Run Hide Fight

Film 2020 | Azione

Regia di Kyle Rankin. Un film con Thomas Jane, Radha Mitchell, Isabel May, Eli Brown, Olly Sholotan. Cast completo Genere Azione - USA, 2020, - MYmonetro 1,76 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 13 maggio 2021

Una ragazza si ritrova a essere coinvolta in un attentanto a scuola per sopravvivere dovrà utilizzare le tecniche imparate dal padre.

Consigliato assolutamente no!
1,76/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA 1,79
PUBBLICO 1,50
CONSIGLIATO NO
Un action movie alla Die Hard con al centro una giovane eroina e qualche implausibilità di troppo.
Recensione di Paola Casella
giovedì 13 maggio 2021
Recensione di Paola Casella
giovedì 13 maggio 2021

Zoe Hull ha 17 anni ed è in guerra con il mondo. La madre è morta dopo una lunga malattia e il padre, veterano dell'esercito, insegna a sua figlia a cacciare, ma la invita anche ad affrontare quella rabbia interiore che condizione ogni suo gesto. Quando però nel liceo che la ragazza frequenta entrano quattro studenti armati e intenzionati a fare una strage il training da combattente di Zoe e la sua rabbia esistenziale torneranno utili, non solo a lei ma anche ai suoi compagni e ai suoi insegnanti.

Run Hide Fight appartiene al genere action che vede un eroe rinunciare a mettersi in salvo per compiere gesti di estremo altruismo, di cui è esempio archetipale la saga di Duri a morire.

La novità è che qui l'eroe è una ragazza che ha imparato l'arte del combattimento e non vede l'ora di usarla anche per esorcizzare i propri demoni e superare un lutto che ha vissuto come un'estrema ingiustizia. Il problema del film, come di altri dello stesso genere, è la vendicatività portata all'eccesso, e la difesa del diritto quintessenzialmente americano di servirsi delle armi (nel film si fa cenno alla facilità con cui negli Stati Uniti è facile procurarsele) per farsi giustizia da soli.

Se da un lato la regia delle scene d'azione è efficace e coinvolgente, dall'altro le implausibilità sulla resistenza fisica della protagonista e sulle iniziative da lei prese diventa sempre crescente. Soprattutto, l'interventismo di Zoe sembra rendere del tutto inutile lo spiegamento delle forze di polizia che circondano la scuola dove gli studenti sono presi in ostaggio. Anche la rappresentazione mediatica dell'evento, che viaggia più attraverso i social che attraverso i canali tradizionali di informazione (in sé è un particolare credibile), è gestita in modo assai poco realistico.

Più interessante è la rappresentazione di una cittadina, e una generazione, sempre sul punto di esplodere, tracimante una rabbia repressa e incontenibile destinata a trovare uno sfogo violento e incendiario. Anche la ricerca spasmodica di un pubblico e di una fama social da parte dei giovani attentatori è un buon tema che, esplorato con maggior cura e competenza, avrebbe potuto rendere questa storia molto adatta ai nostri tempi. Purtroppo però la superficialità nel tratteggio dei personaggi e la gratuità della violenza giustizialista azzoppano la storia e le tolgono, oltre alla credibilità, anche il gusto del piacere colpevole.

L'esordiente Isabel May ricorda Jennifer Lawrence e la presenza di Thomas Jane nel ruolo di suo padre, di Rada Mitchell in quelli della madre e di Treat Williams come capo della polizia locale collocano il cast su un livello di media riconoscibilità da B-movie: non ci sarebbe niente di male, se il regista e sceneggiatore Kyle Rankin facesse un uso più originale e meno stereotipato dei codici del genere, e sfruttasse meglio le potenzialità di quella nicchia cinematografica.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 20 marzo 2023
Giordano Ricci

