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Ultimo aggiornamento mercoledì 19 febbraio 2020
Nuovo adattamento del romanzo di Jack London, storia dell'affermazione di un cane nel mondo ferino dei cercatori d'oro. In Italia al Box Office Il richiamo della foresta ha incassato 1,1 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
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In California, a fine '800, il grosso cane Buck vive nella fattoria di un giudice. Rapito per essere venduto come cane da slitta per i cercatori d'oro del Klondike, Buck si ritrova in Alaska, rinchiuso in gabbia e addestrato alla legge del bastone. Acquistato da un francese che consegna la posta negli avamposti dei cercatori d'oro, entra in una muta di cani e in poco tempo, coraggioso e possente, ne diventa il capo. Quando però il postino perde il lavoro, viene acquistato da un feroce viaggiatore in cerca di fortuna. Salvato dall'eremita John Thornton, Buck trova finalmente un amico con il quale spingersi nelle profondità delle terre selvagge. Qui sentirà sempre più forte Il richiamo della foresta e si unirà a un branco di lupi, senza però dimenticherà l'affetto per il suo anziano padrone.
Nuovo adattamento dell'omonimo romanzo di Jack London, che accentua l'elemento di formazione presente in parte nel testo originale e trasforma il cane Buck in un simbolo di fierezza e riconoscenza.
Prodotto dalla Twentieth Century Fox, da poco acquisita dalla Disney, scritto da Michael Green (autore di script ben più complessi, come quello di Blade Runner 2049) e diretto da Chris Sanders, già regista di Dragon Trainer e qui decisamente meno abile nel gestire il tema del rapporto fra uomo e animale, Il richiamo della foresta è il frutto di un'operazione prettamente commerciale: a suo modo efficace, inevitabilmente modesta.
L'adattamento del romanzo di London è improntato a una normalizzazione dei suoi passaggi più controversi: la violenza su Buck della «legge della zanna bianca e del bastone» è solamente accennata e mai mostrata; l'istinto animale del cane non è quasi mai anche un istinto di morte; il personaggio del postino volenteroso e ritardatario (interpretato da Omar Sy) è inventato e porta il racconto sui binari dell'avventura sentimentale; John Thornton non è un cercatore d'oro come tutti i maschi adulti dello Yukon a fine '800, ma un eremita che nel finale diventa un solitario idealista alla Thoreau al quale Harrison Ford cerca di dare la monumentalità tragica dei personaggi di London.
Soprattutto, Il richiamo della foresta a cui il cane mezzo lupo aderisce per natura non è nel film una metafora del darwinismo sociale caro al neonato capitalismo americano (secondo un'interpretazione diffusa dell'opera di London), ma una più ampia adesione a uno stato di natura nel quale predominano in forma disinteressata istinti e sentimenti come coraggio, affetto, riconoscenza, predominio. Una normalizzazione dei temi londoniani ribadita anche dalla rappresentazione da operetta del cattivo di turno (l'esploratore dandy interpretato da Dan Stevens), che ripropone l'opposizione manichea tra bene e male anche ai confini della civiltà.
Questa nuova versione di Il richiamo della foresta rafforza l'immagine di Buck in quanto eroe letterario per eccellenza, fiero, coraggioso, destinato a diventare il leader del proprio gruppo; eppure nella sua lotta per la sopravvivenza fra inverni rigidi e uomini malvagi non c'è nulla di drammatico ed epico, nulla della disumanizzazione di un'umanità più selvaggia del mondo animale.
Colpa non solo dell'operazione di riscrittura, ma anche della componente visiva del film, che ricorrendo a dosi massicce e non propriamente raffinate di CGI (per i movimenti più complessi del cane o per i momenti più spettacolari del racconto, tra laghi ghiacciati, valanghe e torrenti in piena) trasforma un immaginario saturo di fatica, dolore e animalità ferina in una superficie digitale inconsistente e innaturale.
La nuova versione cinematografica de Il richiamo della foresta diretta da Chris Sanders è il quarto adattamento per il grande schermo del classico di Jack London (che vanta alcune trasposizioni televisive e persino una versione anime giapponese prodotta dalla Toei Animation negli anni 80) e viene considerato anche come il remake del film del 1935 con Clark Gable. Sulla falsa riga di quell'adattamento, anche stavolta il ruolo di John Thornton è più rilevante che nel romanzo originale anche se, a differenza del '35, la storia dell'arrivo di Buck nello Yukon è raccontata e fedelmente ripresa dal libro. Tuttavia, gran parte della trama ruota più attorno al rapporto tra l'uomo e Buck che non al solo cane, trasformando di fatto il testo di London nella base di quello che è a tutti gli effetti un buddy movie uomo-animale che non disdegna l'inserimento di una pennellata di tenerezza qua e là.
Il richiamo della foresta di Sanders - già regista del primo Dragon Trainer e qui all'esordio assoluto con un film (prevalentemente) live-action - è la storia dell'amicizia tra Buck e il vecchio John e, come dice Harrison Ford stesso nel trailer, il racconto dell'avventura più importante delle loro vite.
