See

Film 2019 | Drammatico, Azione, Fantascienza 60 min.

Regia di Francis Lawrence, Anders Engström, Salli Richardson-Whitfield, Stephen Surjik, Frederick E.O. Toye. Una serie con Jason Momoa, Sylvia Hoeks, Hera Hilmar, Christian Camargo, Archie Madekwe. Cast completo Genere Drammatico, Azione, Fantascienza - USA, 2019, STAGIONI: 3 - EPISODI: 24

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Ultimo aggiornamento lunedì 17 ottobre 2022

La razza umana ha perso il senso della vista e si è riadattata per sopravvivere. Tutto cambia quando nascono dei gemelli capaci di vedere.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES
CRITICA
PUBBLICO 5,00
CONSIGLIATO N.D.
La serie che acchiappa il pubblico orfano de Il trono di spade.
a cura della redazione
martedì 14 gennaio 2020
a cura della redazione
martedì 14 gennaio 2020

Kofun e Haniwa sono i figli di Maghra e hanno come padre adottivo Baba Voss, il leader del villaggio di Alkenny. In un remoto futuro in cui l'umanità è cieca e tornata alla barbarie, i due bambini hanno la vista e per questo sono considerati streghe, a cui dà la caccia per conto della regina Kane il terribile generale Tamacti Jun. La regina è infatti ossessionata dal vero padre dei bambini che le ha spezzato il cuore: il profeta Jerlamarel, che predica un futuro in cui l'umanità torni a vedere. Messa alle strette dalle forze di Tamacti Jun, la famiglia di Baba Voss deve darsi alla fuga e così facendo scopre che Jerlamarel ha lasciato indizi per guidarli verso un misterioso destino

Episodi: 8
Regia di Anders Engström, Frederick E.O. Toye, Francis Lawrence, Salli Richardson-Whitfield, Stephen Surjik, Simon Cellan Jones.

Si conclude la serie distopica con Momoa, con un finale dalle ambizioni epiche e tragiche

Recensione di Andrea Fornasiero

Dopo aver vinto la grande battaglia contro i trevantiani e aver ucciso suo fratello Edo, Baba Voss si è ritirato nella foresta insieme all'amico Ranger, a lenire le sue ferite e a nascondersi dalla rappresaglia nemica. Nel mentre sua moglie Maghra ha iniziato difficili trattative di pace con i trevantiani, che chiedono però la testa di sua sorella Sibeth, ora madre di Wolffe, ossia il nipote di Maghra e il figlio di Kofun. I cacciatori di streghe sono poi sempre più oltraggiati dalla presenza di vedenti a corte, che ritengono un vero e proprio sacrilegio, tanto da sobillare una rivoluzione. I trevantiani infine si sono fatti più minacciosi che mai, grazie all'impiego di terribili bombe da parte di Tormada, sufficienti a vincere la guerra con i loro altri nemici e a rivolgere il pieno potere delle proprie forze contro il regno di Maghra.

Arriva al capolinea con la terza stagione See, la serie distopica con Jason Momoa, samurai cieco che affronta il ritorno della tecnologia bellica del Novecento in una conclusione dalle ambizioni epiche e tragiche.

Non perde infatti tempo questa nuova annata di See a dirci che questa volta si fa sul serio: se la Paris di Alfre Woodward è uscita di scena con la fine della scorsa stagione, ora sarà il turno di diversi altri comprimari, in una escalation di caduti sul campo quasi da Il trono di spade. Si tratta però di personaggi che la serie aveva già in qualche modo accantonato e il loro sacrificio, per quanto riesca a creare un crescendo di ineluttabilità che alla fine tocca anche figure portanti della storia, somiglia all'inizio più alle pulizie di primavera di una serie che vuole tirare le fila e togliere carne dal fuoco.

Tra le figure più interessanti di questa stagione troviamo a sorpresa Harlan, che fin qui era stato solo un infido e intrigante seduttore, ma che riesce ad assumere un'altra statura sia grazie alle sue manovre diplomatiche sia in virtù di gesta eroiche. Ancora una volta invece non riescono a elevarsi Kofun, che è sempre stato un personaggio debole e lamentoso, e Haniwa che felicemente affiancata da Wren non ha più una forte motivazione personale, anche se è quella che più soffre per la perdita della conoscenza delle ere precedenti.

