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Ultimo aggiornamento mercoledì 22 luglio 2020
Una donna farà di tutto per far scagionare un uomo, convinta della sua innocenza. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Lumiere Awards, In Italia al Box Office Una intima convinzione ha incassato 23,8 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Dopo aver assistito al processo di Jacques Viguier, accusato dell'omicidio della moglie (di cui non si è ritrovato il cadavere) ed assolto in seconda istanza, Nora, una madre e lavoratrice, decide di sostenerne la causa quando viene fatto ricorso contro la sentenza. La vicenda si trascina ormai da 10 anni e la donna riesce a convincere l'avvocato Dupont-Moretti, un principe del Foro, ad assumerne la difesa. L'avvocato accetta a patto che sia lei a sbobinare le innumerevoli ore di intercettazione del suo principale accusatore, l'amante della moglie.
Antoine Raimbault conosce bene le dinamiche dei confronti nelle aule giudiziarie e lo dimostra ampiamente in questo suo primo lungometraggio.
Se è vero (come è vero) che la trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?" ha uno share altissimo ed un pubblico affezionato composto da uomini e donne questo film dovrebbe ottenere un più che buon successo al pur complicato box office di questi nostri difficili tempi. Perché Raimbault, coadiuvato da tre protagonisti tutti all'altezza dei ruoli assegnatigli (in particolare Olivier Gourmet nella complessa psicologia dell'avvocato), riesce ad affrontare un caso realmente accaduto in Francia aggiungendovi la figura di Nora che diviene determinante per favorire l'immedesimazione dello spettatore.
Perché questa donna, che finisce con il mettere in secondo piano sia il figlio che il lavoro per dedicarsi all'aiuto di uno sconosciuto della cui innocenza ha l'intima convinzione del titolo, rappresenta coloro che dinanzi a un caso che da processuale si trasforma in mediatico finiscono con il prendere una posizione con l'a volte malcelato desiderio di poter intervenire per sostenere la causa di uno o dell'altro dei coinvolti.
Nel film Nora inizialmente accetta di mettersi al servizio di Dupont-Moretti fornendogli materiale prezioso di riflessione ma progressivamente diventa il suo stimolo se non la sua spina nel fianco quando il legale sembra più incline ad ascoltare ciò che gli detta l'esperienza rispetto a quei segnali quasi istintivi che potrebbero fare la differenza.
Assolutamente ben delineata poi è la personalità dell'amante della donna scomparsa, totalmente impegnato a piegare ogni singolo elemento in un'evidenza di colpevolezza di Viguier. Raimbault sa come gestire la materia imponendoci delle riflessioni anche scomode su come oggigiorno grazie all'enorme diffusione dei mezzi di comunicazione, si stia progressivamente dissolvendo il principio di presunzione d'innocenza di un imputato.
Si è ormai quasi definitivamente ribaltata quella posizione che imponeva di 'dimostrare' la colpevolezza di chi veniva processato. Viguier, per quanto assolto in seconda istanza, entra nel processo come 'colpevole' perché così hanno deciso di raccontarlo i media. Con tutte le pericolose conseguenze che ne susseguono. In Francia come da noi e altrove.
UNA INTIMA CONVINZIONE disponibile in DVD o BluRay |
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Un docufilm di cronaca giudiziaria, costruito in forma di legal thriller, sull’improvvisa ed inspiegabile scomparsa nel 2000 di una giovane donna francese madre di tre figli e la conseguente accusa di omicidio per il marito, con sorprendenti analogie con un noto fatto di cronaca nera italiana avvenuto circa dodici anni dopo. Antoine Raimbault prende posizione da subito scegliendo [...] Vai alla recensione »
La storia vera (e dagli!) di un caso di cronaca sfociato in un lungo iter giudiziario e di una convinzione fondamentalmente “di pancia” che finisce per diventare una ossessione. Il tema del film a ben guardare non è solo come sia facile far inceppare il meccanismo della giustizia o quale sia il potere della suggestione ma anche quanto si possa essere disposti a rischiare [...] Vai alla recensione »
sopratutto grande lavoro di sceneggiatura, che con un pretesto narrativo efficace (l'ossessione della protagonista) coinvolge e veicola il racconto di un reale processo indiziario. Regia asciutta e molto concentrata sulla vicenda e una prova attoriale di grande professionalità. Un esordiente da seguire, se con la prima prova raggiunge un livello che i più consumati mestieranti [...] Vai alla recensione »
Quando - spesso con un provincialismo un tanto al chilo, spesso per sconfortata consapevolezza - diciamo che un certo tipo di film oggi in Italia è impossibile, pensiamo anche a film come Una intima convinzione. Non è un capolavoro, non è nemmeno trascurabile, ma non è questo il punto. Non è la qualità - qui di buon livello, per inciso - a far la differenza, quanto la scelta di un tema che è strutturale [...] Vai alla recensione »
In Francia la procedura inquisitoria reclama dai giurati un'intima convinzione, formula simmetrica e opposta del "ragionevole dubbio" richiesto nei paesi anglosassoni, qualcosa che fa leva sulle impressioni, come si legge nell'Articolo 353 del codice di procedure penale: «La legge non chiede conto ai giurati dei mezzi attraverso i quali si sono convinti [.
Una donna scompare, lei si chiama Suzie ed ha un amante. Sapremo che il marito, Jacques Viguier fa il professore di diritto all'Università di Tolosa, è appassionato di western e musical, ha tre figli. Suzie scompare, ma il corpo non sarà mai trovato. Il marito viene accusato di omicidio, ma, dopo 9 anni, assolto in primo grado. Il PM fa appello e Jacques si trova di nuovo davanti ad un Tribunale.
Più che un film giudiziario, è la storia di un'ossessione. Antoine Raimbault esordisce nel lungometraggio con la messa in scena del vero processo a Jacques Viguier, accusato nel 2000 dell'omicidio della moglie Suzanne. Lei, però, è solo scomparsa, nessun cadavere, nessuna prova, nessun habeas corpus. Citazione spericolata di Hitchcock. Quale titolo? «La signora scompare», azzarda l'accusato.