecchi, ultima di sette figli, rievoca al vicino di campagna, il cineasta Quadri, un passato duro, nella solitudine presente. «Sopravvivo perché sono animale, non donna». Fiera e lucida, genius loci maremmana, accompagna Quadri nelle montagne russe della memoria: «Vorrei che la bisnonna risorgesse, [...] Vai alla recensione »
Vi sta uno spazio all'interno del festival triestino che, anche in virtù della persona splendida cui è dedicato, abbiamo particolarmente a cuore. In più tale sezione ci regala sempre belle emozioni cinefile: quest'anno, giusto per citare alcune eccellenze, è stata la volta del documentario I tuffatori di Daniele Babbo e della nuova genialata di Rezza e Mastrella, l'irresistibile Samp.
È una forza della natura Ultimina, protagonista dell'omonimo documentario di Jacopo Quadri presentato al 32 Trieste Film Festival nella sezione Premio Corso Salani. Un fiume in piena, inarrestabile nel raccontarsi davanti alla videocamera, capace di colmare qualsiasi buco venga a crearsi da grande affabulatrice qual è, con un senso strepitoso e innato per lo storytelling.
Al telefono, con piglio e brio che non appartengono all'anagrafe che dichiara 86 anni, Ultimina (al secolo Capecchi) parla spiccia e pratica del da farsi di un (nuovo, ennesimo) giorno che si apre nel moto perpetuo che l'attende. Già in Lorello e Brunello, il documentario precedentemente raccolto da Jacopo Quadri in terra di Maremma, a Sovana (Grosseto), in un'opera di "silenzi" forte era la presenza [...] Vai alla recensione »
Ultimina l' avevano chiamata così perché pensavano che dei numerosi figli fosse l' ultima ma dopo, ride lei, ne è arrivata un' altra. Quei figli, come nelle fiabe, erano forza lavoro, servivano in campagna, a stare fuori con gli animali: «Chissà perché ci facevano se poi dovevamo faticare così» ricorda lei. Che ancora si sente pizzicare addosso la maglia ispida di lana, le calze lunghe che la dovevano [...] Vai alla recensione »