Titolo originale | Domino |
Anno | 2019 |
Genere | Thriller, |
Produzione | Danimarca, Francia, Spagna, Belgio |
Durata | 89 minuti |
Regia di | Brian De Palma |
Attori | Nikolaj Coster-Waldau, Carice van Houten, Guy Pearce, Paprika Steen, Thomas W. Gabrielsson Jacob Lohmann, Eriq Ebouaney, Younes Bachir, Mohammed Azaay, Nicolas Bro, Jon Lange, Søren Malling, Helena Kaittani, Esben Dalgaard Andersen, Ilias Addab, Emrin Dalgic, Morten Holst, Jay Pothof, Isabella Kanyi, Fabienne Payet, Ardalan Esmaili, Sachli Gholamalizad, Roca Rey, Ibrahim Ibnou Goush, Tarik Rmili, Bieke Ilegems, Emma Pelckmans, Olaf Ait Tami, Iliass Ojja, Abdel Hamid Krim, José Carlos Cuevas, Cristian Gamero, Juan Aroca, Nawfal Lebbar, Bouzan Hadawi, Néstor Navas, Bert Verbeke, Kurt Vandendriessche, Ana Caldas, Sus Noreen Jondahl Wilkins. |
Uscita | giovedì 11 luglio 2019 |
Distribuzione | Eagle Pictures |
MYmonetro | 2,09 su 24 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 29 agosto 2019
Un uomo cerca di vendicare la morte di un amico ma scopre che il presunto omicida è un infiltrato della CIA. In Italia al Box Office Domino ha incassato nelle prime 10 settimane di programmazione 324 mila euro e 161 euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Copenhagen, 2020. Christian e Lars, poliziotti, sono chiamati per schiamazzi notturni: Christian si dimentica a casa la pistola, ma non dà troppo peso alla cosa. Quando il reale motivo della chiamata si rivela tutt'altro, ossia un delitto legato al terrorismo internazionale, due poliziotti con una sola arma a disposizione si dimostrano troppo pochi.
C'è una lunga letteratura sui film in cui gli autori arrivano a negare la paternità delle proprie opere. Una volta li chiamavano "straight to video", perché finivano direttamente su supporto domestico, senza passare dalla sala: a caratterizzarli erano confezione, messa in scena e recitazione goffe e poco curate. Spesso il risultato di problemi occorsi sul set, o di contrasti tra direzione artistica e direzione operativa. Nei casi più estremi, la produzione sostituiva al nome del regista uno pseudonimo ricorrente, Alan Smithee.
Tra i suoi molti alti e bassi con l'industria, Brian De Palma non era mai arrivato a disconoscere una propria opera. Almeno fino a Domino.
In ogni occasione in cui è stato intervistato, infatti, il regista non ha mai mancato di sottolineare la propria estraneità al montaggio finale, voluto e curato da mani altrui. Il fatto è che risulta difficile credere che con un montaggio differente l'esito qualitativo di Domino potesse divergere radicalmente da quello del film che approda nelle sale cinematografiche. Di certo De Palma avrebbe rimesso mano ad alcune take da "buona la prima", o forse avrebbe preteso qualcosa in più dalla scarsa computer grafica a disposizione, ma sono troppi gli elementi disfunzionali che caratterizzano Domino.
Una sceneggiatura costellata di forzature (il ruolo della CIA); un cast svogliato e di taglio prettamente televisivo; una scarsa attenzione alla scenografia, che non transita mai dalla cartolina danese - a partire dai ciclisti della scena di apertura - alla sensazione di una città viva e pulsante. Di fatto Domino è il punto di approdo di una lunga faida consumatasi tra De Palma e Hollywood, transitata attraverso progetti come Passion o Redacted: film personali e audaci, fallimenti commerciali non privi di fragilità e complicazioni, ma profondamente legati alla poetica dell'autore.
Non che Domino non denoti la paternità di De Palma, anzi. Dalla zoomata sulla pistola dimenticata ai crescendo di Pino Donaggio, dalle citazioni da La donna che visse due volte all'ossessione per il rapporto tra immagine e morte, che culmina nella sequenza dello split screen sul tappeto rosso di un festival di cinema, tutto sembra gridare il nome di De Palma, ma nella sua versione più povera di mezzi e di idee. Come se le intuizioni che un tempo scardinavano lo status quo del cinema hollywoodiano oggi si rivelino quasi inadeguate a rappresentare una realtà che corre, velocissima, verso un incubo hitchcockiano in carne ed ossa.