UN FILM SCHIFOSO ASSURDO E L'EROINA È SEMPRE DEL SOLITO TIPO EROE O EROINA SEMPRE UNO SCHIFO DEI FILM AMERICANI NON SI PUÒ FATE UN FINALE COSÌ VIOLENTO FINALE SCHIFOSO FILM CHE INDUCE ALLA VIOLENZA IL FINALE È ORRIBILE COME TUTTO IL FILM FALSO

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 22 giugno 2021
Rocco Moccagatta
Film TV

Run Hide Fight. Cioè "scappa, nasconditi, combatti". Che è quanto suggeriscono i protocolli di sicurezza Usa in caso di sparatorie in licei e campus universitari. Zoe Hull si concentra soprattutto sull'ultimo, Fight, forte di un addestramento paramilitare ricevuto dal padre veterano, quando quattro studenti irrompono nella caffetteria della scuola, prendendo ostaggi e iniziando esecuzioni sommarie. [...] Vai alla recensione »

venerdì 11 settembre 2020
Enrico Danesi
Giornale di Brescia

In principio sembra un teen-movie drammatico ambientato nella provincia americana, su una ragazza che ha rapporti difficili con il padre, veterano di qualche guerra e fresco vedovo; poi, per un brevissimo momento, fa pensare a «Elephant» di Gus Van Sant, sulla strage scolastica di Columbine; infine «Run Hide Fight» (Corri, nasconditi, combatti) di Kyle Rankin, presentato ieri Fuori Concorso, svela [...] Vai alla recensione »

venerdì 11 settembre 2020
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Finisce in un massacro anche l'assalto di quattro studenti alla propria scuola, quando un'irruzione con un furgoncino sventra la mensa dove molti studenti stanno mangiando. Zoe, una ragazza che va a caccia col papà, riesce a evitare la prima sparatoria e restando dentro l'edificio inizia la sua personale controffensiva. «Run Hide Fight» (Fuggi, nasconditi, combatti) dello statunitense Kyle Rankin s'imposses [...] Vai alla recensione »

venerdì 11 settembre 2020
Enrico Azzano
Quinlan

Partiamo dalla fine. O dall'inizio, con la circolarità telefonata e un bivio morale che prevede una sola possibile scelta, ovviamente destrorsa, reazionaria, con la solita giustizia fatta in casa. Andrebbe anche bene, se tra inizio e fine ci fosse un film realmente muscolare, anche spietato, se Run Hide Fight non sembrasse come i numerosi Twister di serie B.

venerdì 11 settembre 2020
Alessandro Cinquegrani
Filmcronache

Una ragazzina diciottenne ha da poco perso la madre, ed è piena di rabbia e di rancore. Quando va a scuola si trova nel bel mezzo di una strage e di un sequestro in cui alcuni suoi coetanei senza scrupoli tengono sotto scacco l'intero istituto. Nonostante abbia la possibilità di scappare, decide di restare dentro per salvare i compagni e finisce per uccidere uno a uno tutti i sequestratori.

giovedì 10 settembre 2020
Gian Luca Pisacane
La Rivista del Cinematografo

"Un problema facile da ignorare come un elefante in soggiorno". Il richiamo era al terrorismo irlandese, contenuto nel film per la televisione Elephant di Alan Clarke del 1989. Nel 2003 Gus Van Sant si è ispirato a questa massima per dare il titolo a una delle sue storie più riuscite. Elephant, appunto. In realtà il regista faceva riferimento anche a un proverbio buddista: dei ciechi toccano un pachiderma [...] Vai alla recensione »

giovedì 10 settembre 2020
Carlo Valeri
Sentieri Selvaggi

Cosa sarebbe successo se alla Columbine High School o a Parkland gli attentatori si fossero imbattuti nell'equivalente femminile di Bruce Willis in Die Hard? Se lo immagina Kyle Rankin, 47 anni e regista di gavetta tra tv e cinema di genere, in questo Run Hide Fight da lui stesso scritto nel 2017 per rappresentare (e forse esorcizzare) il trauma delle sparatorie di massa.

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