L'intenso Tamacti Jun, interpretato da Christian Camargo, è poi ormai quasi pacificato, sempre micidiale in duello ma intento soprattutto a consigliare la regina. Chi invece non ha perso alcuna intensità è la precedente regina, la folle Sibeth, a cui Sylvia Hoeks continua a dare una recitazione dagli scatti e dai tic improvvisi, dai dialoghi schietti e allo stesso tempo minacciosi. Tanto che si riprenderà il posto da villain che le spetta per il finale della serie.

Dal punto di vista dello spettacolo, manca l'introduzione di una nuova imponente location com'era stata invece la città di Trevanti nella scorsa stagione. La serie rinuncia infatti a espandersi e anzi si chiude su se stessa in una sorta di implosione finale, allargandosi nuovamente solo nell'epilogo. Lo spettacolo però non manca, dalla esplosiva battaglia iniziale fino al bombardamento conclusivo, si passa per molte scene di duelli all'arma bianca, coreografati molto bene, dove il peculiare stile di combattimento dei guerrieri ciechi emerge ancora una volta come un'affascinante balletto di morte - quest'anno diretto in tutti gli episodi dal regista Anders Engström. Gli ammazzamenti, che a questo punto della serie inevitabilmente si fanno un po' ripetitivi, riescono a volte ancora a sorprendere con soluzioni nuove, che passano per movimenti inediti e un uso della spada più brutale che in passato.

Partita come un'epica di viaggio avventuroso, See si è fatta via via stanziale, perdendo il sense of wonder dell'esplorazione di nuove regioni e culture, in favore di intrighi di corte purtroppo piuttosto superficiali. Del resto il successo non è mai stato trascinante e Jonathan Tropper, che l'ha ereditata da Steven Knight, fa il possibile per darle una conclusione dignitosa senza tirarla ulteriormente per le lunghe.

Episodi: 8

Spettacolare, violenta e compatta, la seconda stagione si innerva di tensione

Recensione di Andrea Fornasiero

Haniwa è prigioniera nella città fortificata di Trivantes, dove i soldati sono agli ordini del generale Edo Voss, che odia intensamente il fratello Baba. Nonostante la missione sembri un suicidio, Baba decide di tentare comunque di salvare la figlia, ma lascia indietro Kofun e Paris. Sulle loro tracce si mette il witchfinder Toad, che ha il compito però non di uccidere però Kofun, bensì di riportalo dalla madre, nella città di Pennsa dove Maghra ora si trova al fianco della sorella e regina Kane. A Trivantes intanto Haniwa scopre che la sua carceriera Wren, braccio destro di Edo Voss, ha come lei il dono della vista, anche se lo nasconde. Inoltre non è in alcun modo imparentata a Jerlamarel: la vista sta tornando nel mondo.

Con un nuovo showrunner alla guida, See torna più spettacolare, violenta e compatta, innervata di tensione dall'inevitabile confronto tra Jason Momoa e Dave Bautista.

Jonathan Tropper, già noto per Banshee e Warrior, è forse l'autore televisivo americano più a suo agio con le serie d'azione e qui ha decisamente di che divertirsi con le due muscolari star a disposizione, l'uno contro l'altro armati. In un certo senso See offre quello che è mancato in Dune, ossia il confronto tra i due, che si combattono un paio di volte nel corso dell'annata. Ma non è la sola aggiunta di Bautista a far funzionare la serie dopo una prima stagione piuttosto infelice, bensì tutto l'impianto che tiene unite le varie sottotrame. Non che manchino qua e là momenti improbabili, in particolare nella battaglia finale, ma nel complesso la spettacolarità della produzione porta a "chiudere gli occhi" sulle scorciatoie della trama.