Le autocitazioni superano persino le citazioni di Hitchcock, come qualcuno ha ironicamente notato: un fatto inedito nel cinema di De Palma, che non fa nulla per nascondere il fatto di omaggiare una scena di Femme Fatale con una soggettiva in stile Doom (da Cannes si passa a un festival olandese, forse per i limiti di budget).
Di fronte alla macabra deriva del reale, De Palma si sente quasi obbligato a fotografare il nuovo orrore causato dal potere dell'immagine - le esecuzioni di ISIS, le tecniche di persuasione della CIA - e a rivendicare il proprio vaticinio, pronunciato in tempi non sospetti. Ma oltre ai mezzi sembra mancargli la vitalità. La sequenza conclusiva, ambientata alla Plaza de Toros di Almeria, è il set ideale di un epilogo hitchcockiano da L'uomo che sapeva troppo, in cui il regista sembra aggiornare
DOMINO disponibile in DVD o BluRay |
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Domino è un film dimenticabile e "già dimenticato" della filmografia di De Palma, reso vagamente godibile da qualche spunto registico interessante che tenta di valorizzare uno script debole e melodrammatico. Nikolaj Coster-Waldau, Guy Pearce e Carice van Houten sono i malamente sfruttati protagonisti di questo action thriller pieno di problemi.
Film inguardabile, trama ridicola, attori patetici. É stato un supplizio guardarlo.
Io onestamente non darei la colpa del flop a Brian De Palma che come regista non ha certamente bisogno di ulteriori apprezzamenti lodevoli. Ma della sceneggiatura che vogliamo dire?? Tutto giace (nel senso più stretto del verbo) proprio lì! Una storia confusa con personaggi che appaiono senza alcun ruolo e a fare cosa? Boh! Anzi con scambi di profilo che gettano come minimo confusione [...] Vai alla recensione »
Film diretto e rinnegato dal regista, che forse voleva un altro montaggio. Ma è la storia che non regge, anche se c'è il terrorismo islamismo e l'icona del "TdS" Nicolaj Coster Waldau con Carice von Houten e il redivivo Guy Pearce (nel ruolo di un agente Cia). Dispiace per un autore che tra l'80 e l'87 ci ha dato, per dire, "Vestito per uccidere", "Blow [...] Vai alla recensione »
Assolutamente inguardabile, una perdita di tempo!!!
"Domino"(Brian de Palma, screenplay di Petter Skaylan, 2019). Scambio di pistola tra due agenti della polizia danese, con la conseguenzda della morte di uno dei due, ucciso da un militante terrortista ISIS, che in realtù è un doppiogiochista, con ulteriori problemi per l'agente rimasto vivo, che viene reso moralmente responsabile dlela morte del collega-amico anche [...] Vai alla recensione »
Mi sembrava, appunto, di vedere uno dei mille telefilm americani anni '70 che passano in una qualunque sera su di un canale satellitare qualsiasi, Brian De Palma? Se non l'avessi letto sui titoli di coda non ci avrei creduto
Poliziotto danese insegue per l'Europa l'assassino del suo collega più anziano, inconsapevole di trovarsi dentro una trama più complessa collegata al terrorismo internazionale. Voyeurismo (l'Isis organizza gli attentati come fossero dei film), ralenti, archi in colonna sonora dal sapore hitchcockiano (firmati Pino Donaggio), scomposizione del fotogramma, cinismo che sconfina quasi nell'autoparodia. [...] Vai alla recensione »
Non devi strizzare gli occhi per vedere Brian De Palma in Domino. Non letteralmente, intendiamoci... di solito non porta il suo feticismo per Hitchcock tanto all'estremo da renderlo un cameo costante. Ma Hitchcock è nel minaccioso zoom-in su una pistola che un poliziotto di Copenhagen di nome Christian (Nikolaj Coster-Waldau di Game of Thrones) ha lasciato su una sedia nel suo appartamento.
