Uno sceriffo in pensione e sua moglie, addolorati per la morte del figlio, si mettono alla ricerca del loro unico nipote. Da giovedì 29 luglio al cinema.
di Simone Emiliani
Inizio anni '60 Qualche anno dopo la morte del figlio, lo sceriffo in pensione George Blackledge e sua moglie Margaret lasciano il loro ranch nel Montana per riportare a casa il nipotino di tre anni. Lorna, la loro nuora, si è infatti risposata con Donnie Weboy e, da un giorno all'altro, si è trasferita con il bambino a Gladstone, nel Dakota, a casa della famiglia del marito capeggiata dalla perfida matriarca Blanche che non ha nessuna intenzione di lasciare andar via il ragazzino. George e Margaret vengono prima minacciati con le parole poi con i fatti. Non hanno così altra scelta di battersi con tutte le loro forze pur di raggiungere il loro obiettivo.
Tratto dal romanzo di Larry Watson, pubblicato nel 2013, Uno di noi porta sullo schermo l'immagine di un'America amara e disillusa segnata dall'omicidio di Kennedy e che guarda alla compattezza di "Il buio oltre la siepe" nel modo in cui sono filmati l'intolleranza e (molto parzialmente) i traumi dell'infanzia.
Rispetto al libro, ambientato nel 1951, l'azione viene spostata circa dieci anni più tardi. Comincia come un melodramma che alimenta i contrasti familiari proprio come nel secondo film diretto da Thomas Bezucha che è anche quello più famoso, La neve nel cuore.