Il piano sequenza dell'infiltrazione di Baba Voss a Trivantes è davvero impressionante, così come lo sarà la fuga insieme alla figlia e al risorto Tamacti Jun. Tra le decisioni più scellerate della stagione precedente c'era stata quella di uccidere il generale dei witchfinder, proprio quando stava finalmente emergendo come un personaggio carismatico e non solo come un attore in un buon costume. Il suo ritorno non ha molto senso dal punto di vista narrativo, ma Christian Camargo - che tra le altre cose era stato il fratello assassino della prima stagione di Dexter - si trova chiaramente a suo agio nei panni del personaggio e ne fa una delle figure più sfaccettate della serie. Anche i figli di Baba e Maghra, per lo più irritanti nella prima stagione, trovano ognuno un differente percorso drammatico e Haniwa in particolare matura a personaggio a tutto tondo, con una storia d'amore più o meno impossibile.

Tropper approfitta poi della complicata situazione della sua altra serie Warrior, che per molti mesi era stata in bilico tra cancellazione e rinnovo (prima di essere confermata anche grazie ai tragici fatti che hanno destato il movimento #asianlivesmatter), e si porta appresso due fidati attori: Olivia Cheng e Hoon Lee, entrambi esperti nelle scene di lotta, oltre che utili ad aggiungere multietnicità al cast. Hoon Lee in particolare ha il ruolo del mentore di Kofun e Tropper chiaramente ne apprezza il sense of humour, dandogli battute tra le più divertite della stagione. Sylvia Hoeks (Blade Runner: 2049), che era stata la cosa migliore della precedente annata nelle intense vesti della folle regina Kane, conferma la propria devozione al personaggio e continua a essere una presenza inquietante e imprevedibile.

A complicare infine il rapporto tra Baba e Maghra entra in scena Lord Harlan, interpretato dall'inglese Tom Mison, che non ha speranza di reggere il confronto fisico con Baba e quindi gioca d'astuzia il suo ruolo ingrato, fino a dimostrarsi un personaggio piuttosto originale. La sua parabola, che inizia nello scetticismo, affronta momenti interlocutori nei più deboli episodi centrali, per poi fiorire nelle ultime puntate, è emblematica all'intera stagione. Lasciamo See molto meglio di come l'avevamo trovata e che fosse stata confermata per una terza annata, ancora prima che iniziasse la seconda, dà fiducia nel progetto generale per il prosieguo della serie.

Episodi: 8

Una serie che cresce con il procedere degli episodi ma non regge al peso delle proprie ambizioni

Recensione di Andrea Fornasiero

Kofun e Haniwa sono i figli di Maghra e hanno come padre adottivo Baba Voss, il leader del villaggio di Alkenny. In un remoto futuro in cui l'umanità è cieca e tornata alla barbarie, i due bambini hanno la vista e per questo sono considerati streghe, a cui dà la caccia per conto della regina Kane il terribile generale Tamacti Jun. La regina è infatti ossessionata dal vero padre dei bambini che le ha spezzato il cuore: il profeta Jerlamarel, che predica un futuro in cui l'umanità torni a vedere. Messa alle strette dalle forze di Tamacti Jun, la famiglia di Baba Voss deve darsi alla fuga e così facendo scopre che Jerlamarel ha lasciato indizi per guidarli verso un misterioso destino.

Ideata e sceneggiata dall'autore di Peaky Blinders Steven Knight, See è la serie epica di Apple Tv+, il suo tentativo di acchiappare il pubblico orfano del Trono di Spade, ma l'operazione non è riuscita.

Nonostante abbia ottimi valori produttivi, sia girata in suggestive zone del Canada, vanti un buon cast con Jason Momoa, Silvia Hoeks e Alfre Woodard e abbia alla regia dei primi tre episodi il Francis Lawrence di Hunger Games, la serie stenta a decollare. La colpa è di un montaggio che non ha saputo fare economia, troppo autoindulgente con la durata dei propri episodi al punto da raggiungere spesso i sessanta minuti e smorzare il ritmo.