Domino di Brian De Palma è uno di quei film che non coinvolge lo spettatore oltre i 20 minuti iniziali, ben calibrati e registicamente ineccepibili; lo perde definitivamente a 50 minuti, in pieno svolgimento dell'azione, confusa nella drammaturgia e negli assunti visivi, e lo lascia irritato e stanco nel finale prolisso, in cui la moltiplicazione dei punti di vista e il rallentamento temporale non [...] Vai alla recensione »
Lungometraggio numero trenta di un genio del cinema. Un artista che ha saputo riattualizzare in maniera hollywoodianamente spettacolare le lezioni teorico/formali di Godard, oggi però ridotto a girare un film che nemmeno Roger Corman avrebbe consentito per uno slot pomeridiano di un nickelodeon. Va bene, l'autore di Carlito's way ha disconosciuto questo film, frutto delle solite, classiche risse tra [...] Vai alla recensione »
È firmato Brian De Palma, (Scarface, Gli intoccabili), ma è il suo film più sofferto e stroncato. Ne ha accettato la regia con troppi paletti, a cominciare dalla debole sceneggiatura: per vendicare un collega e amico ucciso, un poliziotto finisce in un intrigo internazionale tra Cia e Isis. Peccato per Nikolaj Coster-Waldau, volto della serie Il Trono di Spade, passato al cinema con lode.
Sono state molteplici le ragioni del successo della New Hollywood, stagione tra le più interessanti del cinema Hollywoodiano. Grande libertà ai giovani autori, budget notevoli per progetti rischiosi e un rinnovamento tematico che portò alla ribalda temi sino ad allora considerati tabù, come l'inquietudine giovanile, la condizione della donna nella società americana, una riflessione critica su guerra [...] Vai alla recensione »
Autore di thriller («Vestito per uccidere», «Blow Out», «Omicidio a luci rosse»), di film del terrore («Le due sorelle», «Carrie - Lo sguardo di Satana»), d'azione («The Untouchables - Gli intoccabili»), di noir («Carlito's Way», «Black Dahlia»), di opere di fantascienza («Mission to Mars») e di denuncia («Redacted»), Brian De Palma (Newark, New Jersey, 1940) ha diretto con «Domino» - una storia di [...] Vai alla recensione »
Cavaliere cinico, affascinante e tormentato nel fenomeno cult Trono di spade, Nicolaj Coster Waldau torna nel mondo dei poveri umani con Domino, l'ultimo film di Brian De Palma, tagliato, rinnegato, esecrato dallo stesso autore che lo ha definito come la sua peggiore esperienza di set. Nel thriller a base di terrorismo islamico, simile ai mille altri girati dopo l'11 settembre, Coster Waldau è un poliziotto [...] Vai alla recensione »
Quando un regista, nella fattispecie De Palma, arriva a disconoscere il suo stesso film, definendolo «una esperienza orribile», figuratevi con che voglia uno dovrebbe versare i dieci euro per il biglietto di Domino. Una pellicola nata male, piena di problemi. In Danimarca, muore un poliziotto. Il suo partner, cerca vendetta, tra estremismi e spionaggio.
Tenendo conto di tutte le turbolenze successe durante (e dopo) la lavorazione, "Domino" non è così brutto come molti sostengono. Certo siamo lontani dalla creatività generosa del miglior De Palma e le ossessioni hitchcockiane francamente ormai sembrano l'appiglio, riciclato all'infinito, per soddisfare le proprie esigenze artistiche e anche quelle dello spettatore.
Il più recente cinema di Brian De Palma - quello che raccoglie titoli quali Omicidio in diretta, Femme Fatale, Redacted, Passion - è puro cinema dello sguardo: come atto fondativo dell'azione o del diniego e paradossalmente negazione di se stesso. Frustrato, esploso, menzognero, lo sguardo in De Palma è programmaticamente in affanno nel ritrarre integralmente il vero: è soggettivizzato, parziale nella [...] Vai alla recensione »
Dopo avere aperto il 2° Filming Italy Sardegna Festival, Domino sbarca nelle sale in piena stagione balneare, a interrompere un letargo che per De Palma durava da sette anni, ossia da Passion. Pur con rari sprazzi di buon cinema nel DNA, la pellicola è risultata ampiamente al di sotto degli standard del cineasta. L'inattività come una ruggine ha invaso l'ingranaggio generando un mal funzionamento. Qui [...] Vai alla recensione »
La Supernova di Brian De Palma. Quasi vent'anni dopo Walter Hill. Forse nel suo film più infelice, ma non per questo fallimentare. Perché in Domino forse contano le schegge. Non tanto di ciò che resta del cinema del regista statunitense. Ma proprio del film. Il cineasta non lo ha forse disconosciuto per problemi contrattuali. Ma i produttori danesi sembrano avergli fatto la guerra.