Il protagonista a quattro zampe è stato rielaborato in CGI per avere un'espressività fuori dal comune e (quasi) tutti gli altri animali che si vedono nel film sono stati ricreati al computer, trasformandolo in una produzione a tecnica mista, parzialmente animata e parzialmente in carne e ossa.
Il cast vede Harrison Ford nel ruolo del protagonista, John Thornton, ma non è solo: gli fanno compagnia l'attore inglese Dan Stevens (vecchia conoscenza del pubblico di Downton Abbey e non solo), il semi-ubiquo Omar Sy (che, dopo Quasi amici, sta conoscendo un enorme successo internazionale ed è diventato l'attore francese più richiesto del pianeta, Hollywood compresa), la lanciatissima Karen Gillan e l'esperto lupo di mare Bradley Whitford, che al momento sta vivendo una seconda giovinezza grazie soprattutto alla performance in Scappa - Get Out di Jordan Peele.
IL RICHIAMO DELLA FORESTA disponibile in DVD o BluRay |
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E' un film uscito quest'anno ed un'altra trasposizione cinematografica (una dele più note è del 1972: regia di Ken Annakin e con Charlton Heston) dal romanzo di Jack London, con effetti speciali entusiasmanti da un punto di vista visivo. Il protagonista è Buck un incrocio tra un San Bernardo e un Pastore scozzese che però è interamente CGI, cioé [...] Vai alla recensione »
"The Call of the Wild"(Chris Sanders, sceneggiatura di Michael Green, dal classico romanzo omonimo di Jack London, del 1903)parla del cane Buck, cane lupo dal bel pelo e dalla vivace intelligenza, che viveva nella residenza di un giudice, dapprima rapito e venduto ai cercatori d'oro in Alaska e diventato capo-branco di un"branco"di cani che distriubuiscono la posta [...] Vai alla recensione »
Nulla di innovativo, trama abbastanza scontata, ma godevole. Simpatico e bei paesaggi. Molta, forse troppa, animazione, ma bisogna dire che col cane disegnato in quella maniera, MOLTO espressivo stile cartone animato, il risultato è decisamente meglio dell'inespressivo Re Leone. Anche Ford, finalmente da vero vecchietto, fa la sua figura.
Primo adattamento cinematografico importante del romanzo dopo tanti anni, questo film sembra avere tutte le carte in regola per diventare un grande classico del futuro. Il richiamo della foresta risulta un film estremamente evocativo, che non si risparmia dal mettere in mostra scenari da brividi. Non è un film estremamente avvincente, ma è molto coinvolgente dal punto di vista emotivo [...] Vai alla recensione »
Questa è la storia di un cagnone, Buck, che si trova a dover cambiare dimore e padroni con una certa frequenza. Ogni tappa, con le sue difficoltà di natura materiale e caratteriale, aggiunge al suo bagaglio un pezzettino in più di autoconsapevolezza e contribuisce a quello che sarà il suo pieno sviluppo. In una sorta di tragitto alla rovescia, partendo da una pacifica esistenza [...] Vai alla recensione »
Ispirandosi al romanzo di Jack London, Chris Sanders mette in scena una storia bella e vivace, con un tono leggero adatto un po' a tutti. Bella la scenografia e la fotografia che danno molto brio ad ogni scena, cosa che non posso dire riguardo gli effetti speciali. Questi ultimi sono molto evidenti, soprattutto su Buck, rendendolo poco naturale e troppo umanizzato, cosa che fortunatamente [...] Vai alla recensione »
Sanders è un regista di film di animazione e la sua trasposizione cinematografica del grande romanzo di London è un mix tra Scooby doo e torna a casa Lassie con una bellissima fotografia ovviamente computerizzata e una trama da libro cuore che tradisce la forza immaginifica e la potenza evocativa e al contempo realistica del libro. E’ un filmetto per i bambini di oggi con la presenza [...] Vai alla recensione »
Sarò breve, premettendo che il parere è personale. Un film preso da un romanzo di Jack London, non avrebbe dovuto avere in pellicola animali realizzati con tecnologia digitale, la quale perde di naturalità.
