Anno | 2020 |
Genere | Horror, Thriller, |
Produzione | USA |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Aneesh Chaganty |
Attori | Sarah Paulson, Kiera Allen, Pat Healy, Erik Athavale, Sharon Bajer Bradley Sawatzky, Sara Sohn, BJ Harrison, Onalee Ames, Joanne Rodriguez, Ernie Foort, Cory Wojcik, Tony Revolori. |
Uscita | giovedì 10 giugno 2021 |
Tag | Da vedere 2020 |
Distribuzione | Lucky Red, Universal Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,14 su 15 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 10 giugno 2021
La dura decisioni di una madre dipende da un oscuro segreto. In Italia al Box Office Run ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 244 mila euro e 100 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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La giovane Chloe affronta con caparbietà le difficoltà che la vita le ha messo davanti. È su una sedia a rotelle, ha problemi cardiaci e soffre anche di asma e diabete. Le è di molto aiuto la presenza della mamma, Diana, che ha dedicato tutta la sua vita a lei: cura la sua istruzione, le fa da mangiare e pensa a tutte le medicine, tante, che la ragazza deve prendere. Nell'ottica positiva che caratterizza il suo approccio alla vita, Chloe attende con ansia la risposta del college alla sua richiesta di iscrizione. La risposta però tarda ad arrivare. A parte questo, tutto sembra andare alla perfezione nel ménage familiare. Solo che, insospettita da un nuovo medicinale che deve prendere, Chloe comincia a svolgere indagini, arrivando via via a svelare una verità del tutto imprevista con cui fare i conti.
La situazione presentata è semplice e lo sviluppo della trama, che rilascia un po' alla volta i suoi elementi di inquietudine, è lineare e nitido. Non ci sono grosse sorprese, dal punto di vista narrativo, ma quelle che ci sono vengono ben giocate.
Al centro, la caratterizzazione dei due personaggi protagonisti che lasciano poco spazio a quelli di contorno e si prendono interamente la scena quali espressioni di un gioco contorto e malsano nel quale il rapporto tra madre e figlia, che inizialmente sembra simbiotico e perfetto, si rivela disfunzionale e perverso. Il desiderio di accudire necessita qualcuno che ne abbia bisogno: nel rappresentare in modo estremo questo semplice fatto il film occupa con sapienza territori psicologici simili a quelli di Misery non deve morire. Che l'analogia sia consapevole è evidente: uno dei personaggi secondari, la farmacista, si chiama Kathy Bates, come l'attrice che grazie a Misery vinse l'Oscar.
Il gioco psicologico - un classico gioco tra gatto e topo - è reso efficace anche dall'ottima prova delle due attrici protagoniste. L'esperta Sarah Paulson dà convinzione e, almeno per gran parte del film, misura al suo ritratto di madre appassionata e dedita alla figlia, risultando anche convincente quando la deriva psicopatica prende maggiormente piede.
La giovane Kiera Allen è se possibile ancora più brava e trova accenti assai credibili e drammatici nel ruolo della figlia di fronte a una realtà sempre più terribile. Kiera Allen è all'esordio nel lungometraggio e quindi la sua prova è ancora più significativa. Prima di questo film era solo comparsa nel cortometraggio Ethan & Skye (2014), nel quale aveva tracciato con notevole bravura un altro ritratto di adolescente alle prese con una situazione familiare problematica.
Il film richiede molto alla sospensione dell'incredulità e certe svolte narrative sono un po' forzate, ma riesce a costruire una crescente ed efficace tensione e va dritto al punto senza perdite di tempo o cali di ritmo, mostrando con particolare pathos le difficoltà e l'incrollabile determinazione della giovane protagonista.
Per una volta è azzeccato anche il sottofinale, significativo nei toni e nella morale. Aneesh Chaganty dirige con sensibilità trovando i giusti toni per una narrazione asciutta e tagliente, immergendo il film in un clima autunnale grazie anche alla precisa e livida fotografia di Hillary Spera.
Run è il nuovo horror firmato da Annesh Chaganty, il talentuoso regista autore del sorprendente Searching. Il film che annovera nel cast Sarah Paulson, è tutto incentrato su un rapporto malato madre-figlia.
Nel cast a fianco all'affermata Sarah Paulson, troviamo la giovane Kiera Allen all'esordio cinematografico dopo l'apparizione in un corto del 2014, Ethan & Skye. Studentessa di scrittura creativa alla Columbia University, la Allen è un talento da tenere d'occhio.
