C'era una volta... a Hollywood

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Un film di Quentin Tarantino. Con Leonardo DiCaprio, Brad Pitt, Margot Robbie, Emile Hirsch.
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Titolo originale Once Upon a Time in Hollywood. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 161 min. - USA 2019. - Warner Bros Italia uscita mercoledì 18 settembre 2019. MYMONETRO C'era una volta... a Hollywood * * * 1/2 - valutazione media: 3,74 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
alexmanfrex mercoledì 18 dicembre 2019
qualcosa si è inceppato Valutazione 3 stelle su cinque
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No
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Guardando OUATIH, ho avuto come la sensazione che con il trascorrere del tempo, i film di Tarantino stiano derivando sempre più verso una direzione ben precisa ...
Che è quella di dare sempre più spazio all'estrema rappresentazione della sua arte cinematografica e cinefila, fatta di meccanismi ed estetica codificabili ad inconfondibili, a scapito della qualità, se non addirittura, della vera a propria esistenza di una trama/storia
Questo film non è altro che la concretizzazione del gusto cinefilo di Tarantino, il quale ribadisce ulteriormente che il suo cinema è fatto di sequenze lunghissime, dialoghi surreali e a tratti senza senso, una miriade di citazioni cinematografiche più o meno esplicite, attori feticcio, maschere grottesche, sequenze tipo, riscrittura della storia passata etc . [+]

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wolvie martedì 19 maggio 2020
tarantino's tales Valutazione 3 stelle su cinque
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No
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Attraverso i film si riscrive la storia, quella con la S ( "Bastardi Senza Gloria" e " Django Unchained") e quella con la s ( il massacro Tate ad opera di Manson e dei suoi accoliti).
Una " catarsi" che permette di realizzare una fiaba, ambientata nella L.A del'69, composta di microuniversi paralleli: quello dello stuntman Cliff Booth ( ispirato al grande Hal Needham?), sodale dell' attore televisivo e di B Movie italiani, Rick Dalton (un Burt Reynolds alternativo ?), della comune hippie che figlia mostri antisistema di Charles Manson, tutto narrato dalla voce ( v.o Kurt Russell), che oscilla tra produzioni televisive western e la fiorente industria cinematografica hollywoodiana ( fantastica la sfida tra Bruce Lee e Cliff). [+]

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silfiverstapoburlessconen mercoledì 25 ottobre 2023
perdenti ripetenti si sa ècosì lo spattacolo, film Valutazione 3 stelle su cinque
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No
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Dopo il marchionico tentativo di acchiappare Holliwood
in quache modo con bastardi senza gloria, ripresentandosi a suon
di assurdità follie arbitrariato e comparse del post moderno il
sequel del sequel tentativo senza neanche riuscire a
trovare pace e ammirare lo spettacolo, lontano dal savoirefare dell'alleato
tentavano di distrarre la gente pensando di
portare onestà e sportivismo constringendo quasi
il pubblico a assistere alla
disperazione di quel loro solito sforzo da combattimento
per trasformarsi in spettacolo
ma evidenziandosi nelle peggiori sfaccettature dell'essere
'rigiocandosi' le loro carte quasi di rimpiatto, quelle della
sconfitta subita, e prendendo le sembianze dei
nazi, camuffati da esercito della democrazie, in quel caso rimangono bastardi
senza gloria. [+]

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cevappo lunedì 23 settembre 2019
un film screma fanboy. Valutazione 5 stelle su cinque
48%
No
52%

La sala dorme,si lamenta,freme per finalmente vedere i titoli di coda, io godo come il peggiore dei maiali che vede le loro aspettative infrangersi.
Tarantino ci ha viziati tutti con i suoi magheggi di violenza e di trame super emozionanti, ma stavolta l'intimismo è padrone di questo fantastico film che merita più di una visione. Il 1969 è perfetto ogni cosa al suo posto, la selezione musicale commovente e gli attori al top. Non è un film che crea aspettative  è un flusso magico e maliconico che ci trasporta fino al desiderio che le cose siano potute andate meglio per tutti. Ci vuole empatia per il cinema per ricevere soddisfazione da un'opera con così tanto amore e passione. [+]

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giorgio postiglione giorpost lunedì 7 ottobre 2019
tarantino rivede a suo modo gli anni '60 di hollywood e abbatte la quarta parete come truffaut con un "effetto notte" molto spettacolare Valutazione 4 stelle su cinque
43%
No
57%

Febbraio 1969, Los Angeles: Rick Dalton è una star della TV anni '50 che non riesce a sfondare sul grande schermo, salvo piccoli ruoli da cattivo in pellicole d'azione; va in giro da un decennio con l'inseparabile Cliff Booth, sua controfigura ufficiale, autista personale e migliore amico, ubriacandosi, fumando e perdendo sempre più fiducia in se stesso. In una Hollywood che va sempre più trasformandosi culturalmente e nella quale si da sempre più spazio a registi e star d'oltreoceano -soprattutto europei- Rick vede scivolare via il sogno di diventare un divo; a seguito di una chiacchierata con il manager Schwarzs (e dopo aver riconquistato sicurezza recitando nel pilota della nuova serie Lancer) è costretto, suo malgrado, ad accettare la proposta di recarsi a Roma per partecipare ad una manciata di western movie, altrimenti detti spaghetti-western, e spy-story all'italiana, unico modo per rilanciare una carriera destinata a sicura decadenza. [+]

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dandy giovedì 4 marzo 2021
tarantino nel ''69. Valutazione 2 stelle su cinque
0%
No
100%