Nel saggio Travolta, secondo atto (L'attrito del tempo, 2019) Martin Amis racconta un incontro con John Travolta avvenuto nel 1995, all'indomani del ritorno al successo dell'attore con Pulp Fiction: dalle stelle alle stalle e ritorno, con successivo nuovo viaggio nell'oblio come suggerito dalla postfazione. A un certo punto Amis cita Blow Out, film «rovinato da un eccesso di regia e di carenze di scrittura [...] Vai alla recensione »
Danimarca, 2020. L'agente di polizia Christian Toft lascia la pistola d'ordinanza a casa per errore e non può intervenire quando il suo compagno di ronda si ritrova con la gola tagliata per mano di un terrorista islamico. Questo terrorista è in realtà un agente sotto copertura della CIA, che sottobanco muove un gran numero di pedine. Dov'è la giustizia? E come farà Christian a ottenerla? Chissà quanti [...] Vai alla recensione »
E comunque. Vien da dire questo, dopo aver visto l'ultimo, tormentato, maledetto film di Brian De Palma. Comunque. Perché sarà anche vero che la sceneggiatura scricchiola, che i personaggi sono un po' troppo bidimensionali, che gli effetti sono realizzati con scarsissimi mezzi, ma la mano del Maestro - qua e là - si riconosce sempre. Solo qua e là? Sì.
Christian (Nikolaj Coster-Waldau) e Lars (Søren Malling), due poliziotti dell'unità crimini speciali di Copenaghen legati da profonda amicizia, sono chiamati una notte ad affrontare un caso cruento di omicidio che, per una grave disattenzione del primo, costerà la vita al secondo e la fuga del colpevole. Insieme alla sua nuova partner Alex (Carice van Houten), Christian cercherà giustizia per il collega [...] Vai alla recensione »
About halfway through the new political thriller Domino, Nikolaj Coster-Waldau's hero pauses to marvel at the cinematic sophistication of an ISIS recruitment video. "It's almost like they're professionals," his Copenhagen detective character exclaims, whilst watching one jihadist behead an infidel. "There's even a drone shot!" Perhaps this is a tongue-in-cheek moment courtesy of director Brian De Palma, [...] Vai alla recensione »
About halfway through the new political thriller Domino, Nikolaj Coster-Waldau's hero pauses to marvel at the cinematic sophistication of an ISIS recruitment video. "It's almost like they're professionals," his Copenhagen detective character exclaims, whilst watching one jihadist behead an infidel. "There's even a drone shot!" Perhaps this is a tongue-in-cheek moment courtesy of director Brian De Palma, [...] Vai alla recensione »
The Copenhagen cop Christian (Nikolaj Coster-Waldau) is a pleasant fellow but not a terribly good police officer. Leaving his apartment to go on an early morning shift with his partner and pal Lars (Soren Malling), and distracted by the nude woman trying to get him to stay, Christian forgets to take his gun with him. Later, at a crime scene - a grisly torture-murder - he borrows his partner's gun. Vai alla recensione »
Brian De Palma has never made a completely impersonal movie - not even with work-for-hire Hollywood assignments such as "Mission to Mars." So while the maverick director's devotees may be worried about recent interviews where he's written off his new Euro-thriller "Domino" - complaining that his backers deprived him of money, then yanked the project away - those fans can take heart.
In his long and influential career, Brian De Palma has done things some might disapprove of. He has encouraged viewers' voyeuristic tendencies, stolen whole sequences (to excellent effect) from film pioneers and often been a king of the brainy, finely crafted guilty pleasure. But he has rarely been guilty of dullness, as he is with Domino, a counterterrorism thriller offering just slightly more excitement [...] Vai alla recensione »
There are a number of reasons why the hollow new thriller Domino is a tough watch. Firstly, it's inarguably dull, an 81-minute film that's somehow still plagued with a lumbering pace. Secondly, it's amateurishly made, devoid of any distinguishable style and at times even a base level of craftsmanship. Finally, and this is where it really stings, it's directed by the veteran film-maker Brian De Palma. [...] Vai alla recensione »