Run mette in scena lo strano rapporto, dai contorni misteriosi, tra Diane e Chloe Sherman, rispettivamente, madre e figlia. Una interpretata da Sarah Paulson e l'altra appunto da Kiera Allen. La giovane attrice, nonostante la sua inesperienza è stata scelta per interpretare una ragazza costretta sulla sedia a rotelle, ma non frenata dalla sua disabilità. Tanto che a un certo punto comincia a farsi delle domande sulla madre che sembra aver consacrato la sua vita ad accudire la figlia, ma che in realtà potrebbe nascondere un segreto. Insieme vivono in una bella casa, ma isolata, lontana da tutto e soprattutto dalle altre persone. Quando il conflitto emerge, la stessa casa sembra diventata una tetra prigione. In fondo il film è tutto qui, nel confronto tra una madre e una figlia e nell'ambiguità della storia per cui non si comprende fino all'ultimo chi dei due personaggi abbia realmente dei problemi.
Il film rappresenta una sfida interessante sul fronte della regia, perché a firmarlo è Aneesh Chaganty, che già aveva stupito tutti grazie al successo nel 2018 di Searching, il suo lungo d'esordio capace di incassare oltre 75 milioni a fronte di un costo inferiore al milione di dollari. Ancora una volta al fianco di Chaganty nello scrivere la sceneggiatura troviamo Sev Ohanian, che co-firmava con lui il precedente film.
Il capitolo Sarah Paulson è certamente il più succulento del film, visto che oramai la si può considerare una delle grandi regine dell'horror moderno dopo il successo ottenuto con la sua partecipazione alla serie American Horror Story condita anche da cinque candidature agli Emmy. E nonostante la sua esperienza in questo genere di storie, la Paulson ha spiegato che per calarsi nella parte ha studiato il film Carrie (tratto dal celebre romanzo di Stephen King e firmato da Brian De Palma) e l'interpretazione di Piper Laurie nei panni di Margaret White, la madre oppressiva di Sissy Spacek. A completare il quadro la descrizione che l'attrice molto esperta ha dato della partecipazione al film della collega alle prime armi, dicendo che per lei ogni giorno sul set "era come se fosse sempre la mattina di Natale". Splendido.
Run rappresenta un’opera da vedere, consigliabile agli amanti dell’horror e più in generale a coloro che amano fare i conti con un buon carico di suspense durante la visione di un film che in questo caso risulta più che scorrevole. L’importante è guardare il film giudicando meno i singoli dettagli e dando più peso all’insieme, prendendolo per ciò [...] Vai alla recensione »
Run rappresenta un’opera da vedere, consigliabile agli amanti dell’horror e più in generale a coloro che amano fare i conti con un buon carico di suspense durante la visione di un film che in questo caso risulta più che scorrevole. L’importante è guardare il film giudicando meno i singoli dettagli e dando più peso all’insieme, prendendolo per ciò [...] Vai alla recensione »
Il pretesto è molto classico: un thriller ambientato in una casa isolata con due soli personaggi, una madre e una figlia. La prima, Diane, riversa tutte le sue energie nella cura della seconda, Chloe, che è costretta su una sedia a rotelle e, fin dalla nascita, è affetta da diverse patologie. Ora la ragazza ha però compiuto 17 anni e guarda alla possibilità di lasciare casa per andare al college, ma [...] Vai alla recensione »
Run non è un film sorprendente ma racconta bene il groviglio di ossessione e istinto materno che può rendere l'accudimento un processo delirante. Aggiungendo caratteristiche peculiari a quelle che sono dinamiche cinematografiche rodate, il film mette in scena infatti un caso di deriva psichiatrica dell'amore genitoriale. Diane Sherman (Sarah Paulson) è la protettiva madre single di Chloe (Kiera Allen), [...] Vai alla recensione »
Il thriller psicologico di ambientazione familiare è, da sempre, uno dei cavalli di battaglia del cinema americano. Titoli ormai diventati di culto come "Stepfather: Il Patrigno" (1989) ci hanno insegnato come le mura domestiche possano essere il luogo più pericoloso del mondo. "Run", diretto da Aneesh Chaganty, torna ad esplorare questo territorio in modo piuttosto classico descrivendo l'amore morboso [...] Vai alla recensione »
Diciamo che sei cresciuta con parecchi disturbi e disabilità debitamente diagnosticate, che vanno dall'aritmia all'emocromatosi alla paralisi parziale. Sei su una sedia a rotelle e hai un numero preciso di pillole da prendere tutti i giorni. Per fortuna, tua madre ha sotto controllo tutti i tuoi farmaci e i trattamenti che devi seguire, oltre a farti homeschooling quotidianamente.