Dal classico letterario di Jack London, la storia di Buck, un cane dal cuore d'oro, la cui tranquilla vita domestica viene sconvolta quando viene improvvisamente portato via dalla sua casa in California e trapiantato nella natura selvaggia in Alaska. Remake del vecchio film uscito nel 1972 scritto e sceneggiato dallo stesso Jack London e interpretato allora dal giovanissimo Charlton Heston, [...] Vai alla recensione »
Adattamento al romanzo di Jack London. Il film regala emozioni dall’ inizio alla fine. Consigliato a tutti. Molto bella la fotografia, belli e realistici gli effetti speciali. Harrison Ford è un amico fidato. Azione, avventura e fiducia valori da riscoprire. Buona visione
Non consigliato ad adulti e a ragazzi. I primi perché, semmai avessero letto ed amato Il richiamo della foresta potrebbero passare un tempo amaro, come l'ho passato io, nel vedere questo film, e i secondi, semmai volessero leggerlo, potrebbero pensare che hanno un tempo miglore per leggere altro. Certo, il tutto se adulti e ragazzi amano il messaggio eroico, vitalista, naturista, [...] Vai alla recensione »
Forse è un segno dei tempi che Harrison Ford condivida lo schermo con un cane realizzato in digitale. Perché usarne uno vero, quando un computer può assicurarsi che un cucciolo pixelato si esibisca secondo le regole del sindacato degli attori e non assecondando la sua vera natura? Potete sentire le voci dei futuri cineasti, sulle colline di Hollywood: "Voglio più sensibilità negli occhi!" o "Fatelo [...] Vai alla recensione »
Guai a tradire l'originale, nella recente ondata di film Disney2 (remake Disney di classici Disney, in una coazione a ripetere che tra live action, CGI, motion capture e compagnia bella aggiorna l'emozione fanciullesca al presente tecnologico): prova ne siano, per esempio, gli incassi prepotenti di Il re leone (2019) che con pedissequa cura replicava il cartone del 1994.
Distribuito da Walt Disney Italia e da 20th Century Fox, arriva al cinema "Il richiamo della foresta", un film che permette all'immortale storia narrata da Jack London nell'omonimo romanzo di raggiungere una nuova generazione. Come nel libro, si tratta di un viaggio epico ed emozionante ambientato nel Nordamerica di fine Ottocento. Buck è un cane di grande taglia il cui proprietario, giudice di una [...] Vai alla recensione »
Continua la tradizione gloriosa, tutta italiana, dei film comici slegati da qualsivoglia realtà (per memoria, e per chi non c'era: Leonardo Pieraccioni ambientava le sue redditizie commedie in leggiadri paeselli con tetti di tegole dove nessuno aveva osato installare neanche un'antenna tv). Unico contatto con il mondo che abbiamo attorno, in "La mia banda suona il pop": la nostalgia per gli anni 80 [...] Vai alla recensione »
È del lontano 1903 il romanzo di Jack London «Il richiamo della foresta», al di là di tesi ideologiche di taglio darwiniano, ancora di incisiva ed epica vivezza tra spericolatezze di avventura fantastica, con il cane Buck che per colpa degli uomini che non lo comprendono nella sua vicinanza al genere umano, torna lupo accanto al «suo fratello selvatico».
Un viaggio verso terre selvagge, inesplorate, un'avventura che da più di cent'anni lascia intere generazioni col fiato sospeso, passando dalla carta al grande schermo, dal live-action all'animazione. Il richiamo della foresta di Jack London è stato pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1904, seguito due anni dopo da Zanna Bianca, ed è uno dei classici della letteratura per ragazzi più [...] Vai alla recensione »
Dal muto a oggi serie tv comprese sono una quindicina i titoli su Buck, il generoso incrocio di pastore scozzese e sanbernardo che Jack London elesse a emblema di un ribaltamento della civiltà nella barbarie dell'uomo. Per London il "richiamo" fu giudizio sul mondo e fedeltà alla natura. Qui è fedele il rapporto con un Thorton rivestito abilmente dal saggio Ford/Indiana Jones.
«Cercansi cani forti». La corsa all'oro è nel suo pieno e il Klondike è la meta di avventurieri e disperati. Servono però quattro zampe robuste che possano trainare le slitte. Un delinquente della California legge l'annuncio su un giornale e mette a punto il rapimento di Buck, corpulento e impetuoso cane del giudice della città. Viziato ed esuberante, il quadrupede, incrocio tra un pastore scozzese [...] Vai alla recensione »
Anche se non c'è un papà uguale a un altro, c'è uno sfuggente sottogenere cinematografico che potremmo definire dad movie. È più una sensazione che un organico insieme di luoghi comuni, ma di solito il dad movie si concentra su qualcosa che gli stereotipi vogliono maschile (come lo sport o in generale le attività all'aria aperta) inserito in una narrazione emotivamente altisonante e con un protagonista [...] Vai alla recensione »
Buck, un meticcio incrociato tra un sanbernardo e un pastore, viene rapito per diventare un cane da slitta destinato ai cercatori d' oro. Tra vittorie e difficoltà la sua vita sarà faticosa finché non sentirà... il richiamo della foresta. Liberamente tratto dal romanzo di Jack London, dal quale si discosta nella parte finale, il film racconta a bambini e famiglie l'indole di un cane, raramente compresa. [...] Vai alla recensione »
Quarto adattamento per il grande schermo del classico Il richiamo della foresta di Jack London. Diretto da Chris Sanders (Dragon Trainer, I Croods) e interpretato da Harrison Ford, racconta la storia del cane Buck, strappato dal suo padrone in California e portato nel freddo Klondike, nella natura selvaggia dell'Alaska, al servizio di cercatori d'oro senza scrupoli.