Come sempre anche sceneggiatore,Tarantino racconta quella Hollywood che si è perso,dalla parte dei reietti dell'epoca delle serie tv del decennio precedente costretti ai "compromessi" del cinema europeo o della tv in rapida ascesa,e sullo sfondo dell'incombente vicenda di Charles Manson e Sharon Tate.Scegliendo nuovamente di modificare la Storia come in "Bastardi senza gloria",ma buttandosi nel citazionismo più sfrenato si avvicina assai più a "Grindhouse".Praticamente ogni inquadratura presenta una citazione tra poster,nomi,titoli,canzoni e serie(tra le altre cose si spazia dal western allo spaghetti western al bellico allo spionistico e si citano Steve MacQueen,Sam Wanamaker,Bruce Lee,Sergio Corbucci e Antonio Margheriti e c'è la rituale comparsa delle sigarette Red Apple,nello spot con dalton sui titoli di coda). [+]

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frank bernardi martedì 24 settembre 2019
tarantino narratore lineare? non del tutto... Valutazione 5 stelle su cinque
45%
No
55%

E' evidente, da alcuni commenti, come si pretenda da un autore noto sempre lo stesso film all'infinito. Così la "tarantinità", quando sembra emergere di meno, è l'elemento di cui si inizia a sentire la mancanza. E invece il grende regista spiazza un po' tutti, mixando in questa sorta di novella per immagini, reperti del passato e citazioni, ma anche prendendosi la libertà di abbandonare le solite scatole cinesi che vanno indietro e magari avanti nel tempo. Dunque, gli appossionati del flashback alla Tarantino rimarranno vagamente delusi: qualche rapido spostamento di tempi e luoghi ogni tanto si percepisce, ma la trama è fondamentalmente lineare, collocata - fatto salvo l'inserto di Di Caprio che va a fare lo spaghetti western in Italia - in tempi dilatatissimi. [+]

[+] film all'infinito (di michele voss)
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lucio di loreto venerdì 4 ottobre 2019
un’altro tassello verso il mito Valutazione 4 stelle su cinque
43%
No
57%

Epoca 1969. Rick Dalton e Cliff Booth, attore spesso cattivo coprotagonista e stuntman nonché suo portaborse, sono amici inseparabili nella vecchia Hollywood. Due facce della stessa medaglia, pure se l’uno vive nelle colline di lusso e l’altro imboscato un po' ovunque; entrambi quasi accantonati dal mainstream cinematografico e vicini al baratro e all’affondo comune. Nessuna simulazione di forza dunque per il nuovo Tarantino, ma solo depressione, frustrazione e desolazione, da sfogare in pianti e alcool per il primo, allorquando gli comunicano che per riemergere e stare a galla deve emigrare nei B movie italiani o in momenti confidenziali durante i numerosi set, anche al cospetto di colleghe bambine. [+]

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roberta ricci mercoledì 11 agosto 2021
tarantino e la falsificazione della storia Valutazione 2 stelle su cinque
0%
No
100%


Arrivo tardi , ma finalmente sono riuscita a vedere il film . All'epoca in cui si svolsero i fatti ero piccola ma c'ero , ricordo come un pugno in faccia la morte , in seguito alla strage ispirata al condizionamento  di Manson della bellissima Sharon Tate in procinto di partorire e della cerchia degli amici che le facevano compagnia quella notte . Quelle morti posero molte domande sulla personalità  degli assassini che irruppero nella casa quella notte e che fecero la strage . La ricostruzione di Tarantino non segue la storia com'è stata,  millanta addirittura  che non sia successo niente. Mentre sappiamo tutti che non è vero. Cambiare le carte in tavola della storia  anche se sei Tarantino non può essere, si falsificano i fatti e alla fine si convive con una opinione che in quella notte di strage non sia successo niente. [+]

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fabrizio friuli lunedì 14 febbraio 2022
l'' ambiente è perfetto ma il film no Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
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Rick Dalton e Cliff Booth sono due grandi amici e due celebrità decadute che tentano di rinascere dalle ceneri nel mondo di Hollywood durante l' anno 1969 , inoltre,  per Cliff Booth risulta ancora più difficile l'inserimento dato che viene accusato di essere l'assassino di sua moglie e poi ha perfino avuto un battibecco con una celebrità conosciuta come Bruce Lee , e nel frattempo,  una setta di Hippie ha in mente di compiere un agguato per assassinare delle celebrità,  tra cui la leggendaria Sharon Tate.

Once Upon a Time in Hollywood vanta un casting attoriale di prim'ordine,  essendo presenti attori del calibro di Leonardo Di Caprio , Brad Pitt e Margot Robbie che interpreta Margot Robbie e lei è stata una scelta eccellente,  non solo perché le dive hanno lo stesso tipo di bellezza , ma anche perché l' attrice Nargot Robbie è capace di sbalordire tutti gli spettatori pur apparendo in un numero limitato di scene, ed il regista è il solo e unico Quentin Tarantino,  che ha generato un film non perfetto , ma un film che vanta un' ambientazione assemblata in ma ieri impeccabile, infatti quando viene visionato il lungometraggio,  è come trovarsi nella vera Hollywood dell'anno 1969 , ma per quale motivo il film non risulta essere perfetto , perché l'inizio del film risulta essere scarsamente scorrevole e il conflitto finale con gli scellerati membri della setta di Charles Munson poteva essere realizzato in modo diverso, nonostante il regista abbia deciso di far concludere la vicenda in maniera positiva,  evitando che Sharon Tate e gli altri venissero assassinati in modo atroce , cosa che nella realtà purtroppo non è successo e Sharon Tate ha perso anche il bambino che portava in grembo ( nella realtà), esclusi questi dettagli,  la sceneggiatura del film è ottima,  i costumi sono ben realizzati ed anche l' attore che impersonato l'iconico Bruce Lee ha dimostrato delle notevoli doti recitative , anche se probabilmente,  hanno reso la celebrità,  eccessivamente pomposa. [+]

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