Il thriller psicologico si colora di sfumature horror in Run, secondo film da regista dell'americano di origini indiane Aneesh Chaganty (il primo fu il thriller Searching, presentato al Sundance Film Festival nel 2018). Un film che prende due attrici, Sarah Paulson e l'esordiente Kiera Allen, e costruisce loro intorno un dramma familiare che assume sempre più i toni dell'incubo, tra isolamento e paranoia. [...] Vai alla recensione »
Dopo il giallo sulla scomparsa di una figlia la cui reale identità social risultava sconcertante per il padre investigatore amatoriale (Searching, 2018), questo regista genietto di origini indiane appena trentenne, realizza robusto thriller con madre accudente e figlia affetta da asma, paralisi degli arti inferiori, diabete e aritmia. Le due vivono in armonia da sempre.
Che thriller psicologico interessante, gioca-to su quanto possa essere deviante l'amore di una madre. È ciò che scopre Chloe, una ragazza costretta sulla sedia a rotelle e cresciuta, fin dalla nascita, da mamma Diane che l'ha completamente isolata dal resto del mondo. Quando la giovane inizierà a farsi delle domande, scoprirà segreti sconvolgenti. Horror tra le mura domestiche, ma generato da chi dovrebbe [...] Vai alla recensione »
Ogni mattina la diciassettenne Chloe Sherman sa che dovrà alzarsi dal letto, montare sulla sedia a rotelle e replicare una lunga serie di preparativi. Uscita dal bagno, dopo aver preso la solita pletora di pillole, scenderà al piano di sotto tramite il montascale e lì consumerà una controllatissima colazione con sua madre, Diane Sherman. Le due abitano in una casa isolata, felici e unite.
È sempre più difficile fare un film come Run, perché è sempre più difficile raccontare di qualcuno tagliato fuori dalle comunicazioni con il mondo esterno e dalle informazioni su di esso. Ci prova (e ci riesce, almeno per 18 anni) la mamma di questo film in cui una ragazza piena di problemi fisici, sulla sedia a rotelle, massacrata a livello epidermico e gastroenterologico, spera di essere presa al [...] Vai alla recensione »
Una madre, Diane, interpretata da Sarah Paulson, e sua figlia Chloe (Kiera Allen), vivono un rapporto a due particolarmente intenso. Bambina nata prematura, costretta su una sedia a rotelle e affetta da varie patologie che le hanno precluso la stessa vita spensierata dei suoi coetanei, Chloe è una ragazza intelligente e piena di risorse. Quando è il momento di spiccare il volo e lasciare la casa [...] Vai alla recensione »
Quando una pellicola decide di utilizzare come titolo un termine che può condensare in sé svariati significati, spesso e volentieri è meglio tenersi alla larga da essa; o per lo meno non scapicollarsi per andarla a vedere nell'immediato. Il verbo "Run" può stare a significare, tra le altre accezioni: correre, fuggire, candidarsi, essere abile, divenire, mantenersi.
La depravazione ha mai avuto un volto dolce come quello di Sarah Paulson? Nel thriller un po' artificioso di Aneesh Chaganty, Paulson (Ratched) interpreta Diane, crocerossina forzata che accudisce un'unica paziente: la figlia adolescente Chloe (l'ottima Kiera Allen, al debutto, che come il suo personaggio è costretta sulla sedia a rotelle). Bimba prematura a malapena sopravvissuta al parto e con una [...] Vai alla recensione »
Non mettiamo l'avviso di spoiler, perché il "segreto" di Run non è più un segreto già dopo il trailer o dopo i primi cinque minuti di film: la cara vecchia sindrome di Münchhausen per procura, classico di tanti thriller basati sull'accudimento letale, ha molto a che vedere con il legame viscerale tra Diane e sua figlia Chloe, diciassettenne affetta da un complicato puzzle di patologie (paraplegia, [...] Vai alla recensione »