Non mancano alcuni momenti spettacolari, per esempio la battaglia del pilot, ma pure altri combattimenti nelle puntate a venire, come il teso assalto alla zattera sul fiume, però il resto del tempo il tono è serioso, monocorde e visivamente grigiastro. Il che è paradossale vista la difficoltà di prendere sul serio l'assunto di un mondo di ciechi abilissimi a muoversi tra i boschi e a combattere con trappole ed eserciti, dunque un po' di ironia non avrebbe guastato, invece la serie cerca disperatamente di essere qualcosa di più di una vicenda avventurosa. La regina poi è una pazza invasata, crudele e minacciata dall'aristocrazia che le sta intorno, ma della sua città non ci viene mostrato praticamente nulla. Non è una villain che susciti simpatia e la sua sottotrama si trascina faticosa per almeno i primi sei episodi, inoltre anche quando si dimostra capace di tutto, lo fa in modo così esagerato da risultare improbabile. Senza contare che le conseguenze del suo folle gesto non colpiscono lo spettatore, perché di quello che la regina distrugge la serie non ha mostrato nulla.

Dalla parte degli eroi la madre è reticente sui propri segreti e i due figli sono in perenne disaccordo, uno fedele agli insegnamenti della famiglia e l'altra che invece ansiosa di trovare Jerlamarel e scoprire il proprio destino. Entrambi però difettano di carisma, che invece non manca a Jason Momoa nei panni di Baba Voss, guerriero dal passato oscuro ma abilissimo in battaglia. Le coreografie delle sue scene di lotta sono originali e impressionanti, si mangiano in un sol boccone tutti i combattimenti di The Witcher e sono senz'altro la cosa migliore di See. Anche la regia dà del suo meglio quando Baba Voss combatte, per esempio nello scontro cruciale dell'ultimo episodio che ha al centro un corposo ed efficace piano sequenza.

Per essere un racconto così serioso, See manca però della gravitas che vorrebbe raggiungere. Non evita qua e là scorciatoie di sceneggiatura e colpi di scena discutibili, costruiti su personalità tagliate con l'accetta o confuse. In particolare quando entra in scena un altro personaggio in grado di vedere la logica diventa pretestuosa, utile ad aggiungere tensione ma psicologicamente fumosa. Ottimo in compenso il lavoro sui costumi e il trucco, che riesce a dare personalità e fascino anche a personaggi di cui non sappiamo quasi nulla, come Tamacti Jun e soprattutto i suoi uomini, in particolare un silenzioso cacciatore albino che che quasi non ha battute per l'intera stagione.

See non regge al peso delle proprie ambizioni, ma diventa meno tediosa con il procedere degli episodi, sia perché la varie linee narrative si frammentano e intrecciano, sia perché aumenta l'avventura vera e propria. Inoltre mentre quasi tutti sembrano perennemente imbronciati, la saggia vecchia interpretata da Alfre Woodward conquista carisma, così come la sinuosa ragazza ombra, capace di muoversi senza emettere rumore e meno afflitta o arrabbiata degli altri. Peccato la serie non la valorizzi quanto avrebbe potuto, ma avrà nuove occasioni nella già confermata prossima stagione.

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mercoledì 29 dicembre 2021
Kyotrix

Finito oggi la prima stagione, a fatica. Personalmente ridicolo in tante cose, da come si muovo e orientano e combattono da ciechi, ad alcune cose ( elettriche o altro ) ancora funzionanti dopo centinaia di anni senza che nessuno faccia manutenzione, alla popolazione tornata primordiale accecata da credenze, religione, Dei. Alla violenza totale esagerata ( ok l'umanità fa schifo, sono il [...] Vai alla recensione »

mercoledì 15 gennaio 2020
Onlyeyes

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martedì 12 maggio 2020
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Alzi la mano chi, leggendo Cecità di Saramago, non ha mai sollevato il sopracciglio di fronte alla sintassi incerta del premio Nobel portoghese, o non ha mai fantasticato su quanto sarebbe stato più divertente se la stessa premessa narrativa - un morbo misterioso acceca l'umanità intera - fosse finita in mani più smaliziate. Devono aver sperimentato una simile frustrazione gli autori di See, ideatori [...] Vai alla recensione »

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