Cos'è che realmente ci fa r-esistere? Terry Gilliam risponde alla domanda. Al cinema.
di Elvira del Guercio, vincitrice del Premio Scrivere di Cinema
Tolte le illusioni e gli inganni, cos'è che realmente ci fa r-esistere? Perseguire un ideale, perseverare nel crederci, per quanto poi folli, ingenui e romantici gli altri ci considerino? Effettivamente nulla. Non c'è niente di meglio che congetturare su un tempo prossimo o lontano che sia, un tempo che conservi un margine d'incertezza e opacità, quel non so che di elettrizzante per la cornucopia di possibilità ed esperienze che sibilano ardenti al di là del visibile, del dato, del concreto. Interminati spazi, come avrebbe detto qualcuno. E quanto è più bello non fermarsi a ciò che appare lo sapevano solo Don Chisciotte e il suo fedelissimo scudiero Sancho Panza, due archetipi del comportamento umano, dissonanti, l'uno il contrappeso dell'altro, ma animati da un identico bisogno, una comunanza d'intenti indistinguibile. E chi meglio di Terry Gilliam, pindarico, visionario, rocambolesco e chi più ne ha più ne metta, per far rivivere un simile mito?
L'uomo che uccise Don Chisciotte (guarda la video recensione) è Gilliam che, in un arco di tempo più che ventennale, ha pensato, realizzato, costruito e decostruito, codificato e decodificato, in sostanza mutilandole, la sua chimera più irrisolta, l'ombra e le sagome di una rêverie abbacinante e atavica, perché dura probabilmente da tutta una vita, costituendo il fondamento di una poetica artistica ed esistenziale che si compenetrano.
In questo caso, il nesso uomo - artista, con cui chi giudica un'opera d'arte dovrà prima o poi confrontarsi, è come se si spezzasse, spazzato via dalla brillantissima congiunzione tra io creante e l'oggetto creato, autore (o attore) e personaggio, tanto che Gilliam, Adam Driver, ovvero il suo felliniano alter - ego e l'ingenuo, tenero e alienato Chisciotte incarnato da Jonathan Pryce divengono un tutt'uno. Gilliam è il regista che da tempo immemore sogna un film su Don Chisciotte, Driver la sua immagine riflessa in un film fatto di tanti microcosmi e tante vite, una profusione di immagini ed eco di passato e presente, il film dentro a un altro film che acquisisce pienezza gradualmente, tutto conglobato negli intrecci spazio-temporali di una mente che si sdoppia; e Pryce, il desiderio, il sogno e gli inganni che attraversano il mondo.